Scoperto sistema di spaccio “domiciliare” con telecamere e anche una bomba: 2 arresti

4 dicembre 2020 | 09:50
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Scoperto sistema di spaccio “domiciliare” con telecamere e anche una bomba: 2 arresti

Dopo le formalità di rito presso la Caserma di Seregno, i due indagati sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Monza.

Due 64enni di origini calabresi, di cui uno con precedenti specifici, entrambi residenti da anni a Seregno, sono finiti in manette: ad arrestarli, nella giornata di ieri, al termine di indagini di polizia giudiziaria, sono stati i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia locale. L’accusa a loro carico è di spaccio di sostanze stupefacenti.

Intorno a mezzogiorno, i due sono stati colti in flagrante, in via Monte Rosa a Cesano Maderno (MB), mentre erano intenti a cedere due dosi di cocaina. Le successive perquisizioni domiciliari nella zona Lazzaretto di Seregno, effettuate con il supporto delle unità cinofile dell’Arma di Casatenovo, hanno permesso di rinvenire ulteriori undici dosi per un totale di circa 11 grammi di sostanza stupefacente.

Durante l’attività di ricerca è stato altresì rinvenuta una bomba artigianale di 424 grammi di massa attiva e 40 cm di miccia detonante, in una cantina in disuso e pertanto, al momento, non attribuibile agli indagati. L’ordigno, potenzialmente micidiale (soprattutto in considerazione del fatto che era stivato all’interno di un complesso di edilizia popolare densamente abitato) e di tipologia del tutto simile a quelli utilizzati per attentare ad autovetture e negozi, dopo la campionatura, è stato fatto brillare presso la cava di Carate Brianza, dalla Squadra Artificieri del Comando Provinciale Carabinieri di Milano.

Impressionante agli occhi degli investigatori il sistema di video-sorveglianza che uno degli indagati aveva messo in atto presso la propria abitazione e che, dal puntamento delle telecamere, era chiaramente rivolto ad anticipare l’arrivo delle Forze dell’Ordine. Tra queste, degne di nota, c’era una telecamera celata all’interno di un vaso di fiori posto sul balcone dell’abitazione e un’altra all’ingresso della palazzina, dentro una scatola di derivazione dell’elettricità.

Quello stesso sistema di videosorveglianza ha supportato in maniera decisiva le Forze dell’Ordine: nonostante il proprietario dell’appartamento non detenesse alcunché in casa, grazie alla visione delle immagini, è stato possibile appurare che egli, prima di recarsi a Cesano Maderno, si era recato nella palazzina adiacente, dove abitava il complice in affari, per prelevare le dosi da consegnare. Ciò ha permesso di focalizzare l’attività di ricerca sull’abitazione di quest’ultimo e provare la correità di entrambi.

Dopo le formalità di rito presso la Caserma di Seregno, i due indagati sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Monza.