Dario Allevi: “A Monza situazione drammatica, in attesa del nuovo Dpcm”

3 novembre 2020 | 13:42
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Dario Allevi: “A Monza situazione drammatica, in attesa del nuovo Dpcm”

In vista del nuovo Dpcm, che dovrebbe essere varato dal governo tra oggi e domani, il sindaco di Monza, Dario Allevi, fa il punto della situazione a Monza. 

In vista del nuovo Dpcm, che dovrebbe essere varato dal governo tra oggi e domani, il sindaco di Monza, Dario Allevi, fa il punto della situazione a Monza. 

I dati brianzoli lasciano intendere che la provincia finirà nella ormai nota “zona rossa”, ovvero tra le aree con la massima criticità per numero di contagi in relazione alla popolazione. Ma cosa ci si deve aspettare dalla nuova stretta? “Siamo in attesa di vedere il nuovo Dpcm che, da quanto appreso, lascerà un margine di azione alle regioni per applicare ulteriori chiusure in accordo con il Ministro Speranza – ha spiegato il sindaco ai microfoni di “Che giorno è” su Rai play – Siamo dunque in attesa che il presidente Fontana ci riconvochi per capire se i provvedimenti saranno o meno sufficienti“.

Ci saranno differenze tra i territori lombardi? “Abbiamo al momento escluso di fare ragionamenti a macchia d leopardo, oggi quasi tutte le nostre province sono in zona rossa. Abbiamo dunque ragionato per omogeneità territoriale lombarda“.

La situazione a Monza com’è? “Possiamo dire sia drammatica – prosegue Allevi  – Abbiamo circa 50 ricoveri al giorno al San Gerardo, oltre alle altre persone che si recano al pronto soccorso ma che poi tornano al proprio domicilio.  Ci stiamo avvicinando al picco massimo dei ricoveri di marzo. Purtroppo 280 operatori sanitari sono a casa perchè hanno contratto il covid per contatti familiari”.

Oggi sono 400 i pazienti covid ospiti del nosocomio monzese,  30 in terapia intensiva. “Io voglio sperare che queste misure possano assestare la curva del contagio. Oggi il lockdown non lo voglio prendere in considerazione, sia per questioni economiche sia perchè oggi c’è molta rabbia e sofferenza. Dobbiamo dunque valutare l’impatto sociale per evitare disagi di ordine pubblico. Questi due elementi ci spingono a trovare soluzioni che possano permettere alle persone di lavorare facendo delle rinunce di tipo personale“.

Le misure che si prenderanno oggi avranno i loro benefici tra 15 giorni.