Coronavirus: sale a 6 il numero dei casi in Lombardia

21 febbraio 2020 | 12:52
Share0
Coronavirus: sale a 6 il numero dei casi in Lombardia

Il paziente uno è un manager 38enne italiano originario di Castiglione d’Adda che abita a Codogno.

Salgono a 6 i casi di Coronavirus in Lombardia. A darne notizia alle ore 12.30 è stato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Si tratta di tre persone che si sono presentate con la polmonite al pronto soccorso. Non è ancora chiaro quali siano i loro contatti con il 38enne che per primo è risultato positivo al virus.

Al tavolo dei relatori oltre a Gallera erano presenti: Attilio Fontana presidente della Regione Lombardia, Maria Gramegna dirigente Welfare, Pietro Foroni assessore alla Protezione civile.

“Il paziente “uno” è un manager 38enne italiano originario di Castiglione d’Adda che abita a Codogno, nel Lodigiano. Poi ci sono la moglie incinta all’ottavo mese, e un amico che si è presentato spontaneamente in un ospedale con sintomi di polmonite. E poi ci sono altre tre persone con la polmonite ricoverate sempre all’ospedale di Codogno.

Il 38enne, che non è mai stato Cina, si è presentato in pronto soccorso la prima volta il 18 febbraio, poi è tornato il giorno successivo per l’aggravarsi delle sue condizioni. A quel punto, la moglie, interrogata dai medici ha ricordato che il marito aveva avuto più contatti con un amico che tornava dalla Cina all’inizio di febbraio. Da lì i tamponi e la conferma. Conferma che è arrivata alle 21 di ieri 20 febbraio. In Regione è stata istituita subito una cabina di regia per gestire al meglio la situazione per ricostruire il percorso di queste persone.

Abbiamo anche rintracciato il paziente “indice” che era ritornato il 21 di gennaio dalla Cina. Questa persona al momento sta bene ed è al Sacco sotto controllo.

Abbiamo già fatto 150 tamponi a medici, sanitari e parenti stretti del 38enne contagiato. Stiamo lavorando per individuare e selezionare tutti i contatti diretti di queste persone. Al momento siamo a 6 casi confermati.

Il 38enne si trova tutt’ora ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata e le sue condizioni sono ritenute molto gravi. Al momento non può essere trasferito all’Ospedale Sacco di Milano.

Invitiamo la popolazione di Codogno, Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo a rimanere nelle proprio case in maniera volontaria e in via precauzionale. 

Quarantena obbligatoria invece per i contatti diretti (ordinanza del ministro), che può essere fatta al proprio domicilio. Qualora la persona non possa adottare questo isolamento domiciliare, stiamo individuando con il prefetto un luogo che abbia le caratteristiche adeguate.

Il pronto soccorso di Codogno è stato chiuso così come l’attività chirurgica. Il resto dell’ospedale è operativo. Chiediamo di rimanere al proprio domicilio e qualora si sia stati in contatto con uno di questi casi oppure si manifestino dei sintomi di chiamare il 112 e noi manderemo a casa il personale a fare i tamponi. Abbiamo già attivato 4 squadre”.

Queste che abbiamo spiegato non devono essere viste come misure drammatiche, ma sono misure indispensabili per fermare il contagio. Non dobbiamo diffondere il panico ma dobbiamo far capire che queste precauzioni sono fondamentali per il bene delle comunità.

L’Assessore Foroni ha aggiunto: La sala operativa della Protezione Civile Regionale si è attivata subito. Siamo in contatto con la Protezione civile nazionale. Si stanno verificando strutture, anche militari o ex militari, idonee ad ospitare eventuali quarantene. Siamo pronti per ogni evenienza”.

Nel pomeriggio è previsto un’ulteriore conferenza stampa.

https://www.facebook.com/LombardiaNotizieOnline/videos/191854918583890/

++ Notizia in aggiornamento ++