Mezzago, già bocciato l’ecuobox: ad aprile torna l’ecuosacco

L’amministrazione Rivabeni ha approvato la bocciatura dell’ecuobox e il ritorno all’ecuosacco
Bocciato senza appello l’ecuobox, si torna all’ecuosacco.
Una scelta “rapida”, quella seguita dall’amministrazione comunale di Mezzago, la prima a bollare negativamente il progetto di CEM Ambiente che teoricamente portava con sé la novità della tariffa puntuale, “cioè più produco rifiuti, più pago”.
Nell’ultimo consiglio comunale l’assise ha deliberato però l’interruzione del sistema di raccolta che dal 2019 aveva fatto la sua comparsa sperimentale in alcuni dei comuni consorziati a CEM. Una scelta apertamente contestata dall’opposizione di Mezzago Democratica.
Sette mesi (i dati analizzati coprono il periodo aprile-ottobre 2019), tanto è bastato all’esecutivo Rivabeni per prendere atto degli scarsi vantaggi portati dal sistema e tornare così al vecchio mezzo di raccolta differenziata. È stato lo stesso sindaco Massimiliano Rivabeni ad elencare in assise le motivazioni del passo indietro, ancora prima di concludere il primo anno “pieno” di sperimentazione.
“Intanto rispetto agli anni precedenti alla sperimentazione – ha fatto presente Rivabeni – dove la raccolta differenziata a Mezzago si era attestata sull’80% circa, l’aumento in questo senso è stato molto relativo, pari a circa l’1,6%. Ma anche un aumento dei costi della gestione del servizio, che si sarebbe tradotta in 8.100 euro all’anno in più a carico del comune, quindi dei cittadini.
Inoltre con l’ecuobox non si realizzerebbe quel principio per cui era teoricamente stato pensato, cioè la tariffazione puntuale integrata, dal momento che il 45% della tassa sui rifiuti non dipende dalla quantità reale di rifiuti prodotti da ciascun nucleo”.
A pesare sulla decisione anche il tempo maggiore di stazionamento dei mezzi per la raccolta differenziata, che non essendo ad emissioni zero, inquinerebbero di più perchè l’operatore deve procedere con la lettura di ogni ecuobox tramite la targa RFID posta su ogni bidoncino.
E infine da registrare anche una motivazione di decoro urbano, visto che dopo gli svuotamenti i bidoncini rimangono sul suolo pubblico anche diversi giorni, se l’inquilino non è in casa per lavoro o in vacanza.
NO DELL’OPPOSIZIONE
Sulla base di queste considerazioni è partito il giro degli interventi dell’opposizione, che ha criticato questa scelta della maggioranza, rea di non aver compreso i potenziali benefici a lungo termine di questo sistema.
“Riteniamo che questo step completi un percorso di virtuosismo nell’ambito della raccolta differenziata, che come comune ci ha visti protagonisti dai primi anni” 90 con l’introduzione della raccolta porta a porta – ha commentato l’ex sindaco Giorgio Monti di Mezzago Democratica, che lo scorso aprile aveva fatto partire la sperimentazione, prima di passare la guida amministrativa – percui l’ecuobox deve essere visto nell’ottica di una futura applicazione della tariffa puntuale non solo sulla frazione secca, ma anche su altre tipologie di rifiuto”.
Aggiungendo a questo la nota di un arco temporale di riferimento troppo ristretto, per poter fare un’analisi accurata del nuovo servizio. Da qui la proposta di Mezzago Democratica, tramite emendamento, che però è stato bocciato dalla maggioranza, di proseguire almeno fino al 30 aprile con il periodo sperimentale.
“Crediamo che il ritorno all’ecuosacco sia un gesto di ragionevole consapevolezza – ha concluso Rivabeni – non mancherà in questo senso l’impegno della nostra amministrazione nella ricerca di soluzioni per la gestione dei rifiuti in grado di portare reali benefici ecologici”.
Perciò fino al 31 marzo a Mezzago proseguirà il sistema dell’ecuobox, e in parallelo il comune procederà alla distribuzione ai nuclei familiari dei rotoli di ecuosacco, per ripartire da aprile con la nuova “vecchia” formula.