Monza, nasce Modoetia: il poliambulatorio di nuova concezione

18 febbraio 2020 | 10:00
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Monza, nasce Modoetia: il poliambulatorio di nuova concezione

Modoetia, il poliambulatorio di nuova concezione nato a Monza per offrire al paziente un percorso multidisciplinare ad hoc. Ne abbiamo parlato con i due fondatori e il direttore sanitario.

Il tessuto territoriale di Monza si arricchisce di una nuova struttura, un Poliambulatorio di nuova concezione. Si chiama Modoetia, in memoria e in omaggio alla storia della città e in particolare alla figura della regina Teodolinda. E’ un centro clinico all’avanguardia che riporta al centro il paziente, attingendo alla metodologia del medico di base di una volta, per andare oltre e proporre un approccio clinico, diagnostico e terapeutico d’eccellenza, inserito in un percorso multidisciplinare.

Come si inserisce Modoetia sul territorio monzese? Qual è la sua mission? Ne abbiamo parlato con i due fondatori, Luca Caimi ed Enrico Morandi, e il direttore generale, Dott.ssa Agnese Cremaschi.

Come nasce questa struttura e da dove giunge la scelta del nome?

“Modoetia nasce da un insieme di esigenze, da un lato la mia volontà di ampliare il mio vecchio studio, dall’altro la scelta mia e di Enrico di creare una realtà di nuova concezione per garantire un’efficienza medica immediata che a volte entrambi, nel corso delle nostre esperienze, abbiamo cercato invano. Il nome invece, arriva da molto lontano, affonda le sue radici nel Medioevo, dove si colloca la storia di una figura femminile molto importante per Monza, quella della Regina Teodolinda, una donna e madre molto amata dai suoi cittadini, che ha avuto il merito di far fiorire il commercio locale e dare risalto e importanza all’arte e alla cultura. Il nome Modoetia è un omaggio alla nostra città”, racconta Luca Caimi, osteopata e fondatore del poliambulatorio.

Anche il vostro logo è molto interessante, cosa significa e da dove arriva?

“Si tratta di una luna rossa su sfondo bianco, risalente all’VIII secolo, che è stata lo stemma della città di Monza nel Medioevo. Assume un significato importante, simboleggia la prosperità e la fecondità, concetti che richiamano l’attenzione verso la donna e la sua prole, uno dei segmenti della società che abbiamo a cuore”, spiega Luca Caimi.

Modoetia: un ambulatorio di nuova concezione. Qual è la sua mission?

“La mission della nostra struttura è quella di creare un percorso ad hoc per il paziente, un progetto terapeutico che non si limiti a un singolo trattamento. Ecco che quindi il modus operandi dei nostri professionisti, che già si conoscono e interagiscono in altre realtà, è di totale sinergia, così da accogliere la persona in un iter di cura completo. Ad esempio, una persona che prenota un trattamento osteopatico per  un problema al ginocchio, potrebbe ricevere, se lo desidera, il consulto anche di un nutrizionista o di un ortopedico per cercare la causa del problema e non solo una sua momentanea soluzione. Infatti l’accoglienza a tuttotondo è riconoscibile nel servizio di counseling e orientamento. Il nostro è un lavoro di equipe che si estende oltre la struttura: il paziente che si rivolge a Modoetia infatti, non viene mai abbandonato”, spiega la Dott.ssa Agnese Cremaschi, direttore generale di Modoetia.

“Siamo riusciti a ricreare questo tipo di sinergie, perché a monte abbiamo avuto l’opportunità di selezionare i professionisti in maniera estremamente accurata. Attualmente con la nostra struttura collaborano 4 direttori scientifici internazionali… Difficile vederli tutti insieme all’interno di una start up. Si tratta del Dott. Paolo Mariconti, direttore scientifico della società internazionale di Aging and Pain, il Dott. Edoardo Cavallè, presidente dell’ordine dei medici odontoiatri a livello europeo, il Dott. Damiano Galimberti, Presidente, medico, ricercatore e Direttore scientifico di A.M.I.A, e il Dott. Spreafico Marco, direttore del consiglio direttivo del SIOT, Società Italiana per l’Ozono Terapia. E’ doveroso sottolineare che questi professionisti hanno scelto di collaborare con noi perché credono nel nostro progetto e hanno deciso quindi di abbracciarlo”, chiarisce Enrico Morandi, uno dei fondatori.

Possiamo dire che quello di Modoetia è un approccio olistico?

“In realtà è più corretto dire un approccio funzionale, globale. Quello che offriamo è un percorso completo: la persona è accolta da professionisti che si muovo tutti nella stessa direzione. Il nostro modus operandi ricorda un po’ quello di una volta, che oggi si è perso, del medico di medicina generale, che seguiva il paziente in tutto il suo percorso di salute. Tutte le figure di Modoetia operano seguendo questa stessa filosofia: molta clinica più che diagnostica, per fare poi una diagnostica che sia attinente alle necessità del paziente. Non solo, cerchiamo di offrire un percorso di cura che possa attuarsi in tempi stretti”, spiega la Dott.ssa Cremaschi.

Quali sono gli obiettivi futuri di Modoetia?

“Abbiamo in programma di aprire altri due centri, uno in Veneto e uno in Toscana. L’obiettivo più ambizioso è tuttavia quello di arrivare ad aprire un centro di ricerca medica, che si occupi di percorsi specialistici ad ampio raggio, riguardanti la medicina rigenerativa, predittiva e le neuroscienze”, aggiunge la Dottoressa Cremaschi.