Monza, centri estivi e ritorno in aula. Maffè: “Per settembre restano tante incognite”

Un’estate organizzata in tempi record e un settembre costellato da tante domande. Abbiamo fatto il punto con l’Assessore all’Istruzione del comune di Monza, Piefranco Maffè.
Sono stati i primi a lasciare i banchi di scuola e gli ultimi a ritornare nei luoghi di socialità. E, se dobbiamo essere precisi, per molti di loro alcune fasi post lockdown non sono mai arrivate. Stiamo parlando dei giovani e giovanissimi: studenti delle scuole medie, superiori o delle università, che a febbraio hanno detto (quasi) addio a professori e compagni di corso e ora guardano con attenzione il settembre alle porte. Su di loro l’opinione pubblica ha speso pareri contrastanti: se infatti c’è chi li accusati di essere tornati alla vita di sempre incuranti delle norme sanitarie, c’è chi invece è consapevole che un prezzo molto alto durante l’emergenza COVID lo hanno vissuto anche loro, rinunciando a tante cose, scuola in primis.
In molti iniziano a parlare di come sarà la scuola nel mese di settembre e a Monza il tema è entrato nel dibattito del consiglio comunale. La consigliera Francesca Pontani, ha infatti presentato un’interrogazione, chiedendo la realizzazione di aule studio all’aperto e spazi per le scuole a cielo libero.
Del futuro della scuola, almeno nella nostra città capoluogo, ne abbiamo parlato con l’Assessore all’istruzione Pierfranco Maffè, con cui abbiamo fatto il punto non solo su quello che potrebbe accadere nel mese di settembre, ma anche sulle iniziative che l’amministrazione ha messo in campo adesso per bambini, adolescenti e giovani adulti, in ambito educativo e formativo. Il quadro è un’estate strana, organizzata in tempi record, ma che sembra aver riunito tante realtà monzesi.
L’intervista, Maffè: “Oltre 80 proposte per i giovanissimi nell’estate monzese”
«Siamo stati messi tutti a dura prova durante il Covid – ci racconta l’Assessore Maffè. – La salute era la cosa più importante, ma passate le fasi più drammatiche, era necessario trovare strategie per provare a ritornare alla “normalità”. Come giunta è quello che abbiamo provato a fare, da tanti punti di vista. Per quanto riguarda il mio assessorato, abbiamo lavorato con gli uffici per mettere in campo idee e proposte concrete per l’estate. Al via quindi le interlocuzioni con le scuole dell’infanzia e i loro relativi educatori, associazioni sportive, oratori, consulte di quartiere. Il risultato è che oggi abbiamo quasi 80 proposte diverse per tipologie altrettanto diverse. Il 15 giugno siamo stati tra i primi in Italia a riaprire i nidi e attualmente 165 bambini sono ritornati in 7 asili nido comunali. Era necessario muoversi con prudenza, ma passo dopo passo, abbiamo fatto tutto quello che potevamo».
«E’ un’estate strana – prosegue Maffè – per Monza, ma non solo. I centri estivi hanno cambiato faccia e hanno accolto molte meno persone rispetto agli anni passati. Gli oratori, ad oggi, ospitano più o meno un quarto dei ragazzi dell’anno scorso: stiamo parlando di circa 950 persone, rispetto alle 4000 del 2019. Complessivamente l’offerta è stata superiore alla domanda, quindi nessuno ha dovuto fare liste d’attesa o rimanere escluso. Abbiamo cercato di giocarcela il più possibile con gli spazi all’aperto e con fasce temporali che permettessero meno assembramenti possibili. Il risultato è un’offerta ricca, resa possibile anche grazie alla collaborazione di una rete fatta di consulte, associazioni sportive, oratori, privati, scuole paritarie e centri di aggregazione giovanili che hanno saputo rispondere bene».
«Per settembre ci sono tante incognite – aggiunge l’assessore Maffè – e non tutte dipendono da noi. Se i ragazzi torneranno a scuola, come da programma a settembre, probabilmente vivranno un’esperienza inedita, fatta di distanziamento sociale, classi ridotte e nuovi orari. E parlando di orari immagino si aprirà un tema molto grande relativo ai trasporti: come bisognerà organizzare il trasporto pubblico? E quello provato? Quali fasce saranno garantite? Quali incrementate? Chi andrà a scuola dopo avrà il mezzo? Sono tutte domande che un amministratore locale deve farsi. Non abbiamo la sfera di cristallo, ma gli uffici si tengono pronti e hanno già iniziato a lavorare in vista dell’autunno».