Covid-19, i supermercati bloccano la vendita di prodotti non necessari: l’incognita

Alcuni Carrefour, Esselunga ed Eurospin della Brianza, da Lissone a Monza, hanno posto dei cartelli su alcune corsie, che riportano il divieto d’acquisto di materiali non di prima necessità. La polemica.
Con il decreto 11 marzo il Governo ha dato un ulteriore giro di vite ai divieti e alle restrizioni relativi alle cose che gli italiani possono e non posso fare. Tra questi rientra la chiusura della maggior parte degli esercizi commerciali, a eccezione dei negozi che vendono generi alimentari e delle farmacie.
Qualcosa però di apparentemente “strano” sta accadendo all’interno di alcuni supermercati del nostro territorio. Ad esempio certi Carrefour, Esselunga ed Eurospin della Brianza, da Lissone a Monza, ma anche del resto d’Italia, hanno posto dei cartelli su alcune corsie, che riportano il divieto d’acquisto di materiali non di prima necessità, come quaderni, biro, colle e gomme. Qual è la ratio di tale decisione?
Le considerazioni
Sono diverse le ipotesi emerse in questi giorni: da un lato, sembra che i supermercati abbiano scelto di vietare la vendita di questi prodotti per evitare assembramenti nelle corsie. In realtà, considerato che gli ingressi avvengono in maniera contingentata, non sembra possibile che ciò accada. E’ pur vero che fermandosi ad acquistare beni non di prima necessità si allunga comunque la permanenza all’interno dei negozi e c’è il rischio che qualcun’altro non riesca a entrare in tempo per la chiusura, per acquistare alimenti indispensabili.
Dall’altro lato, pare che i supermercati abbiano imposto i divieti, in osservanza al decreto e per non fare concorrenza sleale alle cartolerie attualmente chiuse. In realtà il decreto si limita a specificare, all’allegato 1, la tipologia di esercizi che possono rimanere aperti (supermercati e ipermercati), senza fare riferimento alle categorie merceologiche che possono essere vendute. Inoltre resta il fatto che i bambini, anche se non vanno a scuola, stanno continuando a svolgere molti compiti. E’ pertanto possibile che manchi loro un quaderno, una gomma o dei pennarelli si siano scaricati. Parliamo quindi, di acquisti necessari.
Entrambe le ipotesi dunque, sembrano scricchiolare.
Le polemiche
La polemica tra le famiglie non si è fatta attendere e, dopo un primo momento di sgomento, è scoppiata. Al momento nessuna risposta ufficiale è arrivata dalla GDO. Quel che resta di certo sono gli interrogativi dei cittadini e il loro diritto negato di acquistare prodotti ampiamente disponibili negli unici esercizi commerciali aperti e di fatto indispensabili per il proseguimento delle attività scolastiche a domicilio.
Foto Facebook – Rosa Pozzani