Vimercate, “Racconti di un Troop”. Paolo Brambilla e il mondo della corsa

29 gennaio 2020 | 10:25
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Vimercate, “Racconti di un Troop”. Paolo Brambilla e il mondo della corsa

Chiudi gli occhi, respira, visualizza l’obiettivo… flow… Inizia così il libro che verrà presentato a fine febbraio dal vimercatese Paolo Brambilla e racconta della sua passione per il mondo della corsa a cui si è avvicinato nel 2012.

Racconti di un troop. Autobiografia quasi seria di un corridore qualunque” è il mondo della corsa, una storia ed infine un’autobiografia. Tutte queste cose sono racchiuse nel primo libro scritto da Paolo Brambilla, Vimercatese doc ed alla sua prima esperienza nel mondo della scrittura, 160 pagine in cui parla e racconta del nome del suo gruppo di amici che ha dato il titolo al libro stesso, della prima volta in cui ha indossato delle scarpe da corsa e tante altre curiosità. La presentazione ufficiale sarà venerdì 28 febbraio 2020 alle ore 21.00 presso la libreria “Il Gabbiano” di Vimercate.

Lo scrittore brianzolo si è confessato a MBNews raccontando com’è nata la passione per la scrittura e altre curiosità sul suo libro.

Paolo, com’è nata l’idea di questo libro?

Direi in modo casuale. Negli anni ho scritto degli articoli su alcune corse fatte riscontrando interesse ed apprezzamento, parlando con persone con la mia stessa passione per la corsa mi sono accorto che molti erano passati attraverso esperienze analoghe… Ho quindi pensato di raccontare il percorso che ha portato una persona “qualunque” dal divano alla maratona e oltre utilizzando la formula dell’autobiografia. Naturalmente mi sono fatto tante domande: “un racconto su base autobiografica di uno sconosciuto a chi può interessare?  Può avere una nicchia nel mercato?”, sono consapevole che uno scritto di questo tipo può sembrare un pò assurdo ma la risposta che mi sono dato è “forse si, può interessare”.

I lettori principali saranno gli appassionati del mondo della corsa?

Il mondo dei corridori è fatto per la maggior parte da amatori con prestazioni atletiche normali che ben si possono riconoscere nei “Racconti di un Troop”, persone che vivono la corsa come sfida sui propri limiti, ricerca di un benessere psicofisico, divertimento puro, momento di riflessione e discernimento personale.

Se devo essere sincero non ho pensato a un lettore specifico, il libro è nato come una raccolta di racconti per gli amici e parenti e così inizialmente lo è stato. Nel Natale 2018 ho regalato la versione zero ciclostilata e rozzamente impaginata ai parenti ed agli amici più stretti del gruppo con il quale mi trovo alle 18:00 a correre. Tutti mi hanno sollecitato invitandomi a pubblicare i racconti e da li è partita l’avventura. Ora è un libro per tutti, per chi ha una grande passione per la corsa, per chi vuole conoscere il mondo delle corsa amatoriale da un diverso punto di vista o semplicemente chi vuole leggere una storia di corse e amicizia.

Tramite quale casa editrice sei riuscito a pubblicare il tuo racconto?

Sono riuscito a pubblicare i miei racconti grazie alla casa editrice Bookabook attraverso una formula particolare del crowdfonding,  solo la compartecipazione al progetto di oltre 200 sostenitori ha trasformato il manoscritto in un libro. Parole che dal cassetto segreto del comodino sono passate allo scaffale di qualche libreria. Sono molto grato allo staff di Bookabook perché il  mondo editoriale è una giungla, prima di incontrarli  le uniche offerte ricevute erano state le pubblicazione a pagamento con la logica del paghi per essere pubblicato.

Ora grazie alla loro professionalità e capacità editoriale il libro può essere ordinato in tutte le librerie servite da Messaggerie, oltre che nei maggiori siti online e direttamente dal sito Bookabook.it.

Ci racconti un po’ chi è, cosa fa, come è nata la passione per la scrittura?

Vi rispondo richiamando quanto riportato nelle presentazioni del libro: mi definisco un ingegnere atipico, corridore per caso, amico, scrittore improvvisato, padre di famiglia con una moglie adorabile e tre stupendi ragazzi. Sono nato sedentario il 1 ottobre del 1971 a Vimercate, magrissimo e veloce…con un mese di anticipo. La mia mamma mi raccontava sempre come l’infermiere, prima del parto, con un tatto di altri tempi le avesse detto come i bambini prematuri di otto mesi morivano…. prima o poi di sicuro tutti, per ora vivo, amo, scrivo e corro.

Non direi di avere una passione particolare per la scrittura ma mi piace raccontare e questa cosa mi viene naturale, spero che i lettori apprezzino la freschezza dei racconti, la passione per la corsa e i colgano i messaggi positivi inseriti con leggerezza tra le righe.

Hai intenzione di scrivere altri libri o racconti?

Ho un’idea che mi rimbalza nel cervello ma non so se si concretizzerà in nuovi racconti, per ora mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

Desiderava fare lo scrittore da bambino?

No, in realtà sognavo di diventare un fotoreporter, poi sono diventato un ingegnere atipico a cui piace leggere, scrivere, correre e un pò meno fare i conti.

Perché la scelta di presentare il tuo libro alla libreria “Il Gabbiano” di Vimercate?

Può sembrare un pò banale rispondere perché si trova a Vimercate dove sono nato e dove vivo, perché è l’unica libreria rimasta in centro a Vimercate, perché è un luogo reale dove potersi incontrare o perché è vicina al mondo ed agli ideali nel quale credo?

Morgana Corti