Monza, si “accende” la polemica sulle luci di Natale. Piffer: “Troppi soldi per il periodo”

La spesa, interamente sostenuta dall’amministrazione comunale, non è stata vista di buon occhio dall’opposizione.
Sono oltre 50mila gli euro che il Comune di Monza impiegherà per illuminare l’Arengario, le vie principali e i quartieri della città. L’assessore alla cultura, Massimiliano Longo, aveva garantito che, nonostante le ristrettezze legate all’emergenza sanitaria in atto, per i cittadini e i commercianti monzesi il Natale 2020 non sarebbe stato “al buio”.
A portare luce nel centro cittadino ci penserà dunque il monumento simbolo di piazza Roma che, come gli altri anni, sarà la “tela” per giochi di luci e animazioni. Sabato 28 novembre, infatti, si trasformerà in un libro animato per celebrare il centenario della nascita di Gianni Rodari, il più grande scrittore per l’infanzia che ha conquistato la fantasia di intere generazioni nato il 23 ottobre del 1920. “Arengario in Luce” , in collaborazione con il video designer Vincenzo Fabiano, vedrà un videomapping che colorerà e animerà la facciata fino al 6 gennaio.
La spesa però, interamente sostenuta grazie all’intervento di partner commerciali privati, non è stata vista di buon occhio dall’opposizione.
“Troppi soldi per un periodo come questo”: a puntare il dito contro la decisione la lista civica Civicamente. “Amministrare vuol dire prendere delle decisioni, e le decisioni possono piacere o non piacere, ci mancherebbe. Non siamo tutti uguali e questo è il bello della politica. Nessuna scelta però dovrebbe mai umiliare i cittadini, e questi 56.913 euro per illuminare l’Arengario sono un pugno in faccia a tutti i piccoli commercianti della nostra città che fra Tari, affitti e bollette rischiano di non aprire più. Io mi chiedo con che coraggio l’aula potrà votare a favore di questa iniziativa. È vero, i monzesi meritano un Natale sereno, e un po’ di luci e musica per non dimenticare la magia di questa festa avrebbero trovato tutta la nostra approvazione, ma qui si rasenta la follia. Qui si sperpera del denaro pubblico nel pieno di un’emergenza sanitaria ed economica senza eguali. Non sono solo contrario, sono imbarazzato se penso al giorno in cui verranno accesi quei fari” ha commentato in una nota il consigliere Paolo Piffer.
“Il Natale 2020 dovrà essere un’occasione di raccoglimento e di preghiera per tutti i nostri concittadini che hanno perso la vita a causa del Covid-19, ma anche di slancio per uscire dalla crisi, spiega il sindaco Dario Allevi. Le luminarie non sono solo un’operazione estetica, ma hanno una importante valenza economica e sociale: favoriscono, infatti, il sostegno e il rilancio del tessuto commerciale cittadino e regalano, soprattutto ai più piccoli, quella gioia e quella spensieratezza che la pandemia sta mettendo a dura prova. Per realizzare questo progetto, ampio e articolato, non abbiamo messo le mani nelle tasche dei cittadini – al contrario di molti altri Comuni – perché le luci di Natale saranno finanziate da un pool di partner commerciali. Questo Natale vorrei diventasse un’occasione di rinascita, un momento di ripartenza per commercianti e famiglie”.
Alla polemica si accodano anche Maria Chiara Pozzi (Monza X Scanagatti), Egidio Riva (Partito Democratico) e Francesca Pontani (Italia Viva) che hanno presentato un’interrogazione nel parlamento cittadino nella quale chiedono non solo l’esatto importo della spesa, e se questa in parte verrà coperta dal bando “Distretti del Commercio per la ricostruzione Economica territoriale Urbana”. Infine la sinistra cittadina chiede come sia stato scelto il fornitore.