Monza: il Tribunale riparte, ma è ancora troppo restrittivo l’accesso in Procura

8 settembre 2020 | 02:42
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Monza: il Tribunale riparte, ma è ancora troppo restrittivo l’accesso in Procura

Dopo innumerevoli difficoltà il Tribunale di Monza è ripartito. Le udienze dovrebbero riprendere la prossima settimana. Resta ancora contingentato, in termini molto restrittivi, l’acceso alla Procura.

La ripartenza del Tribunale di Monza è stata piuttosto complicata, diversi gli ostacoli da superare anche in piena Fase 3 dell’emergenza Coronavirus, quando ormai tutte le attività commerciali e le imprese avevano riaperto e le persone avevano ripreso a frequentare negozi, ristoranti, bar e ancora palestre, biblioteche e musei. “La Giustizia è morta”, aveva dichiarato il direttivo della Camera Penale monzese. Il 7 luglio scorso, l’annuncio ufficiale della ripartenza, tra nuove regole e rigide restrizioni.

Solo tre giorni dopo, il direttivo aveva inviato una lettera di appello rivolta alla presidente Laura Cosentini e al procuratore Claudio Gittardi, affinché gli ingressi in Tribunale potessero tornare liberi e agili per gli avvocati.

Oggi a che punto siamo? MBNews ne ha parlato con la presidente della Camera Penale, Noemi Mariani.

La lettera di luglio: “Tribunale e Procura tornino accessibili”

Prima di parlare della situazione attuale, occorre fare un salto indietro nel tempo, al 10 luglio, per apprendere il contenuto della lettera: “Gli avvocati hanno nel Tribunale e nella Procura della Repubblica il proprio posto di lavoro, al pari dei magistrati. Non sono ospiti, utenza o pubblico, sono parte integrante dell’esercizio della giurisdizione. L’avvocato che si presenta ai cancelli di Tribunale e Procura non è che non abbia altro posto in cui andare o stia ‘facendo un giro’. Al pari del magistrato, l’avvocato si presenta perché ha udienza, fascicoli a cui accedere, appuntamenti da onorare e tendenzialmente sa dove andare a colpo sicuro, non vaga a vuoto per aule e corridoi, rischiando di creare inutile affollamento”.

La missiva prosegue con toni decisi: “La prassi di dover fornire alle guardie all’ingresso la prova scritta del proprio diritto a varcare la soglia e di essere sottoposti a una sorta di vaglio di ammissibilità all’interno – perché l’esibizione del tesserino e la spendita della parola non sono considerate sufficienti – poteva essere forse accettabile nel momento di grave pandemia, ma a oggi non è più giustificata e come tale si rivela irrispettosa della dignità personale e professionale dell’intera categoria”.

L’appello finale: “Chiediamo quindi che Tribunale e Procura della Repubblica tornino a essere accessibili per gli avvocati”.

La situazione attuale: “Troppo restrittivo l’accesso in Procura”

La lettera non ha avuto alcun riscontro dai destinatari, ora, ai primi di settembre, qual è la situazione Tribunale di Monza? Lo abbiamo domandato alla presidente Noemi Mariani.

Dalla vostra missiva di luglio, cosa è cambiato per il Tribunale di Monza?

“Per quanto riguarda le udienze dibattimentali e GIP, secondo il calendario che è stato divulgato, dovrebbero riprendere la prossima settimana in maniera abbastanza regolare. Sono state reperite due aule in più per la celebrazione dei processi, una nella sede della Provincia e una nell’ala del Palazzo di Giustizia che ospitava la Procura, in corrispondenza di quella che era allora la stanza del Procuratore Capo”.

A che punto siamo con la gestione degli accessi alle cancellerie?

“Per quanto riguarda le cancellerie, occorre prendere appuntamento per l’accesso e non sempre viene data una disponibilità a breve: ci sono stati segnalati diversi appuntamenti fissati 15 – 20 giorni dopo la data della richiesta. A questo proposito, si sta lavorando con il Tribunale ed il Consiglio dell’Ordine a un nuovo sistema di gestione delle istanze di accesso, attraverso una piattaforma che consente agli Avvocati di opzionare in via automatica e autonoma giorni e fasce orarie da destinare ai propri appuntamenti, con una corsia preferenziale riservata alle urgenze. Questo nuovo sistema dovrebbe essere operativo dal primo di ottobre”.

E per l’accesso in Procura?

“L’accesso in Procura è ancora contingentato in termini molto restrittivi: si può accedere solo mostrando alle guardie la email con la fissazione dell’appuntamento e i Sostituti Procuratori sono contattabili unicamente attraverso richieste da inviare via email ai loro assistenti o ausiliari”.

“E’ comunque previsto a breve un incontro con il Procuratore Gittardi, che si è insediato lo scorso luglio a Monza, e con cui non mancheremo di confrontarci su questi temi, al fine di trovare soluzioni condivise, nell’interesse comune”.

Foto di repertorio MBNews