Il tribunale di Monza ai tempi del light lockdown: verso una maggior digitalizzazione

“L’intento comune è quello di riuscire a conciliare le esigenze di sicurezza e quelle legate all’esercizio della funzione giurisdizionale”, spiega la presidente della Camera Penale.
Si affaccia una nuova stagione per il Tribunale di Monza, dopo la ripartenza a ostacoli dello scorso settembre. Meno di due mesi fa, erano riprese le udienze dibattimentali e GIP in maniera abbastanza regolamentare, mentre per accedere alla cancelleria bisognava fissare un appuntamento spesso con disponibilità a lungo termine. L‘accesso in Procura era rimasto contingentato in termini molto restrittivi. Di recente, l’aumento vertiginoso del numero dei contagiati, ha spinto il Governo a decretare la Lombardia“zona rossa”: tutti i negozi non essenziali sono stati chiusi, così come i cinema, i teatri, le palestre e parte delle scuole. Cosa è successo al Tribunale di Monza? MBNews ne ha parlato con la presidente della Camera Penale, Noemi Mariani.
A settembre la ripartenza, se pur tra numerosi ostacoli, ora le nuove restrizioni. Come è attualmente organizzato il Tribunale di Monza?
“Attualmente in Tribunale a Monza si accede per celebrare le udienze e su appuntamento per gli adempimenti di cancelleria che non possono essere gestiti on line”.
Le udienze quindi non sono state nuovamente bloccate?
“Fortunatamente no. Le udienze si stanno celebrando abbastanza regolarmente: sono state scadenziate nell’orario quelle originariamente fissate in blocco a ora fissa, per cui pubblichiamo sul nostro sito i calendari aggiornati. Inoltre sono state ricavate ulteriori due nuove aule all’interno del Tribunale, oltre a quelle collocate nella sede della Provincia e nella ex ala della Procura”.
Quali si svolgono da remoto?
“Riguardo alle udienze da remoto, il D.L. 137/2020 dispone che siano celebrate in questo modo quelle che prevedono la partecipazione di persone arrestate, detenute, fermate, internate. Possono altresì svolgersi da remoto le udienze che non richiedono l’intervento di soggetti diversi da P.M., parti private, difensore, Giudice e suoi ausiliari nonché, col consenso delle parti, le udienze preliminari e dibattimentali in cui non sia prevista attività istruttoria o di discussione”.
“A tal proposito stiamo collaborando con Tribunale, Procura e Ordine degli Avvocati per l’individuazione di modalità condivise di gestione del processo da remoto per tutti i casi in cui il Decreto lo prevede come possibile, mentre per i processi per direttissima e le convalide si tornerà ad applicare il Protocollo siglato nello scorso mese di marzo”.
Come vengono gestiti gli accessi alle cancellerie?
“Le richieste di copie degli atti vengono evase via email con pagamento preferibilmente telematico dei diritti, gli atti difensivi sono inoltrati a mezzo PEC, mentre per la visione dei fascicoli è necessario recarsi di persona sul posto, così come per depositare le impugnazioni. È attivo un link sul sito istituzionale che consente di prenotare gli appuntamenti sia al dibattimento che all’ufficio GIP / GUP a seconda del tipo di operazione da compiere e della relativa urgenza. Sempre attraverso lo stesso link è altresì possibile contattare via chat le cancellerie per la richiesta di informazioni semplici (se è stata depositata o meno una sentenza, la data di rinvio di un’udienza etc.)”.
E la Procura?
“Per la Procura della Repubblica, è attivo da pochi giorni il portale ministeriale per il processo penale telematico, per il deposito degli atti di nomina e di quelli successivi alla chiusura delle indagini. Stiamo gestendo il passaggio attraverso la previsione di un periodo transitorio in cui l’Ufficio continuerà a ritenere validi anche i depositi effettuati a mezzo PEC, ma superate le iniziali difficoltà e gli eventuali malfunzionamenti del sistema, quest’ultimo sarà l’unico utilizzabile. Per il resto, rimane consentito l’accesso per il deposito delle querele e delle opposizioni alle richieste di archiviazione, nonché per la consultazione dei fascicoli su appuntamento, mentre le altre attività vengono gestite in via telematica. I colloqui con i Magistrati, visto l’aggravarsi dei contagi in Monza, si tengono da ultimo per lo più telefonicamente e attraverso scambio di email anziché di persona”.
Quali sono le principali criticità che il Tribunale sta riscontrando attualmente?
“In primis, a causa dello stop di quattro mesi, nella scorsa primavera, dell’esercizio della funzione giurisdizionale, si è registrato un arretrato difficile da gestire e da recuperare. Si consideri a questo proposito il tema della notificazione da parte della cancelleria di tutti i rinvii a tutte le parti e i soggetti interessati, un’incombenza ulteriore rispetto a quelle ordinarie e che ha occupato per mesi un organico ancora una volta gravemente sottodimensionato. L’intento comune ora è quello di riuscire a conciliare le esigenze di sicurezza e quelle legate all’esercizio della funzione giurisdizionale”.
“Una delle grandi difficoltà che invece sta riscontrando la nostra categoria risiede nel fatto che in questo momento ogni Tribunale e ogni Procura ha attivi dei propri Protocolli, diversi gli uni dagli altri e in continuo aggiornamento. Ciò significa che per ogni adempimento professionale va scoperto come si deve procedere. Stiamo cercando di ovviare a tali complicazioni, attraverso il costante collegamento con le altre Camere Penali, che ci consente di rimanere aggiornati. Inoltre abbiamo aperto sul sito due sezioni appositamente dedicate a Monza e agli altri Fori”.
Foto di repertorio MBNews