Triuggio: la riqualificazione del centro sportivo dovrà attendere, via libera alla sistemazione del campo a 11

23 ottobre 2020 | 07:35
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Triuggio: la riqualificazione del centro sportivo dovrà attendere, via libera alla sistemazione del campo a 11

Il passo indietro dell’Amministrazione sul progetto da oltre 4 milioni di euro. Il sindaco: “abbiamo interrotto il percorso con i privati perchè non vi erano sufficienti garanzie a favore del Comune”. Critica l’opposizione.

Dovrebbero iniziare la prossima estate i lavori per la sistemazione del campo da calcio a 11 in via Aldo Moro a Triuggio. Un’intervento ormai non più procrastinabile per ottenere l’omologazione del Coni, permettendo così alle squadre della Triuggese di scendere in campo. L’omologazione del rettangolo verde è infatti in scadenza, dopo aver già ottenuto due proroghe. Subisce invece uno stop la riqualificazione del centro sportivo.

IL CAMPO A 11

Un intervento da 860 mila euro: la parte più importante consiste nel rifacimento del manto erboso artificiale, anche se verranno contestualmente realizzati anche altri lavori. Prevista la costruzione di una tribuna con 100 posti a sedere, la manutenzione straordinaria dell’edificio che ospita gli spogliatoi e la sostituzione di tutta l’illuminazione, con l’utilizzo di luci al led.

Un impegno importante anche economicamente: il Comune intende partecipare al “Bando sport e Periferie” che prevede la possibilità di ottenere un finanziamento massimo di 700 mila euro. Altri 60 mila euro sono già stati stanziati per permettere l’avvio del progetto, la quota restante verrà invece reperita con l’accensione di un mutuo che verrebbe esteso nel caso in cui il progetto non dovesse rientrare nel bando o se venisse corrisposta una cifra inferiore a quella preventivata.

IL CENTRO SPORTIVO

La riqualificazione del campo da calcio rientrava in un progetto più ampio che puntava a riportare in vita il centro sportivo del Paese, abbandonato ormai da 8 anni e in evidente stato di deperimento. Uno stabile divenuto oggetto anche di atti vandalici con finestroni rotti e scritte sui muri. La struttura nei suoi anni d’oro vedeva la presenza di un bar, due campi da bocce, un campo polifunzionale sia all’interno che all’esterno. La riqualificazione della struttura era stata più volte dibattuta,  fino a due anni fa quando è pervenuta una proposta di Ppp, ossia Partenariato pubblico privato. Quattro i soggetti coinvolti, tra loro anche la stessa società sportiva della Triuggese che sarebbe dovuta diventare il gestore dell’impianto sportivo.

Un progetto in un primo momento sposato dall’Amministrazione che però nelle ultime settimane ha deciso di fare un passo indietro: “Abbiamo interrotto quel percorso – spiega il sindaco Pietro Cicardi – perchè non era possibile superare alcune criticità emerse che non davano sufficienti garanzie al Comune. Abbiamo quindi deciso di scorporare l’intervento del campo da calcio che non era più rimandabile e necessitava di una sistemazione in tempi brevi, mentre per il centro ce ne occuperemo separatamente, cercando nuove soluzioni”.

LE OPPOSIZIONI

Dura l’opposizione che ha sempre definito la riqualificazione del centro un progetto faraonico da 4 milioni di euro. “Noi lo avevamo già detto in passato e ora anche sindaco e assessori hanno ammesso che l’operazione non sta in piedi – ha dichiarato il capogruppo di Tradizione e Futuro, Giuseppe Perego – Risultato: abbiamo un centro ancora abbandonato, decadente che dovrebbe essere almeno messo in sicurezza. Inoltre abbiamo speso 50 mila euro per niente, mentre potevano essere usati per la riqualificazione delle aree esterne della scuola media che sono una vergogna”. Il riferimento è alle spese sostenute per le consulenze propedeutiche per il Ppp, anche se il primo cittadino sostiene che le cifre impiegate in questi due anni di percorso sono la metà.

Giusto invece per l’opposizione il rifacimento del campo: “anche su questo la giunta di centrosinistra aveva elaborato nel 2016 un bando di concessione che prevedeva il rifacimento del campo a spese di un privato. E’ andato deserto – sottolinea Perego – si tratta comunque di un intervento che condividiamo e abbiamo sempre indicato come necessario”.