Cesano, Spadafora: “stop alle pubblicità che offendono le donne”. Replica la Lega

16 gennaio 2020 | 10:52
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Cesano, Spadafora: “stop alle pubblicità che offendono le donne”. Replica la Lega

Monti è categorico: “Personalmente faccio appello al Sindaco di Cesano perché la proposta venga rispedita al mittente. Evitiamo di trasformare la città in un quartiere di Teheran”.

Pare proprio che il consigliere della Lega Andrea Monti non abbia preso in simpatia la collega cesanese Sara Spadafora. Dopo il botta e risposta tramite il web sul ‘caso’ del buon padre di famiglia che ha sollevato un gran polverone, Monti torna alla carica: questa volta sotto accusa la proposta fatta dalla Spadafora, durante l’ultima seduta della “Commissione Affari Istituzionali”, di modificare il regolamento per le affissioni vigente a Cesano Maderno, al fine di sottoporre a controllo tutti i cartelli per sanzionare quelli ritenuti “sconvenienti” rispetto all’immagine della donna.

“L’avvocato, dopo aver bollato come sessista l’espressione del Codice Civile ‘buon padre di famiglia’, adesso se la prende con i cartelloni pubblicitari, rei di mercificare il corpo femminile. E così, non paga della crociata contro il legislatore maschilista, adesso si cambia obiettivo, in pieno stile iraniano, da Guardiani della Rivoluzione – afferma – in Iran, dove si son inventati queste leggi, le donne non se la passano proprio bene: è’ questo che vogliamo per le nostre donne in Europa, in Italia e anche a Cesano Maderno?

A Cesano Maderno è in arrivo l’Ayatollah?

Una provocazione dura quella di Andrea Monti che apre con questa domanda l’ultimo post del suo blog. Secondo il consigliere leghista, infatti, si sta tornando all’oscurantismo: “Lo diciamo per le donne, per la loro libertà, per il rispetto che dobbiamo a tutti coloro, donne e uomini, che per decenni hanno lottato per l’emancipazione femminile nella società. Voi volete far tornare le nostre donne con i veli? Noi le vogliamo belle e libere di scegliere come vestirsi – continua – E non è un caso che ciò accada proprio a Cesano Maderno, dove insiste una importante comunità pakistana. Prevedo che il prossimo comune ad adottare queste misure sarà Desio, la più importante delle comunità pakistane. Diciamo subito no, protestiamo con forza, perché non devono vincere gli oscurantisti. Dobbiamo vincere noi questa battaglia di libertà”.

Andrea Monti lascia poi un messaggio diretto a Sara Spadafora: “Se poi l’avvocato Spadafora vuole davvero occuparsi delle donne di Cesano e del rispetto che ha per loro la maggioranza, ha altro di cui interrogarsi. Per esempio, si sarà domandata come mai nessuna donna di Cesano Maderno è stata considerata in grado di fare l’Assessore Comunale ma è stata nominato un Assessore di Meda? O forse conviene fare la polemica sui manifesti per nascondere questo sfregio?”.

La replica di Sara Spadafora

Al momento la consigliera comunale Spadafora non ha voluto replicare alla provocazione lanciata da Monti. Contattata telefonicamente ha fatto sapere che : “sanzionare cartelloni pubblicitari che offendono l’immagine della donna non è certo una novità. Una normativa che esiste e viene applicata già in molti altri comuni”.

Ma Monti è categorico: “Personalmente faccio appello al Sindaco di Cesano perché la proposta venga rispedita al mittente. Evitiamo di trasformare la città in un quartiere di Teheran anche perché le donne meritano di meglio, ovvero la libertà di continuare a fare ciò che vogliono, vestite nella maniera che preferiscono.”