Vimercate, tornano i decessi per Covid in città. Sartini: “Ospedale sotto stress, evitate i contatti”

9 novembre 2020 | 00:00
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Vimercate, tornano i decessi per Covid in città. Sartini: “Ospedale sotto stress, evitate i contatti”

Unico segnale positivo dalla Rsa San Giuseppe dove non ci sono contagi. In città nuova crescita record di infetti e di quarantene

La situazione sanitaria è in costante peggioramento anche a Vimercate dove nell’ultima settimana è proseguita la tendenza del forte aumento dei contagi, quasi il 50% rispetto alla settimana precedente e con il nuovo record di 143 infetti in 7 giorni. E inoltre il virus ha ripreso a fare vittime tra i vimercatesi: non accadeva da più di 2 mesi, mentre negli ultimi giorni si sono registrati 2 decessi di cittadini malati Covid.

Crescono anche le persone sottoposte a isolamento a casa, come anche le classi in tutte le scuole della città poste in quarantena, l’ospedale di Vimercate è tornato sotto forte stress con numeri di ricoveri Covid quasi uguali a quelli del lockdown di primavera, mentre l’unico segnale in controtendenza rispetto all’evoluzione dell’epidemia arriva dalla casa famiglia San Giuseppe di Ruginello. L’Rsa vimercatese, dove a marzo e aprile si era verificata una delle situazioni più drammatiche vissute in città con la quasi totalità dei 124 ospiti anziani venuti a contatto con il virus, ora invece risulta non avere alcun contagiato.

E’ il sindaco Francesco Sartini, venerdì sera 6 novembre attraverso l’ormai consueto videomessaggio settimanale, ad aver fornito l’aggiornamento della situazione sanitaria in città. Un messaggio iniziato ricordando le restrizioni previste nella “zona rossa” in cui rientra anche Vimercate e con l’appello a osservarle scrupolosamente. Perché i numeri del contagio sono sempre più negativi: 143 contagi è il nuovo record di aumenti in una sola settimana e “si tratta di un numero impressionante se confrontato con gli aumenti registrati nelle passate settimane – spiega il sindaco – Nel mese di ottobre siamo passati da 1, a 5, poi 25, 51, 103 e adesso 143 nuovi contagiati su una settimana. Capite bene che non potevamo evitare misure più dure per cercare di frenare questa crescita. Crescono fortunatamente anche i guariti, ma non così tanto da superare i malati. Questa settimana registriamo 64 guariti, con un totale di cittadini tutt’ora positivi di 233”.

Nel bollettino si tornano a contare anche i decessi tra vimercatesi positivi al virus mentre al 5 novembre risultano 241 persone sottoposte a quarantena domiciliare. “Questo numero cresce in modo impressionante – aggiunge Sartini – sicuramente anche per effetto delle misure che fino ad oggi sono state adottate nelle scuole. Ci risulta infatti che siano 42 le classi scolastiche di scuole di Vimercate, di ogni ordine e grado, che sono state poste in quarantena in queste settimane, anche se 22 di queste hanno già terminato il periodo di restrizione”.

Il sindaco quindi fornisce i numeri sull’ospedale dove sono oltre 150 le persone ricoverate o in attesa di ricovero nei reparti Covid e “questo significa che i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario sono sottoposti a carichi di lavoro elevati per dare assistenza a questi pazienti, e di conseguenza diminuisce la capacità dell’ospedale di offrire servizi per le altre necessità”.

L’unica notizia positiva della settimana arriva dalla casa famiglia San Giuseppe dove “è stato effettuato di recente uno screening di tutti gli ospiti e il risultato è che fortunatamente nessuno risulta positivo. Ci sono importanti limitazioni alle visite agli ospiti del San Giuseppe, ma questo serve a tutelare la loro salute”. Quindi c’è l’appello del sindaco a rispettare le prescrizioni per limitare al massimo le occasioni di contagio perché “funzionano solo se le viviamo con atteggiamento responsabile. Non possiamo pensare che occorra un poliziotto o un vigile ad ogni angolo della città per imporci il rispetto delle regole, e neppure che le deroghe consentite per gli spostamenti rappresentino una garanzia di immunità al contagio. Ogni occasione di contatto è un rischio”.