Diagnosi malattie rare del fegato: premiato lo studio che valida l’utilità del fibroscan

16 marzo 2021 | 09:22
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Diagnosi malattie rare del fegato: premiato lo studio che valida l’utilità del fibroscan

Un importante studio sul fegato dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e dell’Ospedale San Gerardo di Monza è stato pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica americana.

Come evitare la biopsia epatica per conoscere la fibrosi del fegato. La risposta arriva dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e dal Centro delle Malattie Autoimmuni del Fegato dell’Ospedale San Gerardo di Monza che hanno validato l’utilità del fibroscan alla diagnosi nei malati di colangite biliare primitiva, malattia rara del fegato. Lo studio è stato appena pubblicato dalla più prestigiosa rivista scientifica epatologica americana “Hepatology”. Il Centro di Monza è uno dei pochi in Italia coinvolto nel network europeo “Eern Rare Liver”  fin dalla sua creazione nel 2017, e da anni si adopera per comprendere e migliorare la gestione delle malattie rare del fegato.

“Lo studio – sottolinea il professor Pietro Invernizzi, gastroenterologo dell’Università degli Studi di Milano- Bicocca e responsabile della Unità operativa di Gastroenterologia – ha validato l’utilizzo del fibroscan nel definire la gravità della malattia epatica al momento della diagnosi nei pazienti affetti da questa malattia rara delle vie biliari. Il lavoro è stato coordinato dal dott. Marco Carbone del nostro gruppo, che quest’anno ha ricevuto un prestigioso premio internazionale dalla United European Gastroenterology proprio per le sue ricerche in questo ambito”.

“Questo studio offre uno strumento per conoscere meglio i soggetti affetti dalla colangite biliare primitiva fin dalla prima visita – sottolinea il dott. Marco Carbone, ricercatore di Gastroenterologia, dirigente medico e responsabile dello studio – in modo tale da poter evitare una procedura invasiva come la biopsia epatica in due terzi dei pazienti senza tuttavia rinunciare ad una precisa definizione della malattia”.

Soddisfazione arriva anche dall’Associazione malattie autoimmuni del fegato. “È con grande soddisfazione che AMAF Onlus
plaude al dott. Marco Carbone e al Centro MAF di Monza e Milano Bicocca, costantemente seguiti dalla nostra Associazione – commenta il presidente della onlus brianzola Davide Salvioni -. Questo nuovo studio, che valida l’uso del fibroscan come strumento di grande efficacia per la diagnosi e la stadiazione della PBC, apre nuovi e importanti scenari per i pazienti affetti da colangite biliare primitiva per i quali la biopsia epatica, per la sua invasività, è stata sempre considerata come un passaggio non piacevole nel percorso di diagnosi e di monitoraggio”.

“Lo studio dei ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca e dell’Ospedale San Gerardo – conclude il direttore generale della ASST Monza Mario Alparone – è un passo avanti nella gestione dei soggetti affetti da questa malattia rara tanto da ricevere un riconoscimento internazionale che porta ancora una volta il nome dell’Ospedale San Gerardo alla ribalta nel
panorama della ricerca”.