Seveso pronta a lasciare Brianza SiCura, 4 anni dopo averla fatta nascere

22 novembre 2019 | 07:56
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Seveso pronta a lasciare Brianza SiCura, 4 anni dopo averla fatta nascere

L’amministrazione ha deciso di lasciare l’ente sovracomunale che si occupa di legalità per una volontà di economicità e razionalizzazione: motivazioni non condivise dal presidente Roberto Beretta.

Nel 2015 Seveso ha dato i natali a Brianza SiCura, l’ente sovracomunale che si occupa di legalità e di lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, ma ora ha intenzione di uscire dal coordinamento. La decisione sarà discussa e confermata nel corso del prossimo consiglio comunale (sarà l’ottavo punto di un ordine del giorno molto ricco), ma l’opinione dell’amministrazione in merito sembra già molto chiara: «L’adesione all’ente Brianza SiCura è stata ritenuta non necessaria da parte della giunta in un’ottica di economicità e razionalizzazione dell’azione amministrativa – ha spiegato infatti il sindaco Luca Allievi (Lega) -. Si tratta di una sovrastruttura che va a sovrapporsi a regole e presidi di legalità già esistenti nella pubblica amministrazione».

«Siamo stati molto colpiti da questa decisione, anche perché Seveso è stato il capofila dell’iniziativa di Brianza SiCura quando nel 2014, grazie all’Operazione Tibet, venne fuori che proprio a Seveso era collocata la cosiddetta “banca clandestina della ‘ndrangheta” – ha dichiarato il presidente di Brianza SiCura, Roberto Beretta -. Gli amministratori dell’epoca fecero un convegno (a cui parteciparono anche il professore Nando Dalla Chiesa, il magistrato Salvatore Bellomo e il presidente della Commissione antimafia di Milano David Gentili, ndr) da cui nacque il movimento che ha coinvolto fino a ora 17 comuni: l’ultimo a essersi unito è stato Vimercate».

Beretta, inoltre, ritiene poco convincenti le motivazioni presentate da Allievi, pur rispettandone la scelta e affermando di non voler togliere legittimità al ruolo delle amministrazioni. Per questo gli ha chiesto un incontro: «Proprio oggi (giovedì 21 novembre, ndr) ho mandato una lettera al sindaco di Seveso chiedendo un incontro urgente prima del consiglio comunale, per poter spiegare a lui e ai consiglieri che le motivazioni che ho visto elencare nella proposta di delibera non sussistono». Per esempio? «Si parla di sovrapposizione di funzioni, ma in realtà Brianza SiCura non si sovrappone né alla politica né alle Forze dell’Ordine, piuttosto le supporta: noi infatti non reprimiamo la criminalità organizzata, facciamo educazione, un’opera di informazione al pubblico che si accosta benissimo a quello che la pubblica amministrazione fa di suo… e Dio sa quanto c’è bisogno in Brianza di parlare di questi argomenti! Confidiamo – conclude – che il sindaco accolga la nostra richiesta di incontro». Può darsi che si tratti di una razionalizzazione anche economica, per risparmiare risorse? «No, perché noi non chiediamo assolutamente nulla, proprio per eliminare il rischio di essere esclusi per motivazioni economiche – risponde Beretta -. Non c’è nessuna obbligatorietà e le amministrazioni non sono obbligate a pagare nulla, possono dare dei contributi ma sono volontari, noi non lo chiediamo. Il discorso cambia con i soci privati, a cui viene chiesta una quota di 20 € l’anno».

Molto critico l’ex sindaco Paolo Butti, tra i fondatori di Brianza SiCura: «Siamo di fronte a un’amministrazione triste e chiusa in se stessa, che a testa bassa e con i paraocchi sta portando Seveso al disfacimento» ha commentato. Butti ha anche criticato la decisione di Allievi di non concedere la forma del consiglio comunale aperto, nonostante la richiesta formulata da parte di alcuni consiglieri, motivandola con un vizio di forma.
Risponde invece con un tono più pacato l’ex coordinatore di Brianza SiCura, Giorgio Garofalo, che ai tempi della nascita dell’associazione, a cui aveva partecipato attivamente, era presidente del consiglio comunale sevesino. «Abbiamo avviato quell’esperienza per reagire a un fatto grave, quello della banca della ‘ndrangheta – ricorda -. Oggi possiamo affermare con sicurezza che quella di Brianza SiCura è un’esperienza che ha avuto successo, tanto da sopravvivere all’esperienza amministrativa e a oltrepassare i confini della stessa Seveso… che però oggi decide di sfilarsi. Ne prendo atto, anche se mi sembra una scelta sbagliata: non mi sorprende, purtroppo, non è la prima volta che Seveso si lascia sfuggire la possibilità di essere protagonista in esperienza importanti per il territorio, solo nell’ultimo periodo potremmo citare Briantea84, che ora si allena a Meda, e Innova21, che ha spostato la sede a Cesano. Auguro una lunga vita all’associazione, che ha un ruolo fondamentale nella prevenzione alla criminalità organizzata».