Monza, vertenza Adidas: è accordo tra azienda e sindacati sui 41 licenziamenti

11 marzo 2020 | 02:05
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Monza, vertenza Adidas: è accordo tra azienda e sindacati sui 41 licenziamenti

Si è stabilito di allargare il perimetro delle posizioni in esubero ed adottare il criterio della volontarietà. La soddisfazione del segretario della Filcams Cgil Monza e Brianza e di Regione Lombardia.

Stiamo vivendo settimane strane in cui il tempo sembra sospeso tra la paura e l’incertezza da un lato e la voglia di tornare alla normalità dall’altro. Eppure la vita, nonostante l’emergenza Corona-virus, va avanti. E con essa, tra le altre cose, le attività aziendali. Che sono capaci di far soffiare venti di pace anche in questi giorni che molti paragonano ad uno stato di guerra.

Almeno è quello che è successo tra Adidas e sindacati per la vertenza nata dall’annuncio, lo scorso 13 dicembre (clicca qui), di 41 licenziamenti, di cui 35 a Monza, dove la multinazionale tedesca in Italia ha la sede legale e amministrativa, 4 a Roma e 2 a Mestrino in provincia di Padova.

L’azienda di abbigliamento e i rappresentanti dei lavoratori, infatti, hanno trovato un accordo (Verbale). Che, arrivato in videoconferenza dopo un incontro al Ministero del Lavoro, fissato con qualche giorno di ritardo rispetto al previsto (vedi i dettagli) per colpa dell’emergenza Corona-virus, permette di risolvere la procedura di licenziamento collettivo secondo l’esclusivo criterio della volontarietà.

I DETTAGLI

“L’elemento che ha favorito il raggiungimento dell’accordo, oltre all’incentivazione economica, è costituito dall’estensione della possibilità di accedere all’uscita volontaria da parte di lavoratori e lavoratrici che hanno sempre funzioni aziendali amministrative, ma inizialmente non erano collocati nel perimetro delle posizioni in esubero, legate soprattutto alle attività di credito” spiega  Matteo Moretti (al centro nella foto in alto), Segretario generale della Filcams (Federazione italiana lavoratori commercio, turismo e servizi) Cgil di Monza e Brianza.

In questo modo è stata possibile la ricollocazione di profili dichiarati in esubero e la salvaguardia di almeno 7 posti di lavoro – continua – all’incontro al Ministero del Lavoro ci siamo potuti già presentare con la lista praticamente completa dei 41 lavoratori disposti ad aderire volontariamente al licenziamento”.

Coloro che lasceranno il proprio impiego in Adidas, alcuni il 31 marzo, la maggior parte il 30 giugno di quest’anno, hanno profili anagrafici e professionali variegati. Dalle persone che sono ad un passo dalla pensione ai 55enni, fino ai più giovani. Tutti loro, secondo l’accordo sindacale tra azienda e lavoratori, beneficeranno di alcuni incentivi.

Per tutti è prevista una base di 15 mensilità annue lorde – chiarisce Moretti – a queste si aggiungono 2 mensilità per ogni familiare a carico, una per ogni triennio di anzianità aziendale e l’indennità sostitutiva del preavviso”.

E’ previsto anche un servizio di outplacement, con costi interamente a carico aziendale, che, nella precedente ristrutturazione aziendale del Gennaio 2019, ha consentito agli ex dipendenti Adidas di ricollocarsi piuttosto facilmente – continua – in questo senso siamo abbastanza fiduciosi, anche se la situazione scatenata dal Coronavirus lascia molti dubbi su quelle che potranno essere le ricadute su tutti i settori economici e produttivi”.

LA REGIONE

La risoluzione positiva della lunga vertenza Adidas, che ha visto anche un teso scambio epistolare tra lavoratori e i vertici della multinazionale tedesca (leggi l’articolo), ha visto sin da subito il coinvolgimento di Regione Lombardia e dei politici brianzoli di diversi schieramenti, in primis il deputato della Lega, Massimiliano Capitanio e il consigliere regionale del Pd ed ex presidente della provincia di Monza e della Brianza, Gigi Ponti.

In un momento così difficile per la Lombardia, una piccola buona notizia su cui abbiamo lavorato negli ultimi mesi, incontrando le organizzazioni sindacali e sentendo più volte l’azienda, assistendo e accompagnando le parti – afferma l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e lavoro Melania Rizzoli – come Regione Lombardia garantiremo le politiche attive per tutti i lavoratori coinvolti”.

LE PROSPETTIVE

Se un punto fermo positivo è stato raggiunto, non tutto è ancora chiarito. Si parla, infatti, di una terza ristrutturazione in Adidas, che riguarderebbe ulteriormente il Customer Service. Nonostante, come affermato nei mesi scorsi dal Segretario generale della Filcams Cgil di Monza e Brianza, “l’azienda abbia realizzato un utile di 10 milioni di euro e ha appena aumentato il fatturato del 15 per cento e i dividenti per gli azionisti del 45 per cento”.

Continuiamo a pensare che un’azienda con risultati di crescita così importanti debba impegnarsi a condividere con il sindacato, i rappresentanti dei lavoratori e le istituzioni un piano industriale di mantenimento e sviluppo della presenza delle attività in Italia e dei livelli occupazionali in Lombardia, dove sono occupati oltre 250 lavoratori con elevate professionalità” continua.

“A tal proposito riteniamo assolutamente importante ribadire che, appena possibile, venga convocato dall’Assessore al lavoro della Regione Lombardia, come promesso, l’incontro tra le parti per aprire un confronto – conclude Moretti – il nostro impegno proseguirà anche con i delegati sindacali di altri paesi europei per costruire un livello di solidarietà tra lavoratori che consenta di avviare una discussione con Adidas e prevedere ovunque la tutela occupazionale”.