Lega: “Vaccino antinfluenzale all’83%”. La replica: “Se consegnato al 50% sarà tanto”

11 dicembre 2020 | 16:20
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Lega: “Vaccino antinfluenzale all’83%”. La replica: “Se consegnato al 50% sarà tanto”

Oggi a replicare alle dichiarazioni di Monti è un medico di base dello Studio Associato Dott. Mauro Motta di Vimercate, il quale rimarca che queste percentuali non corrispondo affatto al vero.

La campagna vaccinale antinfluenzale continua a generare polemiche, tra ritardi e dosi mancanti. Soltanto ieri, il consigliere regionale lombardo della Lega Andrea Monti, aveva dichiarato in replica al sindaco di Seregno, Alberto Rossi, che aveva parlato di una campagna partita tardi e poi interrotta e che soprattutto non garantiva le dosi a tutti i pazienti, che i medici di Medicina Generale della Provincia di Monza Brianza hanno già ricevuto l’83%delle dosi di vaccino antinfluenzale previste per la popolazione target, tra cui gli ultrasessantacinquenni. Il botta e risposta non si è fermato qui. Oggi a replicare alle dichiarazioni di Monti è un medico di base dello Studio Associato Dott. Mauro Motta di Vimercate, il quale rimarca che queste percentuali non corrispondono, in base alla sua esperienza diretta, affatto al vero.

Medico di base: “Falsità, arriveremo a fatica al 50%”

“Si tratta di dichiarazioni assolutamente false. Dare pubblicamente questi numeri significa violentare la realtà delle cose. Le porto la mia modesta esperienza, che poi è in linea con quella dei 5 colleghi del mio studio, così come di altri con i quali ho avuto il modo di confrontarmi alla sede di Ats, l’altro giorno, quando sono andato per ritirare le nuove dosi di vaccino disponibili. Sa quante me ne hanno date? Soltanto 20! Attualmente, dopo ripetuti solleciti, mail, telefonate e arrabbiature, sono riuscito a ottenere in totale circa 200 dosisulle 456, dichiarate come necessarie nel modulo di richiesta, inviato ad agosto”, spiega sbalordito il dottore con il quale avevamo parlato di vaccini già a fine ottobre.

“Dinanzi alle mie chiare rimostranze, mi è stato detto che verso il 20 di dicembre, dovrebbero arrivare altre dosi, ma si parla sempre di numeri irrisori. Al problema della carenza di dosi e all’impossibilità oggettiva di vaccinare tutti i pazienti ritenuti a rischio, si aggiunge un’altra questione da non sottovalutare: coloro che verranno sottoposti alla vaccinazione due giorni prima di Natale, arriveranno a essere immunizzati a gennaio, quando ormai il picco influenzale si sarà già esaurito!”.

“E poi mi permetta un’ultima considerazione: noi medici di base siamo costretti, ogni giorno, a dover selezionare chi vaccinare, ad esempio tra un malato di tumore e un iperteso, quando entrambi sono a rischio di complicanze in caso di influenza. Questo è deontologicamente ed eticamente inaccettabile e vergognoso. Oltre al fatto che a molti di questi pazienti avevamo garantito l’arrivo del vaccino e ora dobbiamo dire loro che non c’è. Ciò va a inficiare anche sui rapporti di fiducia che abbiamo instaurato nel corso degli anni”.

La rabbia dei cittadini

La rabbia si è diffusa anche tra i cittadini. Sono molti i commenti adirati, pubblicati su Facebook, in riposta alle dichiarazioni di Monti: “Io dovevo comperarlo in farmacia non mi interessava se lo dovevo pagare ma non c’è. Ho lasciato il nome e sono la 200. In altre strutture costa cinquanta euro e mi dicono che arriverà”; e ancora, “Peccato che a molti medici di base non è arrivato e in farmacia non arriverà e non prendono prenotazioni. Complimenti all’organizzazione”.

Alcuni assumono toni anche più decisi: “Questa gente va cacciata dalla politica”, “Io in farmacia non lo trovo. La devono smettere di dire cavolate!” e poi ancora, “Non è vero. Non usiamo percentuali per comunicare un dato: in valori assoluti quanti (numero) vaccini mancano per almeno completare quanto previsto? E soprattutto perché e che tempi e soluzioni sono state avviate? La risposta prima di giugno: in estate il vaccino non serve”.

Molti utenti tirano in causa direttamente il consigliere: “Andrea Monti, come mai in altre regioni è assicurato per tutti e in Lombardia no??? Come mai un vaccino in Lombardia costa 17 euro e in veneto lo stesso vaccino 10?”.

Emergono anche testimonianze di chi è rimasto senza dose: “Il medico di mia madre, 78 anni di Carate Brianza, a cui hanno rimandato due volte l’appuntamento e che sta ancora aspettando di farlo, mi ha detto ieri che non è sicuro che il vaccino arriverà. In ogni caso lunedì siamo a metà dicembre e non mi sembra un buon risultato non aver ancora coperto la fascia over 65″.

Infine, c’è anche chi replica con sarcasmo: “Già consegnato 83% (il resto …) ? siamo quasi a metà dicembre, mica male tra un po’ sarà valido per il prossimo inverno 2021/2022”.

Ats: “Altre dosi sotto l’albero di Natale”

Dal canto suo Ats conferma che “sono già state distribuite ai medici di medicina generale e pediatri l’83% delle dosi prevista per la popolazione target. Tali dati sono forniti da regione Lombardia. Il calcolo viene effettuato sulle dosi previste e concordate”.

Inoltre aggiunge: “In questi giorni distribuiremo ulteriori dosi ai medici che hanno ancora pazienti da vaccinare, tuttavia non arriveranno quantitàmassicce, come per esempio quelle di metà novembre, sono piccoli quantitativi che dovrebbero arrivare in più tranche”.

La vicenda della campagna antinfluenzale assume contorni sempre più surreali, eppure è tristemente la realtà per molti medici e altrettanti pazienti, che rimasti senza vaccino, sono ora alla ricerca disperata di una dose per mettere al sicuro se stessi e i propri familiari anziani o malati. Ma tra costoro c’è anche chi non ha le risorse economiche per poter sostenere la spesa (presso strutture private il costo si aggira intorno alle 60 euro) e per questo si chiude in casa nella speranza che “tutto vada bene e l’inverno passi in fretta”.

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