Coronavirus, il vademecum con le regole per chi è positivo o ha sintomi

Quando chiamare il medico, quando fare il tampone e come prepararsi per affrontare un’eventuale positività. Ecco i consigli del Dott. Enrico Alfieri Responsabile del Servizio di Pronto Soccorso presso gli Istituti Clinici Zucchi.
Le informazioni si accavallano. Tra slide, vademecum, immagini e liste più o meno dettagliate e più o meno chiare, in questo momento di seconda ondata c’è ancora molta confusione sui corretti comportamenti da assumere tra chi, e sono ogni giorno di più, ha a che fare con un tampone positivo o con sintomatologia Covid. Abbiamo quindi chiesto al Dott. Enrico Alfieri Responsabile del Servizio di Pronto Soccorso presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza di fare chiarezza e di spiegarci nel dettaglio come agire nelle varie, differenti, situazioni.
Non cambia niente da mesi, le regole fondamentali sono sempre le stesse, se volete meno problemi possibili proteggetevi: distanziamento, mascherine di buona qualità, protezione degli occhi, igiene personale e degli ambienti
SONO UN CONTATTO STRETTO DI UNA PERSONA POSITIVA.
Prima di tutto calma! Isolati in casa e avvisa il tuo medico di base per gli adempimenti burocratici. Forse ci vorrà un po’ di pazienza perché in questo momento i medici sono oberati di lavoro e di pratiche burocratiche ma dopo qualche tentativo ce la si fa!
Monitora ogni giorno i sintomi. Se vivi solo chiedi aiuto per la spesa a qualche tuo famigliare o amico ma considera che il Comune è tenuto a provvedere al sostegno di chi è isolato in casa. Inutile fare tamponi a destra e manca in privato. Il tampone, si fa a fine isolamento (10 gg + tampone finale o 14 gg senza tampone)
HO SINTOMI SIMILINFLUENZALI!
Anche qui, calma! Avvisa SEMPRE il tuo medico di base per consigli e per gli adempimenti burocratici (giorni di malattia, prenotazione tampone etc). Isolati dagli altri familiari. Utili i comuni sintomatici (tachipirina) e…. aspetta qualche giorno per vedere come va.
Una buona idea (da mettere in pratica prima di ammalarsi però) è acquistare un saturimetro da dito, che costa pochissimo, e controllare di avere a casa un termometro che funzioni.
Monitora tutti i giorni la temperatura e la saturazione di O2, a riposo e dopo aver camminato qualche minuto.
Ricorda, se compare solo febbre e poco altro andare al Pronto Soccorso sarebbe una perdita di tempo e un rischio inutile per tutti.
SONO POSITIVO!
Come prima cosa contatta il tuo medico di base, come sempre, per consigli e burocrazia. Isolati e avvisa i tuoi contatti stretti.
Se sei asintomatico probabilmente lo resterai. Continua a monitorare la temperatura e l’eventuale comparsa di sintomi nel periodo di quarantena. Non prendere farmaci se stai bene.
Se sei sintomatico valuta la tua situazione con il tuo medico di base e assumi la terapia che ti prescriverà. Il tuo medico potrebbe decidere di farti seguire dalle USCA (gruppi di medici che seguono i covid a casa). Monitora la saturazione. Cerca di bere e mangiare adeguatamente.
Mantieni la calma e ricorda che la maggioranza assoluta di chi sviluppa la malattia guarisce bene e con sintomi gestibili a casa.
SONO POSITIVO, CONTINUO A STARE MALE E PEGGIORO!
E’ una variabile che può capitare. Se tutti i passaggi che abbiamo descritto prima sono stati fatti in modo preciso, un medico (il tuo di base o uno in servizio presso le USCA) sa già che sei un paziente “sorvegliato speciale”.
Occorre seguire sempre e in modo preciso i consigli e le indicazioni che ti daranno.
Chiama il 112 se la saturazione di O2 si abbassa costantemente sotto 90% o se diminuisce di almeno 3 punti al test del cammino.
E poi chiama, senza remore, se manca molto il respiro, anche se non puoi misurare la saturazione.
NON VALE LA PENA CHIAMARE il 112 e non autopresentarsi in PS se:
– la febbre non scende ma il respiro è ok
– senti una stanchezza forte ma il respiro è ok
– Tac del torace positiva, fatta su consiglio del curante, ma il respiro è ok
Tutto questo è molto importante perché la capacità del Sistema Sanitario Nazionale di aiutare e di intervenire dipende dalla capacità di tutti di conservare le risorse. E’ quindi fondamentale rispettare le regole perché solo in questo modo potremo contribuire a lasciare lo spazio e il tempo per curare i pazienti più gravi e con reali necessità.