Scuole superiori all’esame del Covid, ecco come sta andando la didattica a distanza

3 novembre 2020 | 12:14
Share0
Scuole superiori all’esame del Covid, ecco come sta andando la didattica a distanza

Le lezioni a distanza sono di nuovo obbligatorie. Tra necessità organizzative e qualche spunto creativo, MBNews ha intervistato i presidi di alcuni istituti pubblici e paritari di Monza e della Brianza.

Si naviga a vista nella speranza di non essere davvero all’ultima spiaggia. Dove, nel caso, almeno si spera di riuscire ad approdare. Altrimenti il rischio è di restare nel mare aperto di un anno sbattuto tra i flutti dell’incertezza e della paura. La nave della scuola assomiglia sempre più, in preda alla pandemia da Covid-19, ad un vascello che rischia di rompersi da un momento all’altro e di naufragare.

L’equipaggio, composto da docenti, studenti, personale scolastico, sta cercando di fare buon viso a cattivo gioco dall’inizio di settembre. Se parliamo, poi, di scuole secondarie superiori, la Didattica a distanza (Dad), dal 26 ottobre già al 100% in tutta la Lombardia, è al momento l’arma designata per affrontare la tempesta.

Sulla efficacia di questa misura per contenere il contagio da Covid-19 si discute da giorni e si continuerà a farlo. Ma, in attesa di ormai imminenti disposizioni governative, come si sono adeguati alcune delle scuole secondarie superiori di Monza e della Brianza? MBNews lo ha chiesto a Lucia Castellana, preside del Liceo scientifico “Paolo Frisi” di Monza, Mariella Rauseo, dirigente scolastica del Liceo statale scientifico e classico, “Ettore Majorana” di Desio, Don Sergio Massironi, Rettore del Collegio Villoresi di Monza e Roberto Bresciani, vice preside del Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate del Collegio della Guastalla di Monza.

NON SI PARTE DA ZERO

Se c’è una differenza rispetto al lockdown di marzo ed aprile è che le scuole secondarie superiori stavolta sono arrivate più preparate alla Didattica a distanza. Anche perché, con il rapido incremento della curva epidemiologica, un po’ se la aspettavano.

“Non stiamo avendo problemi dal punto di vista organizzativo con la Dad, il meccanismo era già rodato a livello di dispositivi e strumentazione – assicura Castellana – tra l’altro, rispetto al lockdown vissuto nella seconda parte dello scorso anno scolastico, gli insegnanti in grande maggioranza svolgono le loro lezioni a distanza da scuola, dove, quindi, il personale, anche non docente, è presente fisicamente”.

Far fronte all’aumento di casi positivi al Covid, sia tra gli alunni che tra i docenti, è una sfida che il Liceo Frisi sta condividendo con tutte le altre scuole secondarie superiori. Ma la tecnologia, spesso sotto accusa per l’abuso che se ne fa e per gli effetti collaterali negativi, in questo periodo può diventare un’alleata preziosa. Come nel caso di GARR, la rete nazionale a banda ultralarga dedicata alla comunità dell’istruzione e della ricerca, un’infrastruttura digitale molto capillare con circa 15.000 km di fibra ottica, in grado di raggiungere circa 4 milioni di utenti e oltre 1200 sedi, per la maggior parte istituzioni pubbliche.

“Dall’inizio di ottobre abbiamo aderito alla rete GARR, un obiettivo inseguito da diversi anni (Comunicazione), che ci consente una connessione che va ben oltre le nostre 55 classi” spiega Rauseo, dirigente scolastica del Liceo statale scientifico e classico, “Ettore Majorana” di Desio, l’unica brianzola delle 6 scuole lombarde che fino ad ora usufruiscono dei servizi a valore aggiunto dell’infrastruttura digitale. Dalla gestione e manutenzione della rete alla sicurezza informatica, dalla gestione dei domini web all’indirizzamento pubblico, fino alla gestione delle identità digitali, alla multivideoconferenza e al wi-fi in mobilità.

“Sebbene la Didattica a distanza non sia la condizione ottimale per apprendere e svolgere il ruolo dell’insegnante, nella situazione attuale con la rete GARR riusciamo ad ottimizzarla e anche ad usufruire, per tutta la nostra comunità scolastica di circa 1500 utenti, di tutta una serie di servizi che normalmente non si utilizzerebbero con la didattica in presenza” continua la Rauseo.

LA RISPOSTA DELLE PRIVATE

La Didattica a distanza è un’esigenza anche per le scuole secondarie superiori private paritarie di Monza. Del resto i numeri dei loro iscritti, tendenzialmente minori rispetto agli istituti pubblici, non rendono sicuramente immuni dal Covid-19. E, così, le strategie da mettere in campo, soprattutto in situazioni limite come quella che stiamo vivendo, a volte hanno bisogno di un tasso di creatività anche superiore alla media.

“E’ ricominciata a pieno ritmo la didattica a distanza, facendo tesoro di quanto messo in campo durante l’anno scolastico 2019-20, durante il quale in tutta la scuola sono state offerte 6.500 ore di DAD” afferma Roberto Bresciani, vice preside del Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate, indirizzo inaugurato da quest’anno scolastico al Collegio della Guastalla.

“Stiamo cercando di fare il massimo per ottenere la maggiore interazione con gli studenti e ridurre la distanza che inevitabilmente si crea tra docente e ragazzi – continua – la valutazione orale funziona anche a distanza, su altro serve creatività. Riusciamo però a procedere col giusto ritmo e impegno con il lavoro, andando all’essenziale degli argomenti”.

La migliore difesa è l’attacco, si direbbe con una nota espressione calcistica. Che si può ben adattare anche alla scuola e ai tempi di un avversario ostico come il Covid, capace di imporre il proprio gioco su tutti i campi.

“In quest’anno così particolare abbiamo lanciato progetti nuovi, come il Liceo Classico Contemporaneo, il primo in Italia a coniugare l’attenzione alla classicità con le discipline della contemporaneità, o come  “Convivio”, il progetto di dialogo con la città con un palinsesto di eventi aperti a tutti accessibili in streaming o in modalità open webinar sui profili social del Collegio Villoresi” annuncia il Rettore Don Sergio Massironi.

“Se possibile, quest’anno così particolare ci ha resi ancora più uniti come comunità del Collegio e più appassionati del mestiere dell’educare – continua – al momento tutti i nostri 439 studenti della secondaria di secondo grado sono in didattica a distanza, ma la scuola in presenza resta una dimensione dal valore inestimabile, che cerchiamo di preservare il più possibile e che speriamo possa tornare a far parte delle vite di tutti in forma piena al più presto”.

Nessuno può sapere a che minuto è la partita contro la pandemia, ma la scuola la sta giocando con i titolari di sempre e qualche neo acquisto. Solo il tempo potrà dire se qualche panchinaro, pronto a subentrare, servirà, magari sulla distanza, a vincere il match.