Asst Vimercate post Covid: obiettivo recuperare le 21 mila prestazioni sospese e telemedicina

26 giugno 2020 | 12:48
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Asst Vimercate post Covid: obiettivo recuperare le 21 mila prestazioni sospese e telemedicina

L’azienda socio sanitaria territoriale ha pronto un piano organizzativo per far ripartire le attività cliniche sospese con l’aiuto anche della telemedicina.

Sono oltre 21.500 le prestazioni che sono state sospese fra marzo e maggio dall’Asst di Vimercate per via dell’infezione da Covid 19. Un numero di certo importante, ma che la direzione dell’azienda socio sanitaria territoriale brianzola conta di smaltire entro il 31 dicembre.

IL PIANO ORGANIZZATIVO

L’emergenza sanitaria da Sars Cov 2 è rientrata e l’Asst di Vimercate si è organizzata per far ripartire le attività cliniche arretrate. Un piano che fa tesoro delle difficoltà appena vissute ed è pronto a contenere il rischio di ripresa di focolai epidemici, mediante misure di prevenzione e protezione dei soggetti che accedono agli ospedali.

Il piano è stato illustrato nei dettagli, ieri 24 giugno, dai vertici dell’Asst. Sono stati trattati temi quali l’accesso agli ospedali, i percorsi, le aree Covid e no Covid, come si accede agli ambulatori e come si sta procedendo sui ricoveri. “Siamo già ripartiti con la chirurgia elettiva (da inizio maggio ndr.) e ora riapriamo la parte ambulatoriale – spiega il direttore Nunzio Del Sorbo –. Abbiamo notato un rispetto dei protocolli di sicurezza da parte di tutti, anche i pazienti sono molto disciplinati e collaborativi”.

I DATI

Giusto per dare qualche dato, dal 4 giugno non ci sono più pazienti Covid in terapia intensiva a Vimercate, attualmente i ricoverati sono solo 23 e nel periodo di massima emergenza sono stati trattati oltre 300 pazienti fra Vimercate (la maggioranza 270) e Carate. In alcuni giorni si sono presentate al triage del pronto soccorso anche 70 persone.

LOGISTICA RIPROGETTATA

Se il lavoro di medici e infermieri è stato strepitoso, non bisogna dimenticare anche tutta la parte di logistica: dalla riorganizzazione degli spazi, alla creazione dei percorsi, fino alle ridefinizioni delle modalità di accesso agli ospedali: solo per reali necessità, solo con mascherine e misurazione della temperatura corporea.

Proprio nell’ottica di evitare assembramenti, anche le prestazioni che in epoca pre Covid erano erogate in accesso diretto (prelievi ematici, radiografia del torace) adesso sono garantire solo previo appuntamento, con la richiesta di presentarsi al massimo 15 minuti prima.

“Abbiamo completamente riprogettato l’uso degli ospedali – sottolinea il direttore sanitario Giovanni Monza –, è stata dimostrata una grande flessibilità anche in termini logistici, il tutto per mettere in sicurezza le strutture”.

GLI ACCESSI

Nelle aree no Covid le visite ai degenti restano, in questa fase, ancora sospese, salvo situazioni particolari (minori, disabili, pazienti fragili, terminali) che devono essere concordate e autorizzate dai sanitari. Nelle aree Covid (pronto soccorso, degenza e servizi), l’accesso all’area di degenza è riservato agli operatori deputati all’attività clinico assistenziale. Per le attività ambulatoriali è permesso l’accesso agli accompagnatori di persone minorenni, over 65, disabili, fragili.

Per quanto riguarda i ricoveri programmati, gli utenti accedono alle aree di degenza previo accesso al pre ricovero dove si parte con un contatto telefonico, si effettua il tampone e i vari esami di laboratori. Per quanto riguarda, invece, il ricovero non programmato, in pronto soccorso i pazienti sono valutati al loro arrivo e qui sono distinti quelli con sintomatologia compatibile con Covid 19 dai restanti. Il percorso rimane distinto per tutta la durata della permanenza in ps.

TELEMEDICINA

La pandemia ha di certo spronato al massimo l’uso delle tecnologie e così è stato anche per la sanità con la telemedicina. “Per dare continuità alla presa in carico dei pazienti cronici più complessi, è stata attivata la modalità della tele visita – spiega il direttore amministrativo Guido Grignaffini – Non li abbiamo mai lasciati soli. Il modello di tele visita è stato avviato sulle aree cliniche di diabetologia, cardiologia, neurologia. In totale abbiamo erogato 800 prestazioni. Questo ci sta spingendo a ripensare in ottica sempre più digitale l’erogazione di alcune prestazioni, come le visite di controllo, l’aggiornamento dei piani terapeutici, il followup”. L’ospedale diventerà sempre più punto di riferimento per problemi acuti” aggiunge Del Sorbo.

SINERGIE

E mentre il dibattito resta caldo sul ruolo che ha giocato la medicina territoriale durante questa eccezionale situazione, i vertici dell’Asst sono concordi che per “recuperare le prestazioni sospese, continuando a soddisfare la domanda emergente, sia necessario il pieno coinvolgimento e la partnership di tutti gli attori del territorio in grado di erogare prestazioni”.

“E’ per questo che siamo già da tempo al lavoro su un piano per la crescita del territorio – precisa Del Sorbo – con l’emergenza Covid l’abbiamo accantonato, ma ora siamo pronti per farlo ripartire e per lavorare in sinergia e definire meglio gli ambiti dei Presst (Presidio Socio Sanitario Territoriale) e Pot (Presidio ospedaliero territoriale)”.

L’APPELLO

E intanto che la macchina organizzativa delle strutture organizzative sta ripartendo arriva anche l’appello del direttore del Sorbo: “Sappiamo che ci saranno delle attese che contiamo di risolvere per la fine dell’anno, chiediamo ai cittadini di avere un po’ di pazienza, perché siamo tutti al lavoro per recuperare”.