“Soul. A che età si può parlare di morte ai bambini?” Ecco qualche considerazione

2 febbraio 2021 | 00:00
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“Soul. A che età si può parlare di morte ai bambini?” Ecco qualche considerazione

Un appuntamento settimanale con l’associazione Adagio per affrontare di volta in volta temi a sfondo sociale.

“Soul, un viaggio nell’anima. A che età si può parlare di morte ai bambini?” se ne è parlato con una diretta Facebook con Paolo Piffer dell’Associazione Adagio e  il Dr. Stefano Casiraghi, Psicologo esperto in età evolutiva e genitorialità.

Complice l’impossibilità di uscire e le festività natalizie il film Soul è stato molto visto e commentato anche (e soprattutto) per le sue tematiche, che secondo alcuni non sarebbero adatte ai bambini. D’altronde la morte è un tema che nonostante sia parte integrante dell’ambito umano ancora oggi rimane un tabù, di cui parlare è difficile e diventa quasi impossibile con i più giovani. Non parlandone, infatti, si ha la percezione che la si possa allontanare; il tema è così pieno di sfumature (anche oscure) che è facile spaventare oppure insozzarsi di retorica spicciola.

I bambini nel corso del loro sviluppo imparano relativamente presto che gli animali e le persone non vivono eternamente. I bambini, rispetto al tema della morte, dovrebbero trovare delle risposte che siano coerenti e realistiche. È importante che in questi momenti i genitori superino le loro difficoltà a parlare di certi temi, a volte infatti si tiene il silenzio, si cambia discorso convinti di proteggere i figli da argomenti ritenuti dolorosi, ma non è così.

Per i figli è fondamentale sapere che con i genitori si può parlare di tutto e che loro sono disponibili ad accogliere ogni loro domanda, su qualsiasi tema. Una delle variabili importanti nelle comunicazioni con i bambini rispetto al tema della morte è la trasparenza comunicativa. A volte gli adulti evitano di mostrare le loro emozioni, per il pensiero errato che chi soffre sia debole. In realtà anche fare trapelare il dolore, se questo c’è, è importante perché probabilmente i bambini già lo sentono ma non sanno ancora dargli un nome e delle caratteristiche. Dover spiegare la morte ai bambini ci mette di fronte alle nostre paure e alle nostre ansie, ed è da queste che si deve partire per poter aiutare i bambini a comprendere cosa accade quando una persona a cui si vuole bene non c’è più.

E’ importante chiarire che la morte fa parte del naturale ciclo della vita e che di solito si muore quando si è molto anziani, che a volte può capitare di morire più giovani, e questo può avvenire per una malattia o un incidente, ma questi sono eventi più rari, perché dalle malattie si può guarire e rinascere più forti e gli incidenti non sono poi così frequenti e non sono tutti mortali. Si può dire che non si sa cosa ci sarà dopo la morte, ma questo dipende anche dalle credenze delle persone, soprattutto di tipo religioso. Ci sono diverse cose che si possono fare per aiutare i bambini ad affrontare la tematica della morte e la scomparsa di una persona cara.

– Dire la verità su ciò che sta accadendo
– Rassicurare i bambini e parlare delle cose che quella persona ci ha lasciato. La mancanza può diventare presenza nel ricordo
– Essere presenti alla cerimonia funebre può aiutarli a capire cosa è successo. Li si può incoraggiare a partecipare al funerale senza obbligarli
– Stare vicino ai bambini in posizione di ascolto