Enpa Monza e Brianza, l’impegno del settore selvatici: tante vite restituite alla natura

19 agosto 2020 | 00:27
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Enpa Monza e Brianza, l’impegno del settore selvatici: tante vite restituite alla natura

La parte più bella e gratificante dell’operato dei volontari ENPA Monza è sicuramente il lieto fine degli animali che giornalmente vengono accuditi presso il rifugio di via San Damiano.

La parte più bella e gratificante dell’operato dei volontari ENPA Monza è sicuramente il lieto fine degli animali che giornalmente vengono accuditi presso il rifugio di via San Damiano. Veder andare a casa cani, gatti, conigli (e non solo) abbandonati o maltrattati, sapere di aver fatto la differenza nelle loro vite, sono tutte esperienze che non hanno prezzo.

Ma quello che gratifica i volontari del settore selvatici è ovviamente qualcosa di diverso perché la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e la sua detenzione è illegale.

“Il nostro obiettivo è restituire la libertà a chi è rimasto ferito, è caduto dal nido o si è trovato in difficoltà per svariati motivi – a volte proprio per colpa dell’uomo o dell’urbanizzazione. Prestiamo loro il primo soccorso, aiutandoli come possiamo, poi nella maggior parte dei casi vengono trasferiti al Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) del WWF a Vanzago (MI). Solitamente, quindi, non abbiamo modo di assistere alla loro liberazione nell’habitat naturale, al ritorno alla vita selvaggia. Ma già la consapevolezza di avergli donato la possibilità di sopravvivere è emozionante” spiega il gruppo Enpa Monza e Brianza.

A volte, però, il lieto fine riescono a gustarlo anche i volontari del settore selvatici, come in occasione del rilascio in natura di due mamme di germano reale con relativa prole: entrambe recuperate in mezzo al traffico monzese ed entrambe rilasciate nel fiume Lambro in una zona tranquilla del Parco di Monza.

“Ricordiamo anche la gioia di aver soccorso e subito rilasciato cinque passeri imprigionati in una bocca di lupo e la soddisfazione per il ghiro (un piccolo roditore) arrivato ipotermico dopo un temporale che abbiamo riscaldato, rifocillato e riportato al Parco il giorno seguente. E poi l’emozione di aiutare un rondoneadulto a riprendere il volo dopo una caduta accidentale (come l’adulto sano nella foto sotto, che ha ripreso il volo perfettamente con un semplice e immediato aiuto) e i numerosi piccioni svezzati o curati prima di essere liberati. E, ancora, i serpenti soccorsi in situazioni di pericolo e rilasciati in un ambiente idoneo (sotto, un biacco recuperato a Brugherio)”.

Sono tante le esperienze, tante le vite restituite alla natura.