Un super all’ex Snia di Varedo. La riqualificazione accende il dibattito

Il primo piano di riqualificazione della Snia non piace alla cittadinanza, che è sfavorevole alla realizzazione di un supermercato.
L’area Snia di Varedo torna al centro della cronaca cittadina. La prima parte del piano di rilancio, che prevede in prima istanza la creazione di un supermercato, non convince i cittadini, che attraverso le pagine social hanno fatto sentire la loro voce. “Basta supermercati – dice Marinella M. – ne abbiamo troppi. Perché piuttosto non fare un centro di aggregazione per giovani, come ad esempio un cinema o un teatro. Qualcosa insomma che possa rendere a livello economico, ma che sia al contempo utile per la popolazione e promuovere uno stile diverso di vita”. Un punto di vista, il suo, che è stato accolto da molti concittadini.
Ma le proposte non sono finite qua: Per Alessia B., ad esempio, “si potrebbe riqualificare l’area dando vita ad un museo, creando inoltre zone gioco per i bambini così da far loro riscoprire il senso della manualità e così da raccontare al contempo quello che la Snia è stata”. Suggerimenti che hanno trovato diversi consensi. Mentre, a proposito di svolta green e transizione ecologica, Alberto V. spiega: “Visto che si parla sempre più spesso di economia green, avrei lavorato alla creazione di un centro di idrogeno: una progettualità attuale e che darebbe lustro, non solo economico, al nostro comune. Infine – conclude Alberto – ci lamentiamo che Varedo è morta a livello di piccole attività e poi ci circondano di centri commerciali (i quali mettono a rischio i piccoli commercianti del Comune ndr)”. La scelta della giunta Vergani sarebbe quindi “una scelta non al passo con i tempi”, commenta infine Simone S.
BOTTA RISPOSTA POLITICO – OPPOSIZIONE (M5S E PD)
A non essere d’accordo sul progetto sono anche i consiglieri comunali di opposizione. Il caso è giunto anche in Regione dove sull’argomento i 5 stelle hanno già depositato un’interrogazione. Spiega Stefano Guagnetti, capogruppo del M5s del comune di Varedo: “Sono d’accordo con il consigliere regionale del M5s Massimo De Rosa quando asserisce che dopo anni di attesa che qualcosa di concreto venisse fatto per l’area Snia, la soluzione ad un problema di tale portata non può certo essere un supermercato”.
Per Guagnetti il problema principale risiede in gran parte nella progettualità della variante al Pgt: “Anziché considerare l’area come un unico lotto da recuperare con un unico progetto, questa è stata suddivisa in più lotti. Così facendo commenta Guagnetti – il rischio è quello di procedere a compartimenti stagni e non è certo questo il modo di lavorare”.
Dello stesso avviso Stefano Zini, capogruppo del Pd: “Dopo anni di attesa che qualcosa di concreto venisse fatto per l’area Snia, la soluzione ad un problema di tale portata non può certo essere un supermercato”.
Prendono cappello i due consigliere d’opposizione, facendo fronte comune: “Come in ogni cosa la Lega è brava a fare propaganda, ma nei fatti poi c’è sempre qualcosa che convince poco. Nel 2019 – precisa Zini – era stato annunciato in pompa magna un percorso di condivisione da parte di Regione, ma a Varedo non abbiamo più avuto notizie da parte della Giunta Vergani. Che potesse verificarsi una cosa del genere – commenta Guagnetti – il sospetto c’era da anni, ma ritengo inaccettabile che la progettualità sia stata avvallata tramite delibera di Giunta senza portare la questione in consiglio comunale e quindi senza normale commissione“.
Sulla questione è intervenuto ancora il consigliere regionale del M5s Lombardia Massimo De Rosa, in qualità di componente della commissione V, territorio e Infrastrutture: “Non credo che il primo tassello per riqualificare un’area già fortemente compromessa da spaccio e degrado sia un supermercato. Si parla infatti di un market di medie piccole dimensioni che insiste su un’area di oltre 500 mila metri quadri: in che modo questa progettualità può limitare la criminalità? Al massimo sposterà il problema e questo non significa certo risolvere le cose. Inoltre è importante sottolineare – chiosa De Rosa – che la pianificazione territoriale spetta agli Enti (Regione, Comune e Provincia) e non al singolo privato”. Il consigliere regionale pone infine l’accento sulla questione assunzioni (la Giunta Vergani avrebbe promesso che si impegnerà affinché gli 80 posti a disposizioni possano essere occupati da varedesi): “È abbastanza ridicolo che il sindaco abbia asserito una cosa del genere, oltre che illegale. Un’amministrazione non può prevaricare scelte che per forza di cose devono essere di merito. Né territoriali né di favoritismi”.
