“Signal for Help” contro la violenza domestica. Il video simbolo delle consigliere monzesi

Un gesto semplice da fare per richiamare l’attenzione in una situazione di pericolo in casa che può salvare molte vite.
Pollice piegato verso il palmo della mano, quattro dita in alto e poi chiuse a formare un pugno: le consigliere comunali di Monza, con un video decisivo, hanno voluto ricordare il gesto universale che vale come urgente richiesta d’aiuto da parte delle donne vittime di violenza domestica.
SIGNAL FOR HELP
Il “Signal for Help“, promosso dall’associazione Canadian Women’s Foundation, è stato lanciato nell’aprile 2020 in piena pandemia e grazie ai social, e ai gesti pubblici come quelli delle consigliere di Monza, sta prendendo piede in tutto il mondo.
CONVIVENZE FORZATE E VIOLENZE DOMESTICHE IN AUMENTO
Un gesto semplice da fare per richiamare l’attenzione in una situazione di pericolo in casa che può salvare molte vite. Lo scorso 25 novembre, la Questura di Monza e della Brianza, aveva confermato che “i divieti imposti dall’emergenza epidemiologica hanno determinato una convivenza prolungata dei nuclei familiari che, di fatto, hanno inciso negativamente sui contesti familiari più problematici, favorendo in casi estremi la commissione di atti di violenza domestica e di genere” e che “ le misure di contenimento adottate in materia di circolazione delle persone hanno sicuramente accentuato situazioni conflittuali preesistenti, determinando verosimilmente un sommerso di violenze e maltrattamenti in ambito domestico. Tale dato va anche osservato in relazione della difficoltà della donna, dovuta al controllo costante del partner abusante, di potersi rivolgere agevolmente alle forze di polizia o ai centri antiviolenza”.
Le chiamate al 1522 in Italia sono aumentate del 70% nel periodo del lockdown: il 42% denunciano casi di violenza, il 19% chiede supporto di tipo sociale o psicologico (altro dato in costante crescita). Anche la Squadra Mobile della Questura di Monza aveva comunicato dati preoccupanti dall’inizio della pandemia: 36 atti persecutori, 22 violenze sessuali, 29 maltrattamenti contro familiari e conviventi.
I Centri, che operano gratuitamente nel pieno rispetto della riservatezza di ogni donna, nel primo semestre 2020 hanno accolto 529 donne vittime di violenza, di cui 304 tramite contatto telefonico. Sono state successivamente ospitate25 donne presso Case Rifugio/strutture di protezione. Infine, nel medesimo periodo, 57 donne vittime di violenza si sono recate presso i Pronto Soccorso del territorio.
In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.
RETE ARTEMIDE
Con il loro prezioso intervento le consigliere comunali di Monza hanno dunque invitato l’amministrazione a consolidare ulteriormente i rapporti della Rete interistituzionale Artemide oggi costituita da: i Comuni della Provincia di Monza e Brianza, Provincia di Monza e Brianza, Prefettura, Procura della Repubblica, Forze dell’Ordine, ATS della Brianza, ASST di Monza e ASST di Vimercate, i Centri Antiviolenza di C.A.D.O.M.- WHITE MATHILDA – TELEFONO DONNA, Novo Millennio, La Grande Casa, Centro Ambrosiano di Solidarietà, Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione, AFOL, Istituti Clinici Zucchi, Policlinico di Monza, Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri.