Seveso, nuova vita per le ex piscine: arriva il nuovo progetto

19 marzo 2021 | 07:00
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Seveso, nuova vita per le ex piscine: arriva il nuovo progetto

Abbandonate dal 2006, le ex piscine sono state a lungo un luogo di degrado. Ora la giunta ha approvato un progetto che, se finanziato tramite bando dalla regione, potrebbe trasformare l’area in poco meno di un anno.

Anche se la zona rossa ci fa sentire immobili, il mondo, per fortuna, continua a girare. E a cambiare: è di qualche giorno fa la notizia che la giunta di Seveso ha approvato un progetto che promette di trasformare, in poco meno di un anno, l’area delle ex piscine di via Ortles (vedi foto di apertura).

Si tratta di un intervento di rigenerazione urbana che l’amministrazione comunale inserisce nel filone di riqualificazione che ha già visto protagonisti il Parco del Gaggin e il Parco delle Rose: l’idea è quella di rilanciare risorse esistenti, ormai degradate, adeguandole a nuove necessità e bisogni del territorio, sia integrandole con l’esistente, sia riducendo il consumo di suolo, in un’ottica di sostenibilità e sviluppo ambientale e paesaggistico. In questo caso si va a intervenire su un punto particolarmente sensibile del tessuto cittadino: l’ex impianto sportivo, il cosiddetto “Transatlantico” inaugurato all’inizio degli anni 60, copre una superficie di 5.500 mq, ormai completamente abbandonata al degrado da 15 anni. Per dare nuova vita all’area, con la realizzazione di campi da gioco polifunzionali, si stima una spesa complessiva di 500mila euro, per i quali si è chiesto un finanziamento regionale tramite adesione a un bando pubblicato a gennaio e chiuso il 12 marzo scorso. A seguito dell’approvazione del progetto esecutivo, saranno affidati i lavori con gara d’appalto entro novembre 2021: si prevede di realizzare i lavori entro 7 mesi.

Importante polo attrattivo e sociale al momento della sua apertura, il “Transatlantico” di Seveso, e le sue amatissime piscine, risentirono pesantemente, come tutta la zona d’altra parte, del disastro Icmesa del 1976, che inibì in maniera incisiva qualsiasi attività di natura sociale e sportiva. Tanto che, come si legge nella relazione allegata alla proposta progettuale, “non riprese mai appieno la sua attività, peraltro accompagnata anche da lunghi periodi di chiusura dovuta a plurime e poco efficaci strategie gestionali”. Oggi il comune di Seveso si propone di recuperarne l’originaria vocazione sociale riadattandola alle nuove esigenze avanzate dalla cittadinanza e associazioni territoriali che da anni ne chiedono la riqualificazione, con un progetto che si prefissa l’obiettivo, ambizioso, di generare sinergie con le aree circostanti, tra cui si contano il Parco Regionale Bosco delle Querce, il centro sportivo, le palestre della Ginnastica Sampietrina e il mercato comunale, tutti collegati tra loro da una pista ciclabile già esistente che si spinge fino al già citato Parco delle Rose, verso il centro della città.

“L’intervento si prefigura di pervenire alla riqualificazione della facciata originaria dell’edificio – si legge sempre nella relazione -, rivalorizzandone i tratti originari per l’intero sviluppo del comparto posto in fregio alla via Ortles, creando così un elemento distintivo e di collegamento con il passato. Si prevede di sostituire l’attuale recinzione in pannelli ciechi di calcestruzzo con una nuova recinzione trasparente e leggera. In egual misura si intende rendere maggiormente trasparente il portale di accesso all’area. Per l’interno dell’area il progetto prevede la riqualificazione con la realizzazione di campi da gioco polifunzionali per le attività di calcio a 5, tennis e padel, senza pregiudicarne il potenziale ampliamento/sviluppo futuro. I campi da gioco saranno serviti da zone spogliatoio e bar realizzate a moduli, che potranno essere, nel tempo, ampliati in funzione di nuovi e futuri interventi sull’area. I nuovi locali di servizio occuperanno circa due terzi del sedime dell’attuale edificio. Il fabbricato esistente sarà, per la parte interna all’area, demolito e adeguato con l’installazione di nuovi impianti e reti tecnologiche. Per le vecchie vasche se ne disegna il riempimento per far posto ad aree gioco e a verde qualitativo con alberature, percorsi e arredi. Si prevede di installare impianti a pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e di realizzare cisterne per il recupero dell’acqua piovana per usi irrigui e pulizia delle aree esterne”.

“Sono contento che Regione Lombardia ci abbia dato l’opportunità di presentare un simile progetto – ha dichiarato il sindaco Luca Allievi, che ha già in mente di proseguire l’opera di riqualificazione su altre aree abbandonate della città, compresa la zona dell’ex Allocchio Bacchini – L’idea che sottoponiamo è quella di rigenerare un’area strategica del nostro territorio, esigenza molto sentita anche da parte della popolazione, con una riqualificazione che non perda però il ricordo e il ponte con il passato. Nelle ultime settimane, proprio mentre stavamo predisponendo questo progetto da sottoporre a Regione, ho inoltre riscontrato un rinnovato interesse da parte anche di diversi operatori privati per la riqualificazione a fini sportivi dell’area. Credo quindi che, dopo molti anni di attesa, potremmo essere veramente vicini alla riqualificazione e al rilancio dell’area ex Piscine di Via Ortles”.

“La riqualificazione dell’edificio e delle vie adiacenti – aggiunge l’assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio, Alessia Borroni – è essenziale per restituire a tutti i cittadini una struttura funzionale e fondamentale con la quale si possano raggiungere i requisiti qualitativi dell’abitare la città di Seveso, indicati dalla nostra Amministrazione nel programma di mandato strategico amministrativo. Il progetto di rigenerazione urbana dell’area ex Piscine ha come obiettivo la realizzazione di un centro sportivo che sia anche riferimento di uno stile di vita sano e sostenibile, valorizzando la valenza sociale dell’impianto e favorendone il suo utilizzo a tutti. La riqualificazione urbanistica dell’area sarà garantita anche da una gestione economica improntata alla costante attenzione sulla qualità dell’impianto, attraverso successive implementazioni delle strutture sportive e delle attività insediate”.