In tal senso la questione è stata ripresa anche dai consiglieri comunali Zini e Guagnetti: “Il centro destra di Varedo spiegano – ha fatto le solite promesse da campagna elettorale asserendo che farà di tutto affinché gli 80 posti di lavoro previsti per il supermercato vengano dati ai varedesi. La trovo una promessa inverosimile”, spiega Guagnetti. “Piuttosto – sottolinea Zini – si pensi ai posti di lavoro che una tale progettualità può mettere a rischio visto che il supermercato potrebbe togliere clientela ai piccoli commercianti della zona (macellaio, fruttivendolo e panettiere) soprattutto per quanto riguarda Varedo”.
BOTTA RISPOSTA POLITICO – MAGGIORANZA (LEGA)
Sulla questione interviene Fabrizio Figini, vicesindaco di Varedo nonché assessore all’urbanistica e all’Ambiente: “Come ho già spiegato – spiega Figini – le società Immobil Varedo Spa e Immobil Brianza Spa hanno presentato una proposta di Piano Attuativo, il quale rappresenta solo il punto di avvio del processo di recupero e di rigenerazione che riguarda l’intero comparto della ex Snia Viscosa”.
Per quanto riguarda i dubbi espressi dalla cittadinanza, circa la realizzazione di un nuovo supermercato, l’assessore Figini si è poi detto comprensivo a riguardo, specificando come la struttura commerciale fosse stata prevista già dalla variante generale al PGT del 2016. “L’attuale variante – ha specificato Figini – è stata presentata solo per individuare la collocazione più adatta e funzionale al recupero complessivo dell’area SNIA”.
La direzione intrapresa, stando a quanto ha dichiarato la Giunta, asseconderebbe quindi una questione “pratica” e non certo condivisa dall’opposizione: “La capacità del nuovo supermercato di realizzare opere come la rotatoria e il miglioramento della viabilità”. Lavori strategicamente importanti ed indispensabili, secondo Figini, utili a proseguire con il progressivo recupero delle parti più interne della Snia.
L’obiettivo dell’amministrazione Vergani sarebbe infatti quello di avviare una trasformazione strategica di tutta l’area, promuovendo e introducendo obiettivi qualitativamente sostenibili, al fine di contrastare e il degrado sociale e territoriale in cui, purtroppo, l’area ad oggi versa.
“Stiamo lavorando da anni al progetto di riqualificazione e – ha testimoniato il vicesindaco -, l’amministrazione comunale ha definito specifiche linee guida finalizzate alla rigenerazione urbana e alla rifunzionalizzazione dell’area. Quello che si potrà fare lo faremo di certo, felici di accogliere le istanze della popolazione nel pieno rispetto del Pgt”.
Per quanto concerne la questione “tutela delle piccole realtà commerciali“, Fabrizio Figini ha sottolineato come il nuovo supermercato abbia una connotazione di servizio sovracomunale e che quindi il commercio di vicinato non risulterà direttamente penalizzato. Altro nodo affrontato dalla Giunta è il fattore sicurezza. “Per quanto riguarda il controllo della zona – specifica Figini – questo supermercato sarà una prima torre di guardia, che anche se non risolverà da solo il problema dello spaccio, sicuramente inizierà a contenerlo. Ad oggi – aggiunge – le nostre proprietà sono quelle di dare una concreta risposta ai cittadini, considerando quindi tutti gli aspetti urbanistici, ambientali, acustici e viabilistici necessari ad un equo e solido sviluppo della zona”.
Istanze e richieste, quelle della cittadinanza, che tuttavia trovano un limite (se non un muro) ben espresso dal vice di Vergani: “Tutti i cittadini devono però essere consci del fatto che il Comune non può entrare nel merito dei desideri imprenditoriali di un privato, anche se sicuramente farà di tutto per garantire una viabilità congrua nonché una numerosità di spazi pubblici e di spazi verdi adeguata”.