Lombardia, via libera a parrucchieri, bar e ristoranti. Fontana: “Accolte le richieste”

15 maggio 2020 | 21:53
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Lombardia, via libera a parrucchieri, bar e ristoranti. Fontana: “Accolte le richieste”

Lunedì, 18 maggio, anche nella regione Lombardia alzeranno di nuovo la saracinesca parrucchieri, bar e ristoranti.

La risposta che in tanti attendevano è arrivata. Lunedì, 18 maggio, anche nella regione Lombardia alzeranno di nuovo la saracinesca parrucchieri, bar e ristoranti. La conferma, di pochi minuti fa, giunge dal governatore lombardo, Attilio Fontana.

“Una buona notizia, il premier Conte ha recepito le linee guida delle Regioni. Un passo avanti decisivo e importante per arrivare finalmente lunedì alla riapertura di una serie di attività produttive. Domani adotteremo provvedimenti che – aggiunge Fontana – garantiranno la ripartenza in sicurezza di ristoranti, bar, parrucchieri e altre attività in Lombardia e nel resto d’Italia. Tutti lo dovranno fare utilizzando il buon senso e rispettando le regole per garantire la salute pubblica”.

SPOSTAMENTI

Sempre dal 18 maggio, da quanto emerso fino ad ora, ci si potrà spostare liberamente all’interno della propria regione mentre per gli spostamenti tra una regione e l’altra (sia con mezzi pubblici che privati) si dovrà attendere fino al 3 giugno

“A partire dal 18 maggio 2020 gli spostamenti all’interno del territorio regionale non sono soggetti ad alcuna limitazione, fatte salve le misure di contenimento più restrittive adottate relativamente a specifiche aree del territorio regionale, soggette a particolare aggravamento della situazione epidemiologica” si legge nella bozza del decreto che circola in queste ore.

“A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti sul territorio nazionale possono essere limitati solo con provvedimenti adottati in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree” e “il sindaco può disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro”.

Le violazioni del decreto, ovvero dei decreti e delle ordinanze emanati in attuazione del presente decreto, sono punite con la sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro. Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.