Asili nido, il Comune di Monza prepara il terreno per la riapertura

19 maggio 2020 | 06:33
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Asili nido, il Comune di Monza prepara il terreno per la riapertura

“E’ importante portarci avanti, anche se non abbiamo certezze sulla riapertura” ha dichiarato l’Assessore all’Istruzione del Comune di Monza, Pier Franco Maffè.

Non c’è ancora una data per la riapertura, né indicazioni specifiche da parte del Governo su quando i più piccoli potranno tornare a frequentare nidi e scuole materne. Solo qualche ipotesi, come quella delle micro-classi (forse già in estate) o le lezioni all’aperto, guardando con curiosità le sperimentazioni già provate in altri Paesi UE.

Pur nell’incertezza, diversi comuni in Brianza, come nel resto del Paese, stanno iniziando a preparare il terreno per la riapertura, immaginando soluzioni alternative ma il più efficaci possibile per venire incontro alle famiglie. Con la consapevolezza che non sarà un’operazione facile: al tema della sanificazione obbligatoria per garantire la sicurezza di bambini, educatori e genitori, si somma quello del distanziamento sociale e l’obbligo delle mascherine, difficili da immaginare su bambini così piccoli.

Tra i comuni che stanno immaginando una programmazione per la riapertura degli asili nido e degli spazi educativi nella fascia 0-6 anni c’è anche Monza.

«Pensiamo alle famiglie, ovviamente, ma anche ai bambini – ci spiega l’Assessore all’Istruzione del comune di Monza, Pier Franco Maffè. – Da mesi sono chiusi in casa senza poter incontrare i loro compagni e i loro educatori. Ovviamente il tema della salute è il più importante durante l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, ma non possiamo non renderci conto che anche questo isolamento prolungato rischia di fare male. Dobbiamo muoverci con prudenza, ma tentando di riportare la normalità nelle vite di questi bambini».

Monza: questionari per le famiglie e dialogo con le strutture 

«Circa una decina di giorni fa abbiamo predisposto dei questionari per le famiglie che avevano i bambini nei nidi comunali. Si tratta di circa 460 nuclei familiari. Volevamo capire insieme a loro quali fossero le necessità da giugno in avanti, per provare poi ad immaginare azioni concrete. Oltre il 75% dei genitori ha risposto al questionario, dimostrando interesse per l’attivazione di un servizio educativo il prima possibile. Abbiamo quindi parlato con le coordinatrici dei nidi, immaginando modalità, percorsi, spazi, soluzioni per una ripartenza in sicurezza, quando ne avremo modo. Inoltre, abbiamo iniziato un’interlocuzione anche con nidi paritari e privati in città e sembra ci sia la volontà di fare qualcosa insieme».

«Ci tengo a chiarire che ad oggi non abbiamo segnali da parte del Governo e Regione, ma è importante portarci avanti, anche se l’apertura dovrebbe concretizzarsi a settembre. Quello che stiamo facendo è ipotizzare e sperimentare. A livello comunale ci stiamo provando a tutti i livelli, soprattutto ora che l’estate è alle porte e i luoghi di aggregazione giovanili a cui eravamo abituati dovranno cambiare volto. I problemi però vanno affrontati e non rimandati, anche se sul piatto, per gli amministratori e non solo, ci sono tante incertezze».