“Più fondi, meno scuse”: il liceo Nanni Valentini in sciopero contro DAD e sicurezza degli spazi

3 novembre 2020 | 00:45
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“Più fondi, meno scuse”: il liceo Nanni Valentini in sciopero contro DAD e sicurezza degli spazi

“Vogliamo garanzie sugli strumenti gratuiti per la DaD, sugli spazi, riqualificando il nostro edificio, sul diritto allo studio, su quello alla salute ed alla sicurezza”, dichiarano gli studenti.

Protestano gli studenti del Nanni Valentini di Monza. Non solo contro la didattica digitale voluta da Regione Lombardia e Governo, ma anche (e soprattutto) per la situazione strutturale del liceo, difinito dai ragazzi un istituto “in condizioni precarie, che non garantisce in alcun modo l’incolumità degli studenti”.
Un tema non certo nuovo per i frequentatori del liceo artistico monzese, da anni una eccellenza dal punto di vista formativo, ma spesso al centro della cronaca cittadina sul tema della sicurezza degli spazi. Un nodo, quest’ultimo, che fa parte della complessa partita di Villa Reale e Parco di Monza, al quale l’amministrazione comunale ha dedicato l’ultimo consiglio comunale.

“Vogliamo garanzie per il futuro. Professori e famiglie sono con noi”

Un protesta sotto la pioggia, con mascherine, distanziamento, ma le idee ben chiare. Così è scesa in piazza, qualche giorno fa, una delegazione degli studenti del Nanni Valentini, il liceo artistico ex Isa, situato nel complesso della Reggia di Monza.

“Studenti, professori e genitori appoggiano questa protesta – afferma una dei rappresentanti di istituto, Gea Magia – siamo stanchi della situazione strutturale e precaria della nostra scuola e non possiamo certo dirci contenti della decisione regionale di chiusura, visto quanto tutti si siano impegnati nel rispetto delle norme, che hanno portato ad una scuola da frequentare anche in presenza. Con il nuovo DPCM non ci sarà garantita una didattica di qualità e adatta al nostro tipo di scuola

“Vogliono chiudere le scuole?- continua Gea – Prima vogliamo garanzie sugli strumenti gratuiti per la DaD, sugli spazi, riqualificando il nostro edificio, sul diritto allo studio, su quello alla salute ed alla sicurezza!
Inoltre chiediamo l’aumento delle corse dei trasporti pubblici, che si sono dimostrate insufficienti: spesso i nostri studenti arrivano a scuola su bus e treni sovraffollati, aumentando il rischio di contagio”.