Monza, residenti contro il bar “Civico 144”. Scontro in consiglio comunale

Alcuni residenti che abitano vicino al locale all’interno del Centro civico di quartiere Libertà chiedono che chiuda a mezzanotte. Raccolte oltre 300 firme dai gestori del bar, ora il caso entra in consiglio comunale e fa discutere opposizione e amministrazione.
Il bar del centro civico “Civico 144” del quartiere Libertà è a rischio chiusura. La richiesta avanzata da cinque residenti che abitano vicino al Civico è infatti quella che chiuda a mezzanotte. I gestori non ci stanno e organizzano una raccolta firme, raggiungendo più di 300 adesioni in sole in 30 ore. Nel frattempo il caso ha scatenato uno scontro politico e la discussione è approdata anche in consiglio comunale.
“Questo orario – sottolineano i gestori del bar – ci precluderebbe di far funzionare la parte serale, la quale rappresenta una grossa fetta dei nostri incassi, e ci costringerebbe nella migliore delle ipotesi a trasformarci in una semplice caffetteria diurna”. La riduzione oraria significherebbe, quindi, perdere “Più di metà dei posti di lavoro – denunciano – il che rappresenta un grosso problema anche su un piano etico, oltre a non poter più svolgere la funzione di presidio e di supporto alle attività del Centro”.
LA DISCUSSIONE IN CONSIGLIO
È lunedì 10 febbraio quando nel Consiglio Comunale monzese la vicenda fa scuotere i banchi delle opposizioni e dell’amministrazione.
A sollevare il vespaio è Paolo Piffer, consigliere di Civicamente. “la chiusra anticipata significherebbe chiudere?” Ora vorrei sapere in modo assolutamente trasparente qual è la vostra posizione…“C’è davvero – conclude – l’intenzione di limitare l’attività commerciale del Civico 144? Una esigua minoranza di cittadini ha chiesto colloquio con degli assessori che in modo disponibile si sono offerti di incontrarli, e successivamente dopo questo incontro è stata avanzata una richiesta al Civico 144, che è a mio avviso un importante presidio del territorio del quartiere Libertà, di ridurre le ore lavorative serali”.
“E’ un esercizio di aggregazione – sottolinea Egidio Longoni del Partito Democratico – e non solo di somministrazione di cibo e bevande. Lì abbiamo una commistione virtuosa tra servizi al cittadino con la presenza di funzionari pubblici e il privato sociale che opera in un contesto non solo di coinvolgimento del quartiere ma anche di lavoratori che hanno difficoltà di inserimento nel tessuto sociale.”
L’assessore Andrea Arbizzoni ha partecipato a quest’incontro che è stato fatto con i residenti, i gestori del bar e i gestori di Comunità Brianza che gestisce proprio il Liberthub.
“Ho subito chiamato tra venerdì e sabato il consorzio Comunità Brianza, senza toni polemici, dicendo però che questa uscita sui giornali è stata una fuga in avanti, e in una fase come questa non credo faccia gioco a nessuno. Non bisogna – continua l’assessore – politicizzare o cercare di speculare anche in maniera legittima da parte di forze politiche, qua il problema è uno solo: trovare il modo di contemperare due esigenze che molto spesso nelle grandi città configgono: l’esigenza di persone anche anziane e quella dei clienti”.
Il destino del Civico 144 è ancora da scrivere.
COS’ È IL CIVICO?
“Civico 144 è una Cooperativa Sociale, che gestisce il bar e il servizio di pulizia del Centro Civico LibertHub. Il nostro lavoro non finisce con queste due attività: organizziamo concerti, eventi culturali, serate ludiche, siamo co-gestori della sala Musica del Centro, la quale organizza corsi per tutte le età. Stiamo da poco lavorando per sostenere un progetto che mira a creare un gruppo di ripetizioni rivolto agli studenti delle superiori e universitari.
Partecipiamo attivamente alla vita del Centro e la nostra presenza, con un’apertura di 7 giorni su 7 dal mattino alla notte, permette lo svolgersi di corsi, feste, riunioni e ogni altro tipo di attività prevista al di fuori degli orari di ufficio; senza dimenticare le aule studio che accolgono ragazzi per tutta la giornata, fino all’orario di chiusura.
Abbiamo 7 dipendenti, di cui 2 in categoria protetta, oltre ad un tirocinante, anch’egli in categoria protetta. In collaborazione con il Centro Diurno Disabili gestito da Novo Millennio stiamo portando avanti un percorso di avvicinamento al lavoro per 4 ragazzi con disabilità psichica”.
Ora il Civico, dopo aver ricevuto la visita e l’affetto di molti residenti e frequentatori del centro, fa sapere che la raccolta firme è stata chiusa: “a voi il nostro ringraziamento più sincero!”.
“La nostra proposta – scrivono sui social – è stata inviata al Comune di Monza, adesso attendiamo una convocazione per parlarne nelle sedi appropriate, sperando di trovare terreno fertile per un reciproco ascolto costruttivo”.
È recente la notizia dell’imminente sgombero del centro sociale FOA Boccaccio e dello sfratto dell’Arci Scuotivento. Quale futuro per gli spazi di socialità in città? Quale futuro per il Civico 144? L’amministrazione monzese dovrà ora trovare un accordo con i gestori del bar.
Articolo di Ludovico Di Muzio