Seregno, svolta per la città. Accordo con l’Inps per l’ex Clinica Santa Maria

L’immobile verrà venduto al Comune per una somma determinata da una perizia ufficiale dell’Agenzia del Territorio, somma quantificata in 332 mila euro.
La proprietà della ex Clinica Santa Maria sarà acquisita dal Comune di Seregno. Il sindaco Alberto Rossi ha comunicato l’accordo con Inps, proprietario dell’immobile, definito la scorsa settimana con uno scambio di note.
L’immobile verrà quindi venduto al Comune per una somma determinata da una perizia ufficiale dell’Agenzia del Territorio, somma quantificata in 332 mila euro.
“Se non ad un passaggio storico per la nostra città, certamente siamo di fronte ad uno snodo cruciale per il futuro di un’area che da mezzo secolo è abbandonata a sé stessa. Con questa acquisizione ci assumiamo l’onere e l’impegno di recuperare un’area ormai degradata: è prematuro, ovviamente, anticipare scelte future, ma siamo già al lavoro su alcune ipotesi di sviluppo” spiega il primo cittadino seregnese.
Ora la palla passerà al consiglio comunale che, convocato nella serata di lunedì 30 novembre, dovrà decidere se approvare, nell’ambito dell’assestamento generale di bilancio, un apposito stanziamento, a valle di cui verranno predisposti gli atti notarili.
Dagli anni Cinquanta e fino alla fine del 1969, importante casa di cura privata, la Clinica Santa Maria venne repentinamente chiusa (un’operazione orchestrata in poche settimane, lasciando tutte le suppellettili all’interno). Nel 1992 l’Inps ne rilevò la proprietà per un progetto, mai decollato davvero, di realizzarvi una nuova sede territoriale.
Ubicata tra le vie Settembrini, Boccaccio e Circonvallazione, la ex Clinica Santa Maria è forse la più vetusta e la più nota delle aree dismesse della città. L’edificio principale consta quattro piani fuori terra su una superficie di 4400 metri quadri, a cui si aggiunge un edificio di circa 300 metri quadri all’origine adibito a chiesa ed una parte di cortile/giardino. La perizia riferisce di un pessimo stato di conservazione.
Sul futuro dell’area, dopo la demolizione dello stabile, il sindaco ancora non si sbilancia. Ma, tra i progetti papabili vi sarebbe anche un polo di istruzione. “Certamente – ha concluso Rossi – si tratterà di un progetto per il bene della collettività”.