Scuola, le linee guida non convincono. Presidi, sindacati e politici chiedono chiarezza

25 giugno 2020 | 00:38
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Scuola, le linee guida non convincono. Presidi, sindacati e politici chiedono chiarezza

Le linee guida diffuse dal governo sull’apertura delle scuole a settembre non convincono le Regioni.

Le linee guida diffuse dal governo sull’apertura delle scuole a settembre non convincono le Regioni. Tra coloro che hanno manifestato le proprie perplessità anche il governatore Lombardo, Attilio Fontana, che ha definito le indicazioni diramate “irricevibili“.

A non essere in pieno accordo con le decisioni del Ministro Lucia Azzolina, però, sarebbero anche i presidi, così come diversi assessori e parlamentari. “Rimpalli continui di notizie, virate incredibili e l’unico risultato è che le famiglie ancora non sanno se, come e quando ricomincerà l’anno scolastico. I nostri figli meritano un ritorno a scuola certo, a settembre, con regole ragionevoli e non dettate dall’incompetenza. Servono – anche sulla scuola – poche regole ma chiare” ha detto il senatore monzese Massimiliano Romeo. 

Tra le indicazioni fornite nella bozza del “Piano Scuola“: la frequenza in turni differenziati, l’organizzazione della classe in più gruppi di studio, lezioni anche al sabato, per le scuole che attuano la settimana corta, su delibera degli organi collegiali. Confermata l’attività didattica a distanza, ma solo in misura marginale e solo per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Ok al servizio mensa che andrà comunque ripensato nella sua organizzazione.

“Sulla scuola il Governo mi lascia perplesso, non prende decisioni, non si assume le responsabilità costituzionali del compito, si limita nell’incertezza ad un confronto con le Regioni” ha dichiarato il  presidente Fontana sulla sua pagina Facebook.

“Ieri sera – spiega Fontana – ho avuto l’ennesimo incontro in videoconferenza con il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e, oggi pomeriggio, ne avremo un altro per fare il punto sulle proposte avanzate dalle Regioni. Le linee guida presentate dal ministro qualche giorno fa non erano ricevibili e quindi, insieme agli altri governatori, abbiamo dato le nostre controproposte sperando che si concretizzi a livello centrale una linea programmatica risolutoria. Non possiamo continuare a lasciare le famiglie, gli insegnanti e gli studenti nell’incertezza scolastica del domani – conclude Fontana – perchè i danni al Paese sono irreparabili. L’autonomia, anche nel settore della scuola, è la soluzione”.

Intanto per la giornata di oggi, alle ore 18, anche il comitato “Priorità alla Scuola”, composto da insegnanti, educatori, genitori e studenti, ha indetto una iniziativa pubblica in 66 piazze italiane.