A Lissone un tasso di mortalità mai così alto dal 1996

Il 2020 è stato segnato da aumento della mortalità associato ad un calo della natalità.
Lissone ha registrato il tasso di mortalità più alto dal 1996 con un valore a fine 2020 del +10,4 per mille, incrementato di 2 punti percentuali rispetto al 2019 quando si era attestato all’8,4 per mille. Dopo due anni di crescita pari a zero per la prima volta nella città seconda città della provincia MB per abitante, si assiste ad un salto di crescita negativo della popolazione che si allinea con le tendenze nazionali e che è dovuto sia ad un rilevante aumento dei decessi e contestualmente da un decremento del numero dei neonati nel corso dell’anno segnato dal Covid-19.
I DATI
Ieri 3 marzo, il comune di Lissone ha diffuso i dati l’Annuario Statistico dei Servizi Demografici redatto dall’ufficio anagrafe. Un documento che contiene elementi di rilievo e induce a una riflessione anche urbanistica e sociale relativa alla comunità cittadina.
La nota stampa mette in evidenza: un aumento della mortalità associato ad un calo della natalità, invecchiamento generalizzato della popolazione, ulteriore notevole incremento del numero dei “single”.
I cittadini lissonesi crescono, seppur di poco, anche nel 2020 raggiungendo il dato di 5.024 abitanti per chilometro quadrato, un indicatore che conferma la città fra quelle più densamente abitate dell’intera Regione Lombardia e d’Italia.
In data 31 dicembre 2020, la popolazione residente a Lissone è complessivamente di 46.574 persone, di cui 22.838 maschi e 23.736 femmine; il 30,74% ha tra i 45 e 65 anni d’età; il 9,22%, pari a 4.292 persone, è straniera.
Nel 2020 sono stati registrati complessivamente 485 decessi (256 maschi e 229 femmine), mentre i nuovi nati sono stati 371 (196 maschi e 175 femmine), con un saldo negativo di 114. Il tasso di mortalità è il più alto registrato dal 1996 con un valore a fine 2020 del +10,4 per mille. Dopo due anni di crescita pari a zero per la prima volta nella città di Lissone si assiste ad un salto di crescita negativo della popolazione che si allinea con le tendenze nazionali e che è dovuto sia ad un rilevante aumento dei decessi e contestualmente da un decremento del numero dei neonati nel corso dell’anno segnato dal Covid-19.
Il saldo migratorio è il più basso rilevato negli ultimi 20 anni pur rimanendo positivo: il numero di stranieri registra un lieve aumento (+0,06% sul totale della popolazione).
Nel 2020 l’età media della popolazione si denotano dati sostanzialmente stabili: le donne hanno un’età media di 45,64 anni, gli uomini di 43,24. Per quanto concerne l’età della popolazione straniera, il dato relativo all’età media della popolazione femminile scende a 34,54, mentre quello maschile è di 31,08.
Le famiglie mononucleari sono tra le tendenze di rilievo: la quota di nuclei familiari formati da un solo componente aumenta negli anni e nel 2020 raggiunge quota 34,14%. Tra i nuclei monofamiliari nel 2020 si registra una maggioranza di soggetti non sposati (più del 45%) e una quota rilevante di vedovi (25,4%), soprattutto tra le donne (tra i vedovi l’83,60% è donna).
I nuclei familiari rilevati a Lissone sono in totale 20.500, con un numero medio di componenti di 2,27, in costante progressivo calo dal 1997 quando era di 2,58. Sono, infatti, ben 6.998 i nuclei familiari monocomponente, al contrario 29 hanno 7 componenti.
Dall’analisi dei dati si rileva una costante diminuzione del numero di matrimoni sul territorio: in particolare, nel 2020 solo stati celebrati solo 59 matrimoni (16 riti religiosi, 43 riti civili), in netto calo rispetto agli ultimi anni. Costante è ormai la prevalenza di matrimoni celebrati con rito civile: nel 1971 erano solo il 2,7 % i matrimoni civili mentre sono saliti al 72,9% nel 2020.
La composizione della popolazione di origine straniera conferma i trend degli anni passati. Dall’entrata nell’UE della Romania e della Bulgaria avvenuta nel 2007, la quota di stranieri provenienti dall’UE è aumentata e contemporaneamente è diminuita la porzione di stranieri provenienti dai paesi Extra UE. La percentuale di nati stranieri è aumentata negli anni: si è passati dal 2,5% del 2002 al 18% del 2020.
L’Anagrafe Italiana dei Residenti all’Estero dimostra la costante tendenza dei lissonesi a viaggiare: nel 2020 la maggioranza dei lissonesi emigrati all’estero (56,4%) è residente nell’area Europea, con Regno Unito, Francia, Germania, Spagna tra le nazioni ospitanti il più elevato numero di concittadini. Non trascurabile la quota dei lissonesi nel continente americano (23%) con maggioranza in Stati Uniti, Argentina, e Brasile. Si nota una certa presenza (128) nella vicina Svizzera.
IL COMMENTO
“La consueta fotografia scattata dall’Annuario Statistico Demografico dell’Amministrazione Comunale diviene nel 2020 ancor più importante considerata l’eccezionalità dell’anno passato e l’impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto anche sugli abitanti della nostra città – commenta Renzo Perego, assessore ai Servizi Demografici -. Il prevedibile aumento della mortalità associato ad un costante, ma progressivo, calo della natalità induce riflessioni sulla vision amministrativa del Comune e sulla progettualità dei servizi da offrire a una popolazione che per età anagrafica si dimostra sempre più anziana”.