Vimercate, il pasticcio del nido Girotondo finisce in tribunale: la coop fa causa al Comune

18 febbraio 2021 | 01:22
Share0
Vimercate, il pasticcio del nido Girotondo finisce in tribunale: la coop fa causa al Comune

Non c’è accordo su alcuni impegni economici e prestazioni previsti dall’atto del 2013 di privatizzazione dell’asilo

Il pasticcio dell’asilo nido Girotondo finisce in tribunale. E sarà quindi un giudice a dare un giudizio sull’operazione di privatizzazione dell’ex asilo comunale di via XXV Aprile che dal 2013 ha sollevato polemiche, oltre ad aver avuto difficoltà con entrambe le cooperative che l’hanno gestito negli ultimi 8 anni, fino ad arrivare alla chiusura per insostenibilità dallo scorso settembre. Una situazione che ha portato il sindaco Francesco Sartini ad annunciare a fine gennaio il ritorno alla gestione comunale dei servizi dell’asilo Girotondo, dopo che il 14 gennaio c’è stata la riconsegna ufficiale della sede di via XXV Aprile al Comune da parte della cooperativa sociale La Spiga di Desio che l’aveva dal 2017.

Un passaggio che avrebbe dovuto chiudere tutta l’operazione e, invece, ne ha aperte di nuove, con la cooperativa la Spiga che ha citato il municipio davanti al Tribunale di Monza “per accertare l’inadempimento e la responsabilità del Comune di Vimercate – si legge nei documenti – in merito all’applicazione di alcune disposizioni contenute nell’atto di cessione del servizio comunale asilo nido “Girotondo” avvenuta con atto pubblico il 5 febbraio 2013”.

Con il procedimento aperto a Palazzo Trotti non entrano nei dettagli della vicenda, ma il contenzioso riguarda l’interpretazione di una serie di impegni economici previsti per le 15 educatrici ex dipendenti comunali esternalizzate assieme all’asilo e su alcune prestazioni e oneri che le due parti attribuiscono rispettivamente a carico dell’altra. Non è specificato a quanto ammontino le pretese della cooperativa verso il Comune, ma settimana scorsa l’Amministrazione comunale ha approvato di costituirsi in giudizio e ha affidato la difesa a un avvocato di uno studio legale di Milano che ha presentato un preventivo di 22.151 euro per assumere l’incarico.

Il contenzioso riguarda gli atti della privatizzazione del 2013, una questione che, oltre agli aspetti legali sollevati ora, ha un lungo strascico politico. E Sartini, prima come consigliere 5 Stelle all’opposizione e poi come sindaco, è sempre stato contrario alla scelta dell’allora Amministrazione di centrosinistra di esternalizzare l’asilo.

“Su tutta questa vicenda – ha commentato Sartini – è opportuno che ci sia un pronunciamento superiore, con un giudice che possa chiudere definitivamente questa operazione che è nata male quando è stata pensata, è proseguita male e ora emergere anche che è stata gestita male. E’ stata una vicenda per me inconcepibile fin dall’inizio, ora come Amministrazione comunale facciamo il nostro dovere a tutela dell’ente, ma aspettiamo le decisioni del giudice: poi se dovesse emergere che c’è stata una gestione non corretta, qualcuno ne dovrà rispondere”.