“Good Morning Zucchi”, l’appuntamento virtuale a cui ha partecipato anche Camihawke

11 maggio 2020 | 08:22
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“Good Morning Zucchi”, l’appuntamento virtuale a cui ha partecipato anche Camihawke

Conferenze virtuali, podcast e lezioni a distanza: ecco come la comunità zucchina si tiene unita con un click.

Camihawke, instagrammer monzese da più di un milione di followers, e Francesca Mariani, ex concorrente di “Amici”, sono solo due degli ospiti del programma “Good Morning Zucchi”spazio d’incontro virtuale per la comunità zucchina, dove studenti, insegnanti, genitori, collaboratori e dirigente, possono incontrarsi e intrattenersi.

Ce ne parla Antonio Marino, professore di matematica e fisica della scuola, che ha realizzato il progetto col supporto del professor Pilotto e della dirigente Rosalia Natalizi Baldi:  

Il format si ispira al programma radiofonico nel film “Good morning Vietnam”: Good Morning Zucchi è una trasmissione che teniamo circa una volta alla settimana tramite Google Meet in cui gni volta invitiamo ospiti diversi. Abbiamo avuto con noi Camihawke, ex zucchina, alcuni medici del San Gerardo, l’assessore ai servizi sociali e il sindaco di Agrate. Facciamo anche concorsi per la migliore poesia o fotografia e i nostri professori tengono interventi: abbiamo parlato di Dante, di virus, di quarantena e costituzione”.

Anche i ragazzi, dal canto loro, si sono rimboccati le maniche e hanno fatto sentire il loro spirito di gruppo. Riccardo Brambilla, studente dell’ultimo anno, ha realizzato il podcastShare The Music” e afferma: “Il format di Share The Music consiste nell’invitare ragazzi e professori della scuola che vogliano condividere canzoni, ricordi ed esperienze legate alla musica. La cosa ha un buon riscontro: la media è di un centinaio di ascolti ad episodio”.

Il progetto è limitato a questo periodo, ma la speranza è che possa essere il trampolino di lancio per realizzare una radio dello Zucchi il prossimo anno.

Certo ci sono cose che il lockdown ha tolto in modo irreparabile: “Mi dispiace per i ragazzi, soprattutto quelli dell’ultimo anno, che si stanno perdendo questi ultimi mesi di scuola”, dice il prof. Marino. Sono tante, però, le nuove prospettive nate quasi per sbaglio dalla necessità di adattarsi alla situazione: “Una cosa bella che l’uso della tecnologia ha portato – conclude Riccardo – è un contatto più diretto e un rapporto con i professori che per forza di cose diventa meno formale. Adesso è tutto diverso: quando andavo a scuola la maledicevo, ora invece mi manca maledettamente”.

Scritto da Alice De Luca