Brianza, operazione vaccini: al via l’organizzazione per immunizzare gli ultra 80enni

Entro il 21 gennaio dovrebbe finire il primo ciclo di vaccinazioni e dovrebbero iniziare i richiami. A seguire inizieranno le vaccinazioni degli ultraottantenni.
In Brianza le vaccinazioni di medici, infermieri, operatori sanitari è iniziata a fine dicembre. Si tratta di 32.000 persone che corrispondono a circa il 10% dell’impegno regionale. Nell’Asst di Monza sono state effettuate 3.084 vaccinazioni (con una copertura del 78%) altre saranno somministrate nel Policlinico di Monza e in Clinica Zucchi. Sempre a Monza, nelle Rsa sono state programmate 1.089 vaccinazioni di cui 450 sono già state somministrate e altre 430 effettuate a breve.
Alla Asst di Vimercate sono state prenotate 6.519 vaccinazioni e finora si è registrata un’adesione del 75% degli operatori.
Entro il 21 gennaio, se le forniture dei vaccini proseguiranno secondo i programmi, dovrebbe finire il primo ciclo di vaccinazioni e dovrebbero iniziare i richiami (con la somministrazione delle seconde dosi). A seguire dovrebbero iniziare le vaccinazioni degli ultraottantenni.
“Il vaccino Pfizer, quello che viene somministrato attualmente – spiegano i responsabili sindacali – non si presta a vaccinazioni di massa. Sono troppo complicate le norme di conservazione. Quindi la seconda fase si basa sulla disponibilità di vaccini più adatti (Moderna e Astra Zeneca) che potrà essere effettuata negli studi dei medici di medicina generale e in aree predisposte dai Comuni”.
Gli elenchi dei vari target della popolazione da vaccinare sono già pronti e, insieme ai sindaci, si stanno organizzando gli spazi. Ma come sarà organizzata la procedura di vaccinazione? Secondo quanto riferiscono i sindacati, gli anziani saranno contattati telefonicamente. Poi, nel momento in cui saranno effettuate le prenotazioni, saranno inviati via mail le spiegazioni dell’Aifa (agenzia del farmaco) sul vaccino, i modelli di anamnesi e di consenso informato (da firmare e consegnare al momento della vaccinazione).
“A quel punto – concludono i responsabili sindacali – è sufficiente recarsi al punto vaccinale dove, prima della somministrazione delle dosi, la situazione della singola persona viene valutata da un medico”.