Seregno, il sindaco Rossi chiede a Regione un rilancio strategico degli ospedali del territorio

Il primo cittadino ha scritto una lista di proposte per migliorare la sanità lombarda dopo l’esperienza di questi mesi di pandemia.
Una proposta concreta di potenziamento della medicina territoriale rivolta alla Regione parte da Seregno. E’ quella messa nero su bianco dal sindaco Alberto Rossi che ha preso carta e penna e ha stilato una lista di desideri per poter migliorare la sanità sia in Lombardia sia, nel dettaglio, della zona dell’alta Brianza. Lo spunto, ovvio, è quello dell’esperienza dell’emergenza sanitaria degli ultimi mesi.
“Sin dall’inizio del nostro mandato, due anni fa – ha spiegato il sindaco Rossi- in vari documenti e incontri con i vertici tecnici e politici della Sanità Lombarda, i Sindaci hanno chiesto un cambio di passo riguardo alle scelte sanitarie e sociosanitarie, anche nella prospettiva della Riforma Sanitaria. Come Sindaci, abbiamo sempre denunciato con preoccupazione il progressivo depotenziamento della Sanità Pubblica. Gli esiti di questo depotenziamento li abbiamo visti nella sua drammaticità durante la Pandemia: è mancato totalmente il presidio sanitario sul territorio, sia in termini di prevenzione che di cura. Di conseguenza, gli ospedali sono stati sottoposti ad uno stress straordinario, addirittura inimmaginabile”.
Un problema a cui il sindaco ha cercato di dare una soluzione a partire proprio dal territorio dell’alta Brianza. “Rispetto all’Ospedale di Seregno, chiediamo un rilancio strategico: lo scorso anno sono stati investiti 2,5 milioni, che però non sembrano essere stati sufficienti per far compiere un salto di qualità che pure la struttura merita- ha precisato il Primo cittadino-. La palazzina interna all’Ospedale di Seregno, oggi in disuso, potrebbe essere trasformata in ambulatorio per i medici di base, creando un presidio di continuità assistenziale pronto ad interfacciarsi con l’ambito ospedaliero per il perseguimento di strategie comuni; sarebbe il contesto ideale per sperimentare la formula del Presidio Socio Sanitario Territoriale (Presst), creare un presidio di medici specialistici potenziato rispetto ad ora, arricchire l’offerta con l’infermiere di famiglia: il tutto con la finalità di rendere effettiva anche la componente sociale dell’intervento socio-sanitario, componente sociale oggi nei fatti erogata in modalità ridotta. Per gestire le problematiche legate al Covid, è importante pensare a strutture dedicate per i tamponi, gli esami sierologici e la distribuzione dei presidi di sicurezza: anche in questo, l’Ospedale di Seregno potrebbe essere pensato come risorsa”.
Seregno a parte, lo sguardo del sindaco si è concentrato anche sul territorio circostante che, secondo la sua valutazione, potrebbe diventare protagonista di un rilancio della specificità dei presidi ospedalieri territoriali valorizzando “Seregno come centro per la riabilitazione neurologica, cardiologica e pneumologia – ha scritto Alberto Rossi- Giussano per la cura delle malattie croniche e Desio come polo acuti da rilanciare dopo il depauperamento degli ultimi anni”. L’obiettivo rimane quello di creare una rete di medici di base e presidi ospedalieri coordinata da ATS.
“Le vicende delle ultime settimane – ha commentato il sindaco di Seregno- hanno, purtroppo, confermato le nostre osservazioni dei mesi precedenti: è il momento di prenderne atto, altrimenti la Pandemia passerà senza averci insegnato nulla. È tempo di agire, senza perdere tempo: non sappiamo se e quando arriverà “la seconda ondata” della Pandemia, ma sarebbe clamoroso se il sistema sanitario lombardo si facesse trovare impreparato”.