Grandi infrastrutture, da Londra e Parigi un esempio per l’Italia bloccata

5 dicembre 2019 | 07:45
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Grandi infrastrutture, da Londra e Parigi un esempio per l’Italia bloccata

E’ necessario far ripartire le grandi opere in Italia come quello che sta nascendo con Progetto Italia e che vede Salini Impregilo capofila.

Costerà almeno 18 miliardi di sterline, più di 20 miliardi di euro, la Crossrail (passante ferroviario) la nuova linea di metropolitana londinese che si chiamerà Elizabeth Line e che attraverserà la capitale inglese in orizzontale, da est a ovest in un viaggio da un capolinea all’altro di un’ora e 43 minuti e che permetterà spostamenti più rapidi a milioni di pendolari. Un primo breve tratto aprirà a dicembre.

Qualche centinaio di chilometri più a sud, a Parigi, si lavora invece al Grand Paris Express, progetto ancor più faraonico (35 miliardi di euro) per portare 200 chilometri di ferrovia urbana al servizio dell’hinterland della capitale francese. Un progetto in cui è impegnata anche la principale azienda italiana del settore, Salini Impregilo.

Sono numeri importanti per progetti ambiziosi, destinati a proiettare le due grandi capitali in un futuro di mobilità sostenibile. Dietro a entrambi i progetti ci sono visioni di lungo periodo, che guardano alle infrastrutture come una chiave per lo sviluppo economico e al tempo stesso per la competitività del sistema-Paese in un’ottica di sostenibilità ambientale.

L’Italia, con i suoi cantieri bloccati e decine di miliardi di investimenti fermi nei cassetti, rischia di perdere terreno in maniera irrecuperabile. Per questo è assolutamente necessario far ripartire le grandi opere in Italia, ma anche avere un gruppo fortemente competitivo, di dimensioni adeguate alla concorrenza internazionale, come quello che sta nascendo con Progetto Italia e che vede Salini Impregilo capofila di un consolidamento che ha già coinvolto Astaldi.