Gp di Monza a porte chiuse: ben 5.700 tamponi. Ecco tutti i numeri

Anche senza pubblico attenzione ai massimi livelli sia per far rispettare gli stretti protocolli anti-covid sia per il timore di possibili attentati terroristici o varie azioni di sabotaggio.
I numeri non sono quelli dei record di presenze, per un Gran Premio D’Italia, che si è appena concluso a Monza a porte chiuse a causa dell’emergenza sanitaria, ma sono i numeri della complessa operazione di sicurezza messa in campo in questa “straordinaria” occasione.
Come ha detto il prefetto, Patrizia Palmisani, “Straordinaria, perchè fuori dall’ordinario” e ha aggiunto “speriamo anche irripetibile”.
La gara di Monza con un autodromo a porte chiuse non era per le forze dell’ordine, che oggi si sono riunite in municipio per fare un bilancio alla stampa del weekend, un’operazione scevra da timori e che ha comportato una revisione totale dello schema già collaudato in tante edizioni.
“Da una parte si doveva far rispettare gli stretti protocolli anti-covid, dall’altra parte mantenere alto anche il livello di guardia circa possibili attentati terroristici o varie azioni di sabotaggio” – ha spiegato il Prefetto.
Tutto ha funzionato alla perfezione. Durante la manifestazione tra i 1700 uomini della Formula Uno che hanno avuto accesso all’autodromo non uno è risultato positivo al coronavirus. A Rivelarlo Giuseppe Redaelli, Presidente del Consiglio di Amministrazione di SIAS, ente organizzatore assieme all’Aci (Italie e Milano) del GP. “Abbiamo effettuato in sinergia con l’ATS dal 28 agosto al 3 settembre ben 5.700 tamponi, abbiamo distribuito per tutto l’area cento colonnine con il gel per sanificare le mani, trecento cartelli indicanti i protocolli anti-Covid19, 50 cestini dedicati a materiali sanitari, 25 termo scanner”.
Se questi sono i numeri per fronteggiare il rischio che l’epidemia rovini l’evento, dall’altra parte la manifestazione ha sentito la mancanza delle migliaia di tifosi. “Sugli spalti c’è stata la possibilità di far sedere solo 300 spettatori, i nostri sanitari eroi della lotta al covid, tra le sagome di quelli finti – racconta Redaelli – Abbiamo installato un solo maxi schermo, abbiamo ospitato solo 33 giornalisti e solo 28 fotografi, di solito sono rispettivamente 276 e 160. Tanto per dare un’idea di quello che è stato questo Gran Premio che di fatto ci ha dato più da fare di quando ci sono i tifosi. I controlli e lo stress non sono mancati. Il Gran Premio di Monza si chiude con un bilancio che aggrava le perdite di sei mesi di inattività. “La Prospettiva per la fine dell’anno è di essere sotto di tre milioni di euro” – conclude Redaelli.
Bilancio positivo dal punto di vista della sicurezza. Quello che si temeva non è accaduto. “Nessuno ha tentato di superare il cordone di sicurezza – esordisce Michele Davide Sinigaglia, questore della città, che assieme alle altre forze dell’ordine è stato in prima linea nel weekend più caldo per Monza e la Brianza – Tutti hanno rispetto il divieto di entrata e nessun evento ha turbato il normale svolgersi della gara.”
Un lavoro impegnativo sopratutto in virtù del fatto che l’amministrazione comunale ha optato per tenere comunque aperto al pubblico il Parco di Monza, che circonda l’autodromo. “Una scelta vincente la nostra – commenta il sindaco, Dario Allevi – Chi ha voluto è andato lì nel nostro polmone verde per sentirsi più vicino alla gara, guardandola poi in streaming, oppure solo per ammirare da vicino le Frecce Tricolori.”
La mancanza di pubblico si farà sentire anche nelle casse del comune, oltre che in quella dei commercianti: “Quest’anno il comune, per esempio, non potrà contare su ben 150 mila euro introiti che normalmente arrivavano dal servizio trasporti e parcheggi durante questo weekend” – ha concluso il sindaco.
Ha vinto anche, in parte (ci si aspettava un po’ di più a dir la verità, ndr) la solidarietà. Se questo era stato definito il Gran Premio dedicato agli eroi del Covid, proprio loro sono stati gli unici, nel numero di 300 a poter vedere la gara dal vivo, e anche l’iniziativa Face For Fan, che prevedeva sagome di tifosi virtualmente presenti sulla tribuna centrale, ha raccolto questi 50 mila euro, che saranno devoluti in beneficenza alla Fondazione IRCSS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e all’associazione Brianza per il Cuore di Monza.