Salute

Covid-19, a Monza il Comitato Maria Letizia Verga spinge la ricerca contro il virus

La Onlus partecipa a studi, anche internazionali, sulla terapia cellulare e il sequenziamento. In questo periodo l'operatività del Centro non si è mai fermata. E i trapianti di midollo osseo sono aumentati.


Nei momenti più difficili della diffusione del Coronavirus, che si spera stiano per essere superati del tutto, la sanità italiana ha risposto con le sue diverse professionalità. Tutte riunite in un fronte compatto. Anche quelle che, all’apparenza, sono meno legate al contrasto di una malattia infettiva con gravi effetti, a volte perfino mortali, sulla capacità respiratoria delle persone colpite.

E, così, a Monza un ruolo importante l’ha avuto anche il Comitato Maria Letizia Verga, la Onlus che dal 1979 si occupa di combattere la leucemia infantile. Una battaglia condotta soprattutto in un Centro di quattro piani, inaugurato nel 2015 alle spalle dell’Ospedale San Gerardo, che riunisce in un solo edificio Day Hospital, spazi per i servizi sociali, reparto di degenza, un Centro trapianti midollo osseo.

Ma anche attraverso la creazione della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma (MBBM), che gestisce direttamente i reparti di ostetricia, neonatologia, pediatria ed ematologia pediatrica dell’Ospedale San Gerardo di Monza e della Fondazione “Matilde Tettamanti Menotti De Marchi”, diventata ormai un’eccellenza italiana nel campo della ricerca contro la leucemia del bambino.

Abbiamo continuato a fare ricerca in questo periodo nello sforzo, frutto anche della cooperazione internazionale, di comprendere la nuova infezione per migliorare gli interventi terapeutici al servizio dei pazienti” spiega il professor Andrea Biondi (nella foto in alto), direttore della Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, direttore scientifico della Fondazione MBBM e componente dell’Unità di crisi anti-Covid del San Gerardo di Monza.

Presso il Centro Tettamanti sono stati congelati oltre 1300 campioni di plasma e di cellule appartenenti a 642 pazienti con infezione Covid-19 che sono stati ricoverati nel principale nosocomio monzese – continua nel corso di un webinar “Un’ora insieme” – facciamo anche parte di uno studio internazionale che punta ad acquisire informazioni dal materiale biologico dei malati di Coronavirus”.

I PROGETTI

E’ notevole il contributo contro l’attuale pandemia del mondo della ricerca che ruota attorno al Comitato Maria Letizia Verga, che porta il nome della figlia del fondatore e presidente, Giovanni Verga, una bimba di 4 anni morta di leucemia nel 1979. “Stiamo cercando di capire insieme ad altri Centri in Italia se la terapia cellulare possa essere un nuovo farmaco nel trattamento della polmonite in pazienti Covid” spiega Gianni Cazzaniga, genetista medico, ricercatore presso il Centro Tettamanti e direttore dell’Unità genetica molecolare.

Grazie ad un bando di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, poi, stiamo usando la tecnica del “Passaporto genetico” (qui l’approfondimento), unita ad una ricostruzione filo-geografica, per sequenziare il virus nelle sue varianti virali, nell’ottica della predittività del loro impatto clinico – continua – inoltre stiamo verificando l’ipotesi che una flessione dei casi di leucemia pediatrica possa essere legata all’epidemia Covid-19, magari anche perché il lockdown ha ridotto l’esposizione dei bimbi ad agenti patogeni”.

LA QUOTIDIANITA’

Nonostante i necessari adeguamenti organizzativi e logistici, imposti dal Coronavirus, il Comitato Verga, che negli oltre 40 anni di attività ha guarito dalla leucemia oltre 2mila bambini, ha continuato ad essere pienamente operativo. E a garantire cura, assistenza e ricerca ai malati e alle loro famiglie.

Abbiamo avuto subito chiaro l’obiettivo di proteggere loro e i nostri operatori – la dottoressa Adriana Balduzzi, responsabile del Day Hospital dell’Ematologia pediatrica del Centro – per questo abbiamo ridotto il flusso quotidiano di genitori e accompagnatori e le visite da 70 a 40 al giorno”.

“Sono, inoltre, state adottate tutte le misure di monitoraggio attivo degli utenti e degli operatori e predisposti percorsi dedicati – continua – questo ci ha consentito di proseguire le terapie e gli esami strumentali e di far circolare poco il virus al nostro interno, tanti che abbiamo avuto solo due pazienti con sintomi molto lievi da Covid-19”.

In questo periodo rendere possibile l’operatività del Centro Verga è avvenuto anche attraverso la tecnologia. “Siamo riusciti a non lasciare soli nessuno anche grazie a tele-visite e video-chiamate” sostiene Paola Corti, Responsabile dell’Ambulatorio malattie non oncologiche.

I TRAPIANTI

In alcuni casi, nonostante le complicazioni degli ultimi mesi, il Centro realizzato dalla Onlus monzese è riuscito addirittura a migliorare i risultati dell’anno scorso. Ad esempio nei trapianti di midollo osseo.

La maggio parte dei trapianti sono fatti da donatori volontari sparsi nel mondo e, naturalmente, si possono immaginare le difficoltà per i corrieri a cui era vietata l’uscita e per i voli aerei cancellati – spiega Attilio Rovelli, coprimario del Centro trapianti – tra espianto del midollo osseo e infusione non possono passare più di 48 ore, per questo si è fatto uso della crio-conservazione”.

Nonostante i costi legati ai trasporti si siano quasi triplicati, con storie incredibili come la sacca di midollo proveniente da Colonia ed arrivata a Monza dopo diversi scali aerei e una corsa in auto, abbiamo effettuato il 30% in più di trapianti di midollo osseo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso” continua.

LA COLLABORAZIONE

L’unità e la collaborazione hanno permesso di superare i momenti sanitari più critici dell’epidemia Covide-19. “Abbiamo smontato e rimontato reparti con grande velocità, siamo arrivati ad aprire 8 posti di terapia intensiva in una notte – racconta il Direttore generale dell’Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) di Monza, Mario Alparone (nella foto in alto) – la nostra capacità di reagire all’emergenza ci ha permesso di avere solo il 5% dei nostri dipendenti contagiati dal Coronavirus rispetto ad una media nazionale del 13%”.

Il legame tra l’Ospedale San Gerardo e la Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma si è rivelato in quest’occasione ancora più forte. “Il trasferimento di Pediatria è avvenuto in piena sicurezza e ci ha permesso una efficace attività di controllo di tutti i bambini, sintomatici e non” spiega Biondi.

Il Comitato Verga, intanto, non smette di guardare avanti. “Vogliamo continuare a muovere verso l’alto l’asticella delle guarigioni di leucemia infantile” afferma Giovanni Verga, di cui da poco è stata annunciata la nomina a Cavaliere della Repubblica.

Per raggiungere l’obiettivo di far salire oltre il 90% la percentuale di successo delle cure la Onlus monzese punta soprattutto sulla raccolta fondi. Dal 5×1000 alle donazioni fino alla Campagna in corso sulla Rete del dono per sostenere il Residence Maria Letizia Verga (clicca qui). In attesa che il Coronavirus permetta di riorganizzare, magari in occasione del prossimo Natale, i tradizionali banchetti.

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