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Il Parco di Monza non riaprirà il 4 maggio. Allevi: “Scelta difficile, ma è per il bene dei monzesi”

Non riaprirà il 4 maggio il parco di Monza. Il sindaco Dario Allevi ha spiegato il perchè della decisione: "Il nostro territorio sta ancora soffrendo, dobbiamo tutelarlo".

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Dovremo aspettare ancora un po’ per tornare nel Parco di Monza. Il comune capoluogo ha infatti deciso che il prossimo 4 maggio, data di inizio in tutta Italia della cosiddetta “Fase 2”, l’area verde più famosa di tutta la Brianza non riaprirà.

«E’ una scelta sofferta, particolarmente difficile da prendere – ha dichiarato il primo cittadino del Comune di Monza, Dario Allevi – motivata da una semplice cosa: la salute dei monzesi è ciò che più mi sta a cuore. Torneremo nel nostro splendido parco più avanti e quando succederà sarà ancora più bello».

Allevi: “Valutiamo la riapertura, ma il 4 maggio è troppo presto”

«Questo DPCM è a dir poco con il freno a mano – prosegue Allevi. – Tante riaperture che in diversi si aspettavano sono state rimandate. Il comitato tecnico-scientifico ha fatto capire al Governo che la fase critica non è ancora passata e ora bisogna continuare ad andare avanti facendo tanti sacrifici. Anche il nostro territorio sta ancora soffrendo: stiamo raggiungendo la drammatica cifra di 1000 contagiati e anche i decessi da COVID-19 sono aumentati: + 35%  negli ultimi 6 giorni. Sono dati drammatici e fa male raccontarli. Dobbiamo andare con calma ed essere molto cauti con le riaperture».

«E’ vero, il governo ha dato il via libera alla riapertura dei parchi, ma poi sono i comuni a dover vigilare sulle aree verdi, evitando pericolosi assembramenti – continua il Sindaco. – Il parco di Monza è il parco recintato più grande d’Europa, ha quasi 700 ettari di area verde. Come è possibile controllare quell’area? 
Fare l’amministratore vuol dire prendere delle scelte per il bene di tutti e il mio obiettivo è la sicurezza dei monzesi. Per questo il parco non riaprirà il 4 maggio. L’inizio della fase 2 ci servirà a capire come vanno gli spostamenti in città, monitorare come cambia la vita e vedere cosa succede nella curva dei contagi. Il parco riaprirà in un secondo momento. Probabilmente in modo graduale, piano piano: valuteremo degli orari ad hoc e dei giorni di apertura. Io capisco coloro che vogliono tornare nel nostro meraviglioso parco, anche io vorrei riaprirlo ma è troppo rischioso adesso: torneremo, e quando lo faremo sarà ancora più bello».
«Questa che sto prendendo non è una scelta facile – conclude Allevi. – Dopo il week-end del 7 e 8 marzo, i giorni in cui la Lombardia è stata dichiarata zona rossa, io ho scelto di chiudere il parco. Una scelta difficile, sono stato molto contestato. Eppure, quella scelta potrebbe aver salvato la vita a tante persone e limitato i contagi. Adesso faccio questa nuova scelta, altrettanto difficile.
Ci tengo a ricordare, infine, che il nuovo DPCM non è un “liberi tutti”: le motivazioni per le uscite sono le stesse di prima. Si aggiunge solo il tema del ricongiungimento familiare».
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