Vimercate, il nido “Il Girotondo” non riaprare. Ecco le (vere) ragioni

11 settembre 2020 | 11:44
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Vimercate, il nido “Il Girotondo” non riaprare. Ecco le (vere) ragioni

Le circa 60 famiglie che contavano di mandarci i propri bambini dovranno cercarsi un’alternativa.

E’ l’anno in cui all’asilo nido Girotondo per davvero “casca il mondo”, con il servizio per l’infanzia da 0 a 3 anni in via XXV Aprile che non inizierà. Il Girotondo non aprirà per il nuovo anno scolastico, le circa 60 famiglie che contavano di mandarci i propri bambini dovranno cercarsi un’alternativa e per l’attività che fino al 2013 era sotto la gestione comunale inizia un nuovo periodo di incertezza proprio quando sembravano superati i problemi del passato.


Era stato travagliato infatti il passaggio dalla gestione del Comune a quella privata, con il primo affidatario che aveva manifestato difficoltà economiche mettendo anche a rischio i posti di lavoro delle 13 educatrici. Problemi superati dalla fine del 2017 quando l’attività del Girotondo è stata rilevata dalla cooperativa sociale onlus La Spiga con sede a Meda, una realtà che ha ridato regolarità al servizio e stabilità alle lavoratrici.

Fino a questa estate, quando sono state date alle famiglie le prime comunicazioni sulle difficoltà a organizzare l’avvio del nuovo anno scolastico. E in settimana è arrivata la conferma che il Girontondo non riaprirà: “Capiamo che la comunicazione è stata data in ritardo – spiega Rosi Brandi, responsabile della cooperativa La Spiga – ma è una conseguenza dei tempi dei decreti e delle normative che si sono susseguite finora per poter svolgere l’attività. Abbiamo cercato di seguire tutte le norme previste per la fascia d’età 0-3 anni ma, ancora adesso, molte sono lacunose e poco chiare, e soprattutto lasciano le maggiori responsabilità sui gestori degli asili. Tra tracciamento, distanze da rispettare, sanificazioni, gruppi ridotti, spazi adeguati e tutte le altre prescrizioni, al Girotondo non potevamo più accogliere tutti i circa 60 bambini degli anni passati. Quindi con meno bambini, e poi una serie di costi in più, anche le rette proposte alle famiglie sono aumentate. Di conseguenza le iscrizioni sono calate a una decina, un numero che non avrebbe permesso né di fare delle buone attività per i bambini né di rendere sostenibile economicamente il servizio”.


Rispetto alla capienza di 60 bambini garantita dal Girotondo fino all’anno scorso, con le nuove norme di distanziamento e la necessità di creare piccoli gruppi, gli spazi dell’edificio di via XXV Aprile avrebbe permesso di accogliere tra i 35 e i 42 bambini al massimo.

Un numero ridotto quasi della metà rispetto alla normale capienza che ha fatto aumentare la retta d’iscrizione mediamente dal 50% al 60% rispetto a quella dell’anno scorso. “E’ un aumento che è dipeso non solo dal minor numero di posti, ma anche dai costi aggiuntivi per rispettare tutte le prescrizioni previste per la struttura – chiarisce Brandi – E non riguarda i costi per le educatrici, ma quelli per il personale aggiuntivo che avremmo dovuto prendere per i servizi di sanificazione, oltre alle spese per nuove attrezzature e dotazioni”.

Con l’emergenza sanitaria sono saltati tutti conti e sono state richiesti servizi e cambiamenti che hanno messo in difficoltà la cooperativa. “Non voglio entrare in polemica con nessuno – aggiunge Rosi Brandi – ma noi abbiamo fatto il possibile, fino all’ultimo, per cercare di aprire anche quest’anno. Ma se non l’abbiamo fatto è per poter tutelare tutti e soprattutto i bambini. Purtroppo stiamo leggendo sui giornali che in alcuni nidi che hanno già riaperto ci sono stati casi di bambini contagiati e con questa situazione può accadere. Io preferisco passare per quella che non è riuscita a riaprire l’asilo, rispetto a quella che fa rischiare a dei bambini di ammalarsi: so che è una scelta che risulterà sgradevole per qualcuno, ma la priorità è la tutela dell’infanzia e, alle condizioni che ci sono state date per riaprire, non era possibile garantirla al Girotondo”.

La cooperativa La Spiga non intende lasciare Vimercate né la mancata apertura per questo anno scolastico del Girotondo è una resa per il futuro: “Con delle norme più precise e sostenibili rivaluteremo la possibilità di riprendere l’attività del Girotondo – conclude Brandi – così come quando, mi auguro presto, l’emergenza sanitaria sarà più contenuta e i contagi sotto controllo”.