Misinto: scoperto il capannone delle auto rubate e smontate

11 dicembre 2019 | 12:18
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Misinto: scoperto il capannone delle auto rubate e smontate

E’ stato scoperto a Misinto, un capannone in cui finivano decine di auto rubate. Qui venivano smembrate e poi i pezzi più richiesti venivano rivenduti sul mercato nero. Fermati tre uomini e arrestati i due autori materiali dei furti.

E’ stato scoperto in Brianza, un capannone in cui finivano decine di auto rubate. Qui venivano smembrate e poi i pezzi più richiesti venivano rivenduti sul mercato nero. L’intero traffico, partito da Milano e terminato a Misinto, è stato portato alla luce da un’articolata operazione condotta dalla Polizia. All’interno del capannone sono state rinvenute 29 auto smontate: fermati tre uomini e arrestati i due autori materiali dei furti.

Operazione Dabol-iu

La Polizia di Stato di Milano, nell’ambito dell’operazione denominata “Dabol-iu”, svolta in collaborazione con la Polizia stradale brianzola, è approdata nel capannone abusivo di Misinto seguendo il segnale di un Gps installato su un’auto rubata.

A tradire i malviventi, il ripetersi puntuale del medesimo modus operandi: rompevano il deflettore posteriore, entravano nell’abitacolo, sostituivano la centralina, spaccavano il bloccasterzo, mettevano in moto e andavano.

I furti avvenivano sempre a Milano, nei parcheggi ATM di San Donato e Cascina Gobba. Secondo le ricostruzioni, i malviventi arrivavano su una Fiat Panda Beige nei parcheggi, giravano in ricerca delle Volkswagen, una volta individuate, in un solo minuto le rubavano. Modificavano le targhe usando del nastro adesivo nero e poi fuggivano via.

Durante tutto il tragitto attivavano un Jammer per inibire il gps dell’auto. Subito dopo le abbandonavano nel parcheggio di un condominio in via Abruzzi, in zona Redecesio a Segrate (Mi). Solo dopo alcuni giorni, le portavano via.

I poliziotti hanno quindi piazzato un loro gps su una T-Cross, ritrovata lì con il finestrino spaccato e richiuso con della plastica. Dopo alcuni giorni, come da copione, il gps ha iniziato a dare segnali. Grazie a quell’operazione gli agenti sono stati “accompagnati” dritti all’interno del capannone.

Gli arresti

Gli agenti della Stradale hanno arrestato a Segrate, in flagranza di reato gli autori dei furti, due fratelli italiani, un 51enne di Grezzago e un 56enne di Carvico: sono stati sorpresi mentre stavano modificando la targa a un’auto rubata.

Durante il blitz nel capannone, i poliziotti hanno scoperto un’autentica centrale di smistamento di componenti di auto rubate: hanno rinvenuto 29 motori, alcuni dei quali già imballati su pallet, pronti per essere spediti in Polonia. E’ questa l’ipotesi ricostruita dagli investigatori.

Durante le perquisizioni, gli agenti hanno ritrovato e sequestrato anche un disturbatore di frequenze utile per inibire gli antifurti satellitari, svariate centraline, attrezzi da scasso e 1.500 euro in contanti, frutto dell’attività criminale. Inoltre sono stati sequestrati i capi d’abbigliamento con cui i due fratelli hanno effettuato i furti.

Fermati anche tre cittadini stranieri per riciclaggio e ricettazione: due cittadini marocchini di 41 e 30 anni e un cittadino polacco di 62 anni.