Villasanta, Tagliabue Gomme: lavoratori in sciopero. Pesanti denunce dai sindacati

I lavoratori sono stanchi e sperano di ottenere un colloquio, anche in giornata, con i dirigenti, per poter finalmente parlare. Questo anche perché da febbraio l’azienda non vuole più relazionarsi con il sindacato.
Dalle 6:00 di mattina di oggi, mercoledì 21 aprile, davanti ai cancelli dell’azienda Tagliabue Gomme in via Dante Alighieri, a Villasanta, si sono radunati una trentina di dipendenti insieme ad alcuni rappresentanti del sindacato CUB Trasporti. I lavoratori sono stanchi e sperano di ottenere un colloquio, anche in giornata, con i dirigenti, per poter finalmente parlare. Questo anche perché da febbraio l’azienda non vuole più relazionarsi con il sindacato.
Lo sciopero è stato deciso dopo che le richieste di un inquadramento entro febbraio 2021, come magazzinieri, per i circa cinquanta lavoratori passati dalle dipendenze di una cooperativa all’assunzione diretta della Tagliabue, sono state disattese. Si parla di adeguare i livelli in base alle mansionisvolte dai dipendenti che non si limitano al carico-scarico delle merci ma svolgono attività più complesse e impegnative. Ma le richieste sono le più diverse.
Sul tavolo della discussione c’è anche il riconoscimento immediato dell’organizzazione sindacale di appartenenza e un aumento in busta paga, riconosciuto fino ad ora solo ad alcuni e in maniera arbitraria secondo CUB. L’incremento dovrebbe compensare la perdita che c’è stata nel passaggio da “Tanti” a “Tagliabue”.
“Un clima pesante tra tensioni e minacce”
“Siamo presenti in questo impianto da più di un anno e non siamo mai arrivati a questa situazione – racconta Francesco D’Errico, rappresentante di CUB. “C’è qualche responsabile che continua a minacciare i lavoratori che se non danno le disdette al sindacato non avranno i passaggi di livello, non avranno gli aumenti che a qualcuno sono già stati dati e non avranno gli adeguamenti salariali che gli spettano. Quelli che avevano un contratto a tempo determinato sono stati i primi a dare la disdetta perché se non lo avessero fatto sarebbero stati fermi e il contratto non rinnovato. Hanno iniziato un paio di mesi fa con le lettere di contestazione per qualsiasi cosa e i delegati del sindacato sono stati quelli più colpiti. C’è la chiara volontà di estrometterci”. Questa la denuncia del sindacato CUB.
Tra i motivi, il fatto che CUB non sia firmatario del contratto nazionale ma questo, come ricorda D’Errico, non è un vincolo per il riconoscimento.
La testimonianza di un lavoratore
“I problemi sono iniziati quasi due anni fa. Noi prima eravamo assunti con la cooperativa, poi l’azienda Tagliabue dopo una lotta ci ha assunto – racconta uno dei dipendenti a nome di tutti. “Una cosa sicuramente conveniente essendo i lavoratori qualificati. Per noi è stato positivo, però ci hanno inquadrati come addetti carico-scarico anche se in realtà siamo magazzinieri: mansione superiore. E non è un lavoro facile. Quando Tagliabue ha lasciato a casa cinque persone pur facendo altre assunzioni sono iniziati i conflitti: l’azienda ha cominciato a non riconoscere il sindacato anche se siamo stati noi lavoratori a sceglierlo. Oggi l’azienda addirittura minaccia i lavoratori con contratto a tempo determinato: se aderite al sindacato, niente rinnovo”.
E aggiunge: “Ci sono poi altri problemi come quello della mensa inadeguata e alcuni lavori troppo pesanti fatti a mano, di scarico. Oggi in 50-60 facciamo il lavoro che prima facevano in 100 e probabilmente è perché l’azienda vuole risparmiare. Siamo in attività anche dieci ore al giorno”.
E oggi, mercoledì 21 aprile, i dipendenti prevedono di rimanere in sciopero anche fino alle 12:00, in attesa di ottenere un colloquio e che qualche dirigente ascolti la loro voce.
Anche noi di MBNews restiamo a disposizione per raccogliere la testimonianza dell’azienda, che, però, finora non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.