Da Banksy a Caravaggio: la sfida di creatività degli studenti del liceo Parini è bellissima

15 aprile 2020 | 10:30
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Da Banksy a Caravaggio: la sfida di creatività degli studenti del liceo Parini è bellissima

Riprodurre quadri celebri con quello che si ha in casa. La challenge del Getty Museum di Los Angeles arriva in Brianza e i risultati sono incredibili. Abbiamo intervistato la professoressa Marina Colombo, del liceo Parini, che ha proposto l’iniziativa ai suoi studenti.

Possono essere particolarmente difficili i giorni del “io resto a casa” dovuti all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo da ormai oltre un mese. La quarantena obbligatoria ci ha costretti a cambiare le nostre abitudini e il nostro modo di relazionarci con gli altri e gli spazi esterni. Non è facile, per nessuno di noi, ma rischia di essere ancora più dura per i giovanissimi, che da quasi un mese e mezzo sono lontani dal luogo di aggregazione per eccellenza: la scuola.

La redazione di MBNews ha iniziato a parlare di didattica a distanza fin dall’inizio del lockdown: abbiamo intervistato studenti e docenti per capire come e se fosse possibile continuare a trasmettere sapere e conoscenze usando esclusivamente gli strumenti della didattica digitale. Quello che non potevamo prevedere è che un iniziale esperimento di “scuola a distanza” che doveva avere una durata limitata nel tempo, rischia ora di diventare la normalità, almeno per tutto l’anno scolastico in corso.

Come fare quindi a stimolare i ragazzi e aiutarli in questo momento di incertezza? Il liceo Parini, che ha sedi a Seregno e Lissone, ha avuto un’idea: ha sfidato i propri ragazzi in una challenge artistica “rubata” direttamente del Getty Museum di Los Angeles, che consiste nel riprodurre in casa alcuni dei più celebri dipinti della storia dell’arte. 

Ne abbiamo parlato con la Professoressa Marina Colombo, ideatrice del progetto.

L’arte ai tempi della quarantena: la sfida del Getting Museum

«Far uscire l’arte dal libro di scuola, era questo il mio obiettivo» ci spiega la professoressa Colombo, docente di storia dell’arte al liceo Parini.

«Ho visto questa bella iniziativa online e ho pensato che sarebbe stata perfetta per i miei studenti. Gli ho spiegato la challenge e gli ho dato alcune indicazioni: avrebbero dovuto scegliere un quadro, più o meno celebre, nella storia dell’arte occidentale e avrebbero dovuto riprodurlo nel modo più fedele possibile. Mettendoci, se volevano, anche qualcosa di personale, che rendesse l’opera unica nel suo genere».

I ragazzi coinvolti nella sfida sono (per ora) circa 200, proventi dalle 9 classi della professoressa Colombo. Sono tutti studenti del triennio e hanno un’età compresa tra i 15 e i 19 anni.

«E’ un compito opzionale ed è appena partito – chiarisce la professoressa – ma devo ammettere che gli studenti stanno già rispondendo benissimo. Ci mettono impegno, grinta, passione e i risultati parlano da soli. Hanno dato spazio alla propria creatività, coinvolto i propri familiari e mi hanno raccontato anche dei “dietro le quinte” divertentissimi. A mio parere è un esercizio che funziona perché tira fuori il meglio di ognuno di loro: devono fare ricerche, scegliere l’opera, motivarne la scelta e poi studiarla nei minimi dettagli, luce e colori compresi».

La scelta dell’opera è totalmente libera. Gli studenti possono decidere soggetto, autore e periodo storico al quale si sentono più affini. Alcuni hanno puntato sui grandi classici (come la scelta in apertura, in cui viene riprodotta “La ragazza col turbante” di Jan Vermeer”), altri hanno scelto opere d’arte contemporanea.

Altri ancora, hanno deciso di farsi orientare dalle vicende personali degli artisti, come ha fatto Elena (nella foto qui sotto, ndr) che scegliendo “Autoritratto con collana”, di Frida Kahlo ha esternato la propria ammirazione nei confronti della pittrice messicana che «ce l’ha sempre fatta, nonostante le avversità».

“Anche noi, come docenti, dobbiamo fare la nostra parte”

«So che per i ragazzi non è un momento facile – conclude la professoressa Marina Colombo. – Tutti stiamo vivendo una situazione inedita, ma tra i ragazzi potrebbe essere più dura del previsto. Chi è fragile inizia a manifestare ansia, paure, insonnie. Compito degli adulti, e quindi anche di noi docenti, è stare vicini a questi ragazzi, stimolandoli a fare bene, ma cercando di fargli vedere il lato positivo anche nelle situazioni più difficili. Personalmente la penso così e come insegnante di arte ho deciso di usare l’arte come strumento d’azione.

Le risposte sono originali, convincenti e sembra siano piaciute anche al Preside, che ha proposto di creare sul sito della scuola e sui nostri profili social una “galleria virtuale” per promuovere gli scatti degli studenti. La morale? Anche in quarantena e in questo momento particolarmente delicato, resta spazio per la bellezza».