Torna il Premio Lissone Design: al MAC sei professionisti in sfida tra passato e futuro

Inaugurazione della mostra e premiazione del vincitore sabato 7 dicembre alle ore 18.00. Che cosa aspettarsi da questa edizione 2019? Ne abbiamo parlato con il curatore Alberto Zanchetta.
Opere di design, sei in tutto, per indagare il concetto di amnesia. Tornerà il 7 dicembre nelle sale espositive del MAC – Museo d’Arte Contemporanea, il Premio Lissone Design, la competizione a cadenza biennale che dal 2006 affianca lo storico Premio Lissone. In gara sei designer professionisti e gruppi di lavoro, appositamente selezionati ed invitati dagli organizzatori. Tra di loro, la giuria decreterà questo sabato il vincitore 2019.
Ma non è tutto: a latere della selezione a premio, il MAC di Lissone ospiterà all’interno della mostra altri sei progetti espositivi, che propongono opere, oggetti, interventi, documenti e fotografie d’epoca, che insistono sul concetto di amnesia, file rouge tematico di questa settima edizione. Ne abbiamo parlato con Alberto Zanchetta, direttore del museo e curatore dell’edizione 2019.
Partiamo dai numeri. Durante la sesta edizione erano 11 i progetti coinvolti, oggi sono 6. A cosa è dovuto questo cambiamento?
«Nella scorsa edizione ci eravamo concentrati sul visual e graphic design: gli autori erano 11, ma si trattava soprattutto di rappresentazioni su supporti cartacei. Quest’anno, invece, ci saranno oggi veri e propri. La volumetria ovviamente cambia parecchio, quindi abbiamo voluto restringere il campo dei partecipanti. Non saranno, però, solo sei i designer in gara: tra i selezionati ci sono ben tre collettivi di lavoro».
La continuità con il passato e la volontà di fare sempre meglio. Cosa c’è di diverso rispetto alle passate edizioni?
«Per me questa è la seconda esperienza come curatore in questo premio. Come per la sesta edizione, abbiamo deciso di confermare la modalità dell’invito diretto rispetto alla open call. Questo ha permesso ai designer di lavorare concretamente sui loro oggetti, in modo poi da esporli al pubblico. Dall’elaborato grafico si passa al supporto fisico, e non è poco. Dal punto di vista concettuale poi c’è la ripresa del grande passato lissonese, unito alle prospettive per il futuro. Le sei mostre aggiuntive, organizzate parallelamente al premio, insisteranno proprio su questo concetto».
Il tema dell’amnesia. Difficile da collocare, difficile da rappresentare. Come può il design esprimerne la complessità?
«Amnesia è inteso in questo caso come desiderio di ricordare. Una sorta di linea invisibile tra passato, presente e futuro. Io insisto sul Premio Lissone, che tra gli anni 60/70 ha portato nella città brianzola una ventata di aria fresca. Quella ricca stagione artistica rischia di essere dimenticata, soprattutto tra coloro che non l’hanno vissuta. E’ per questo che la parola d’ordine insieme ad amnesia sarà ricordo. Il tema di quest’anno spinge i partecipanti ad una fusione dei generi: c’è design, ma c’è anche tanta arte. Insomma: i confini tra dove finisce l’uno e dove inizia l’altra non sono così netti».
7 dicembre – 15 marzo 2020: oltre 3 mesi di esposizione. Quali obiettivi vi siete dati in termini di partecipazione?
«Non ci siamo posti dei veri obiettivi in termini numerici. Noi puntiamo sulla qualità. La partecipazione non è un tema secondario, anzi sono felice di dire che in questi ultimi 6 mesi abbiamo assistito ad un incremento del pubblico del MAC. Ovviamente questo mi fa ben sperare. L’esposizione quest’anno dura tre mesi, si allunga un po’ rispetto al solito. Abbiamo scelto questa modalità perché in mezzo ci sono diversi ponti e non volevamo che la mostra ne risentisse. Quello che posso dire con certezza è che è un percorso espositivo bellissimo e di grande valore: sono certo che i visitatori non resteranno delusi».
Il commento dell’amministrazione
Il Sindaco di Lissone Concettina Monguzzi e l’Assessore alla Cultura Alessia Tremolada congiuntamente contestualizzano la mostra all’interno di una lunga felice tradizione che si rinnova e si rinforza: «Come culla del design, Lissone è sempre più orientata a mettere in luce nuovi talenti che recepiscano eredità importanti e altisonanti come quelle dei grandi Maestri che fanno parte della nostra collezione di design presentata al MAC la scorsa primavera. Con un equilibrio fra solisti e collettivi – oggi decisamente attuali – proponiamo una panoramica su come è concepito il design dalle nuove generazioni, e la abbiniamo a iniziative che rimandano a nomi consolidati e a correnti ormai storicizzate».
Informazioni e orari
I sei designer/gruppi in corsa per il Premio Lissone Design 2019 sono Martina Brugrara, Duccio Maria Gambi, Simona Pavoni e i collettivi bn+ BRINANOVARA, Nucleo e Parasite 2.0. L’inaugurazione del Premio è prevista per sabato 7 dicembre alle ore 18.00. Le opere saranno esposte al MAC fino al 15 marzo 2020.
Orari:
mercoledì e venerdì 10.00-13.00 | giovedì 16.00-23.00
sabato e domenica 10.00-12.00 e 15.00-19.00
Info:
T. 039 214 5174
T. 039 7397202 – 368
museo@comune.lissone.mb.it
Il museo di trova a Lissone, in Viale Elisa Ancona 6.