Crisi 5 Stelle a Vimercate, Amatetti dà l’addio: “Il Movimento rischia di non esserci alle elezioni”

26 febbraio 2021 | 08:58
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Crisi 5 Stelle a Vimercate, Amatetti dà l’addio: “Il Movimento rischia di non esserci alle elezioni”

Dimissioni del consigliere comunale e storico fondatore del gruppo grillino: “Siamo diventati come la Dc, appiattiti dalla burocrazia”

“Siamo partiti incendiari e siamo finiti pompieri. Non rinnego l’azione amministrativa fatta finora ma, per come sta finendo, non intendo più proseguire”. E, dopo averlo comunicato a inizio settimana al presidente del Consiglio comunale e poi mercoledì sera attraverso un lungo messaggio sulla sua pagina facebook, Carlo Amatetti venerdì 25 febbraio formalizza le sue dimissioni da consigliere comunale e lascia il Movimento 5 Stelle. E’ una frattura nella maggioranza che amministra Vimercate dal 2016 con il sindaco Francesco Sartini che lascia il segno sia per una questione d’immagine, perché Amatetti è stato una delle figure più rappresentative dei 5 Stelle in città, grillino ortodosso della primissima ora e tra i fondatori del meet up vimercatese oltre una decina d’anni fa, sia per i motivi della scelta.

Carlo Amatetti sui banchi del Consiglio comunale

Amatetti ha sempre parlato in modo schietto, ricerca parole che abbiano effetto, e lo fa anche congedandosi dal suo incarico pubblico e dalla forza politica che l’ha deluso. “Cos’è oggi il Movimento 5 Stelle l’ha detto proprio in questi giorni Di Maio etichettandolo come una formazione moderata liberale. Ha proprio detto sia moderato sia liberale – sottolinea Amatetti – E il problema è che vedo un parallelo tra la situazione nazionale del Movimento e quella locale. Nel nostro contesto locale siamo diventati come la vecchia Dc. Vimercate non ha mai cambiato governo dal Dopoguerra: sono cambiati i partiti, i sindaci, ma c’è sempre stata una Dc nei modi e nei rapporti. E alla fine anche Sartini è arrivato a questo, a un approccio democristiano e burocraticista”.

Amatetti ci tiene a sottolineare che non vuole prendere le distanze dai quasi 5 anni di amministrazione 5 Stelle in città, “sono state fatte tante cose bene – dice – i macroprincipi sono stati seguiti”, ma l’euforia della nuova forza che nel 2016 ha vinto in modo rocambolesco, per soli 30 voti al ballottaggio, e ha promesso il cambiamento della politica e del modo di governare Vimercate si è spenta. “Ci si è appiattiti sul solito sistema della burocrazia – aggiunge Amatetti – quella degli uffici che decidono, senza che nessuna nuova politica possa intervenire. Abbiamo cercato di rinnovare le persone, abbiamo cambiato molti vertici del Comune, ma non abbiamo cambiato il metodo ed è venuto meno quel messaggio di governo del cambiamento presentato alle elezioni”.

L’ex consigliere grillino fa due esempi: le recenti questioni che hanno riguardato le modifiche di via della Santa e di via Rota, entrambe soluzioni che hanno sollevato critiche, con anche proteste di comitati e residenti. “La chiusura al traffico e la realizzazione della pista ciclabile di via Della Santa – racconta Amatetti – è una soluzione partita dagli uffici che il sindaco ha accettato da solo. E quando ne ha parlato con noi consiglieri ci ha detto che la decisione era già stata presa perché fare una pista ciclabile era in linea con il programma e non serviva discuterne: la soluzione finale di via della Santa non è negativa, ma è il metodo con cui si è arrivati che non va bene”. Diversa questione ma stessa conclusione anche per il caso, tutt’ora aperto, dei lavori di riqualificazione di via Rota a Oreno avviati a novembre. “Si può dire inizialmente che gli uffici hanno fatto tutto bene e che la Soprintendenza ha dato il benestare – spiega l’ex consigliere -, ma quando viene fuori che il progetto storico originario della strada non è stato preso in considerazione, bisogna fermarsi e rivalutare cosa si è fatto. Magari bastano pochi cambiamenti, ma bisogna rimettere in discussione il nuovo progetto: invece non si è voluto ascoltare nessuno e ancora il sindaco ha ripetuto che per gli uffici era tutto corretto. Non è questo il modo in cui pensavo di amministrare la città quando sono stato eletto con il Movimento 5 Stelle”.

Carlo Amatetti, direttore della casa editrice Sagoma Editore

L’addio di Amatetti è a tutta la politica attiva, si dedicherà alla sua professione di editore e direttore della casa editrice vimercatese Sagoma, ma non manca di dare il suo punto di vista sulla campagna elettorale in fase d’avvio in città. “La situazione politica è deprimente – commenta -. A Vimercate, nonostante tutto, il migliore sulla piazza resta ancora Sartini. Ma ho fatto la mia scelta e non voglio più proseguire con il suo sistema autoreferenziale, dell’uomo solo al comando”. Mentre guardando verso gli storici avversari “è il solito disastro. Vedo il giovane candidato del Pd appena presentato e mi chiedo: se uno navigato e preparato come Sartini alla fine è rimasto appiattito dalla burocrazia, cosa accadrà a questo 33enne? Sarà schiacciato sotto la solita politica alla Dc che Vimercate ha sempre avuto. Mentre nel centrodestra sembra pure peggio: penso che l’unica cosa che uscirà sarà un tandem tra Cagliani e Biella, sempre che trovino un’intesa alle rispettive ambizioni, mentre negli altri partiti c’è il nulla: chi c’è a Vimercate di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia?”.

Ma secondo Amatetti non va meglio neppure al suo ex gruppo che “rischia di non esserci alle prossime elezioni: ad oggi non si sa neppure se il Movimento 5 Stelle sia in grado di raggiungere i numeri minimi per costituirsi come lista. E non è un caso che il sindaco si sia fatto la lista civetta di “VimercateSì” che, in caso di collasso dei 5 Stelle, gli permetterà di ripresentarsi”. E per l’ex grillino vimercatese non c’è via d’uscita neanche nella speranza che si possa rigenerare qualcosa come il vecchio movimento: “Non vedo nulla,  neanche Di Battista, che possa riprendere quello che era il Movimento delle origini – conclude Amatetti -. E se non c’è un traino, non ha senso creare a livello locale l’ennesima lista civica. Ora mi ritiro a vita privata e godrò di questa scelta che ho raggiunto”.