Inquinamento e Covid-19: il CNR individua la correlazione con le morti in Lombardia

19 marzo 2021 | 10:02
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Inquinamento e Covid-19: il CNR individua la correlazione con le morti in Lombardia

Molte ricerche confermano l’esistenza di una correlazione tra smog e contagi. L’ultima – sui dati della Lombardia – fatta da un team italo-francese.

E’ un legame controverso quello tra inquinamento e Coronavirus. Il rapporto tra la presenza dello smog nelle città e la diffusione della malattia, più volte indagato dai ricercatori di tutto il mondo, in questi mesi si è dimostrato altalenante. La domanda è sempre la stessa: l’inquinamento atmosferico favorisce la diffusione del Covid-19? Dopo iniziali sospetti, qualche conferma e diverse smentite a dare una risposta, forse definitiva, è il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che a distanza di un anno dalla tragedia della prima ondata in Lombardia ha elaborato uno studio nel quale conferma la probabile correlazione fra la diffusione del virus e l’effetto dell’inquinamento atmosferico.

Lo studio

La ricerca, condotta dall’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Cnr in collaborazione con il Gipsa-lab del Grenoble Institute of Technology e la Fondazione E. Amaldi, ha incrociato i dati meteorologici della temperatura, l’umidità relativa e la velocità del vento, registrati giornalmente dalle stazioni meteorologiche lombarde, con i focolai di Covid-19 che si sono sviluppati in Lombardia durante la prima ondata pandemica e con le concentrazioni giornaliere di inquinanti atmosferici: PM10, PM2,5, ossidi di azoto, ossido di carbonio e di zolfo, ozono, ammoniaca.

Punto di partenza è stato il tasso di mortalità, in tutto il mondo compreso tra il 2% e il 5%. Ovunque tranne in alcune aree, come la regione Lombardia. Nello studio si è quindi indagata la possibile correlazione tra inquinamento atmosferico, di cui l’area della pianura padana è tristemente nota “medaglia nera”, dati meteorologici e focolai Covid-19. Il risultato è che nel periodo preso in considerazione (dal 24 febbraio al 31 marzo 2020) oltre il 63% dei 42.283 contagiati registrati in tutta la regione erano concentrati nelle province di Milano, Bergamo e Brescia, le più soggette al fenomeno dell’inquinamento. Più in generale, mentre a livello nazionale il rapporto medio tra casi infetti e popolazione era di circa lo 0,21%, in Lombardia era il doppio (0,42%).

“Una maggiore comprensione delle correlazioni tra virus, inquinamento atmosferico e condizioni ambientali è, a nostro avviso, importante nella comprensione dei possibili meccanismi di diffusione e quindi nell’intervento mirato al contenimento della capacità infettante delle particelle virali”, ha dichiarato Gerardo Grasso, ricercatore del CNR-Ismn.