“Chiosconi” a Monza, non è detta l’ultima parola. La vicenda davanti al Consiglio di Stato

La società ideatrice dei chiosconi non è intenzionata ad abbandonare il progetto. Ora non resta che attendere l’esito del ricorso in appello al Consiglio di Stato.
Chiosconi a Monza, il capitolo non è ancora chiuso. L’ultima parola, infatti, spetterà al Consiglio di Stato che dovrà pronunciarsi a proposito della vertenza in corso con la società Saum, ideatrice del progetto dei chioschi in città.
Con la sentenza del TAR del 14 aprile il Comune di Monza auspicava di poter mettere la parola ‘fine’ al progetto dei “chiosconi” nel centro cittadino, un’idea fortemente osteggiata dall’Amministrazione e da numerose associazioni culturali cittadine.
La progettazione e realizzazione dei 13 dehors commerciali nel centro storico risale al 2016, con l’aggiudicazione a SAUM s.r.l. della gara per un “progetto di valorizzazione del centro storico cittadino attraverso la riqualificazione di arredo urbano, toponomastica e razionalizzazione di punti di ristoro”. Con l’insediamento della giunta Allevi tale progetto pareva avesse subito un definitivo stop, con la decisione di rescindere la convenzione in corso.
A fronte di ciò la società aveva deciso di fare ricorso al TAR Lombardia che, con la sentenza pubblicata, ha invece accolto in toto le difese dell’Amministrazione, costituitasi in giudizio tramite l’Avvocatura Comunale. Il TAR Lombardia-Milano, pronunciandosi su tutti i ricorsi proposti dalla SAUM con la sentenza n. 628 del 14 aprile ha rigettato il ricorso riconoscendo come fondate le ragioni della Giunta Allevi dichiarando improcedibili i ricorsi.
La società ideatrice dei chiosconi però non è intenzionata ad abbandonare il progetto. Ora non resta che attendere l’esito del ricorso in appello al Consiglio di Stato.