Golden Gala, nei 100 metri Tortu chiude la stagione con un mezzo sorriso

A Roma il velocista brianzolo, record-man italiano, non è andato oltre 10.09, un tempo che lo soddisfa solo in parte. Il suo primato è fermo a 9.99. Prove appena sufficienti anche per Lambrughi, Perini ed Aceti.
Nei giorni scorsi Filippo Tortu non aveva nascosto il suo sogno del cassetto per il Golden Gala di Roma, l’appuntamento italiano della Diamond League, il circuito di meeting dell’atletica internazionale. Il velocista brianzolo, nella 40esima edizione dell’evento sportivo intitolato a Pietro Mennea, avrebbe voluto correre i 100 metri in 9.96.
Un tempo che sarebbe stato il suo primato personale, in una stagione agonistica così condizionata dal Covid-19. Ben 3 centesimi in meno di quel 9.99 che nel 2018 aMadrid lo ha reso il primo ed unico italiano sotto i 10 nella gara più veloce dell’atletica leggera. E, invece, sulla pista dello stadio Olimpico, Tortu ha percorso i fatidici 100 metri in 10.09. Davanti a lui, giunto terzo sul traguardo, il sudafricano Akani Simbine (9.96) e l’ivoriano Arthur Cissè (10.04).
Per il 22enne velocista brianzolo, cresciuto a Costa Lambro, una frazione di Carate Brianza e formatosi sulle piste di Besana Brianza e Giussano, la soddisfazione di aver dato continuità al 10.07, miglior tempo europeo dell’anno, ottenuto 48 ore prima a Bellinzona. E anche di aver battuto ancora una volta il suo amico-rivale, Marcell Jacobs (10.11), con un sorpasso negli ultimi metri dopo una partenza non proprio ottimale.
Però, Filippo, tesserato per le Fiamme Gialle, ex studente del Collegio Villoresi San Giuseppe di Monza e iscritto, grazie ad una borsa di studio, alla facoltà di “Economia e commercio” all’Università Luiss di Roma, esulta fino ad un certo punto. “Gara abbastanza buona, ma ho sbagliato il terzo o quarto appoggio – afferma nell’intervista alla Rai – ci ho messo troppa foga, perché la voglia di fare bene era tanta”.
“Chiudo la stagione con il sorriso, anche se volevo fare di più – continua – comunque ho avuto ottime sensazioni, probabilmente proprio ora che questa stagione strana, con lunghe pause, sta finendo, sto entrando nel pieno della forma”.
Se Tortu non è certo stata la stella più brillante nella serata del Golden Gala, illuminata dal record del mondo nel salto con l’asta di Duplantis, capace di volare oltre 6.15 e battere dopo 26 anni il primato di Bubka e dal record italiano sui 3mila metri di Crippa (7:38.27), 24 anni dopo Di Napoli, saranno ricordate ancor meno negli annali dell’atletica le prestazioni degli altri brianzoli in gara all’Olimpico di Roma.
Si sono limitati a risultati poco più che sufficienti, infatti, sia Mario Lambrughinei 400 metri ostacoli che Lorenzo Perini nei 110 ostacoli. Entrambi freschi campioni italiani assoluti a Padova (leggi l’articolo), non sono riusciti, al cospetto di grandi interpreti internazionali delle loro specialità, ad andare vicini ai loro tempi migliori.
Lambrughi, monzese doc, tesserato fino al 2016 con l’Atletica Vedano ed ora con la maglia dell’Atletica Riccardi, è partito forte in una gara dove il norvegese Warholm (47.07) ha fallito il suo attacco al record del mondo. Poi, però, Lambrughi sul rettilineo finale ha ceduto ed ha chiuso al sesto posto in 49.87, soli 4 centesimi in più del suo primato stagionale. Ma ben lontano dal 48.99 realizzato a Rieti due anni fa, quarto tempo italiano all-time nei 400 ostacoli.
“L’ennesimo 49.80 di questa stagione – spiega piuttosto rammaricato – sono ormai su questa mattonella e non sono più riuscito a sbloccarmi. Speravo meglio”.
Discorso simile per Perini nei 110 ostacoli. L’ostacolista dell’Aeronautica, originario di Saronno, ma monzese d’adozione, visto che si allena sotto la guida di Giorgio Ripamonti sulla pista di viale Cesare Battisti, ha confermato il 13.61 ottenuto al Palio Città della Quercia di Rovereto. Era andata meglio agli Italiani a Padova (13.53). Lorenzo, comunque, con un ottimo rush finale, sul traguardo dell’Olimpico ha almeno battuto il connazionale Dal Molin (13.70).
Poche soddisfazioni anche per Vladimir Aceti nei 400 metri. In un anno in cui il 21enne di origini russe, tesserato per le Fiamme Gialle e amico di Tortu, con cui si è allenato tante volte sulla pista di Giussano dell’Atletica Vis Nova, si è migliorato fino a 45.65, il 46.28 del Golden Gala non è certamente indimenticabile.
Almeno Vladimir ha potuto partecipare alla gioia di Edoardo Scotti, campione europeo under 20, capace di chiudere, dopo un’accelerazione irresistibile sul rettilineo finale, con un notevole 45.21, suo primato personale e quarta miglior prestazione di sempre per un italiano. Tokyo è ancora incerta e lontana, ma alle prossime Olimpiadi l’atletica italiana sembra pronta a dire la propria. Anche grazie alla Brianza.